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Approvazione accordi Bretton Woods


Durante la conferenza non si era deciso in questo modo, ma si era stabilito che i paesi potessero evitare che questo accadesse rendendo la finanza più nazionale di quella che invece è diventata dopo il 1980.

Vediamo quindi quanto Bretton Woods era stato lungimirante, intelligente nell'evitare senza strumenti tecnologici, che si creasse un unico grande mercato internazionale dei capitali e fa sì che la finanza risultasse molto più vincolata ai confini nazionali. Anche sul fronte della finanza, il modello di BW rappresenta un modello intelligente.

La crisi asiatica del 1998 fu la prima a mostrare questa "faccia feroce", cinica, molto speculativa della finanza mondiale. Fu anche la prima che dimostra quanto le istituzioni a livello mondiale servono a poco: esempio la crisi finanziaria del 1997/98 mostra quanto non funzionino le agenzie di rating, istituzioni specializzate che dovrebbero guidare i risparmiatori negli investimenti, ma a seguito degli enormi conflitti di interessi che si crearono tra agenzie stesse ed emittenti di carta, fallirono quindi venne fuori la realtà che i mercati finanziari sono popolati da istituzioni inefficienti, e non solo i mercati sono pericolosi ma lo sono anche chi svolge un ruolo istituzionale.
Le banche centrali non esistono, il FMI non ha risorse per fare LLD, le agenzie di rating sono corrotte. Queste agenzie nascono anche queste nella seconda rivoluzione industriale, non sono un'invenzione poi così moderna, ma nascono nel Novecento. Una delle più famose era la Moobys, specialista nel dare i voti, nel fornire un servizio umile di informazione; erano agenzie specializzate nel dare informazioni di cruciale importanza: è fondamentale che queste informazioni vengano trasmesse nella maniera più efficiente e più veritiera possibile e anche a tutti allo stesso prezzo. Le agenzie di rating quindi non sono elementi cattivi ma sono utili.

La globalizzazione finanziaria fu in parte un processo inevitabile, in parte molto spinto dalla politica, dagli interessi nazionali, soprattutto dai paesi come UK e USA che avevano molti interessi per sostenere una crescita deregolamentata della finanzia mondiale, dei mercati finanziari internazionali. In questa prima parte, abbiamo visto che per molti anni ci furono molte voci, anche autorevoli a favore della dottrina dei liberi mercati, come il cosiddetto Washington Consensus, sostenuto in prima battuta dal FMI, da molti economisti, a favore di una completa, eccessiva e assoluta liberalizzazione dei movimenti internazionali di capitale.

Tratto da STORIA DELLA POLITICA ECONOMICA INTERNAZIONALE di Federica Palmigiano
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