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Anni ’20: fallimenti istituzioni e conferenze mondiali


1941: guerra molto guerreggiata dall’esito ancora incerto, gli economisti del nuovo secolo discutono sul nuovo ordine internazionale fondato sulla maggiore stabilità e certezza delle regole e su una maggiore collaborazione

Gli economisti tedeschi cominciano a fare proposte e scrivono alcuni principi fondamentali per la ripresa economica favorendo integrazione, ripresa attività commerciali, un ritorno alla stabilità e a regole più condivise (obiettivi non solo nazionalistici). Elaborarono alcuni piani che influenzarono il piano anglo-americano, elaborato dal 1943, piano Keynes (UK) e piano White (USA), questi economisti recepiscono qualcosa dal piano tedesco e cominciano a scambiarsi i piani in vista di una conferenza tra paesi intorno agli USA e UK per sottoscrivere questi piani → CONFERENZA di BRETTON WOODS (località vicino Washington) dove 25 delegazioni si riunirono (estate del 1944) e sottoscrissero i piani di accordi economici con la guerra ancora in corso.

La domanda fondamentale su cui si soffermano Keynes e White è come ricostruire un’economia “globale” (parola non di quei tempi, infatti significa integrata, in cui crescevano i rapporti economici tra paesi) in un mondo in cui gli Stati-nazione erano ancora ampiamente depositari e possessori della sovranità economica?

Come costruire un mondo che si integra, in presenza di stati nazione ancora molto forti (alcuni più forti di altri che magari lo erano da poco), come costruire un nuovo ordine internazionale in cui ci sono rapporti economici, commerciali, tra nazioni, di amicizia, quando era ancora dominanza la sovranità degli stati, mondo in cui la possibilità di condivisione mondiale di un po’ di sovranità può fare progressi, ma questi progressi sarebbero stati lenti e possibili solo se il benessere aumentava e in questo modo, con grande lentezza sarebbe stato possibile convincere gli stati nazione a condividere una riduzione, una messa in comune della propria sovranità nazionale, della possibilità di condividere la politica tariffaria, di standard commerciali comuni, sui di tassi di cambio comune, non utilizzando gli strumenti di politica economica in modo nazionalistico (come era negli anni ’20) ma condividendo delle decisioni.

Keynes e White cercavano di far capire i vantaggi di una progressiva “globalizzazione” o integrazione intelligente, moderata: è intelligente perché è compatibile con il perseguimento di obiettivi nazionali decisi dagli stati nazione (obiettivi riguardanti il tipo di intervento pubblico, di stato sociale, tipo di rapporti tra economia privata e pubblica).

Il sistema di Bretton Woods cerca di conciliare il percorso di internazionalizzazione con le decisioni che i singoli paesi volevano prendere a proposito del proprio sistema economico, con decisioni nazionaliste, tentando di non far confliggere l’obiettivo internazionalista con l’obiettivo nazionalista. In generale, la filosofia era di non sacrificare sull’altare della globalizzazione gli obiettivi nazionali ma di provare a conciliarli e a renderli compatibili con una progressiva apertura all’integrazione internazionale (altrimenti ritorno ai problemi degli anni ’20 e anni ’30).

Tratto da STORIA DELLA POLITICA ECONOMICA INTERNAZIONALE di Federica Palmigiano
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