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Marx: Il capitale


Il capitale è il complesso di beni destinati alla produzione: per beni devono intendersi l’organizzazione delle energie lavoratrici e degli strumenti di lavoro destinati alla produzione di merci. Questa organizzazione acquista rilievo a motivo dell’introduzione delle macchine: capitale significa fabbrica, industrie, operai, capitalista.
Il capitale esiste per la disponibilità da parte del capitalista di mezzi finanziari che consentono di organizzare la fabbrica e che sono il frutto di una intensa attività mercantile e commerciale.
Il capitale deve produrre per riprodursi cioè per ricostituire quelle parti che si sono consumate ed esaurite durante il processo lavorativo.
Nell’economia capitalistica il lavoro è una merce che viene venduta dall’operaio ed acquistata dal capitalista. Il salario dell’operaio, corrispettivo del lavoro venduto corrisponde al tempo di lavoro necessario a produrre beni necessari alla sussistenza e a riprodursi come forza di lavoro. Ma l’operaio lavora per un periodo di tempo che è superiore a quello richiesto per la produzione dei beni che gli sono necessari. Abbiamo così un pluslavoro e quindi un plusvalore di cui si appropria il capitalista e che costituisce il fondamento del processo di accumulazione capitalistica e dell’incremento della ricchezza. Il capitale è formato dal plusvalore accumulato cioè dal pluslavoro cioè dal lavoro non pagato.
La contrapposizione tra capitale e lavoro, basata sul fatto che il capitale per vivere e crescere deve sfruttare il lavoro, manifesta la radicale contraddizione dello stesso processo di produzione capitalistica. Questa, caratterizzata dalla produzione di plusvalore, è dominata dalla logica del profitto che spinge il capitalismo, a motivo della libera concorrenza, all’incremento e all’espansione delle forze produttive mediante un perfezionamento delle macchine e delle tecniche produttive, una riduzione dei costi di produzione e una aumento della produttività del lavoro. Ne risulta una aumento della produzione cui però non corrisponde un adeguato aumento in termini reali, dei salari, dato che il capitalista è costretto per la logica del profitto ad aumentare la produttività e l’intensità del lavoro per ridurre i costi e quindi a diminuire la quota parte di beni spettante all’operaio rispetto a  quelli prodotti. I salari sono contenuti in limiti inadeguati alle possibilità di consumo, offerte dalla maggior quantità di beni prodotti, dall’esercito di riserva costituito dai lavoratori disoccupati che premono sul mercato del lavoro in cerca di occupazione che con la loro offerta tendono a ridurre il prezzo del lavoro. Così l’aumento della produzione non è consumato determinando una crisi di sovrapproduzione con conseguente riduzione dei profitti, riduzione dei salari, aumento della disoccupazione.
Per superare la crisi e iniziare un nuovo sistema economico il capitalismo deve perfezionare le tecniche di produzione, aumentare il capitale costante costituito dagli impianti e diminuire il capitale variabile destinato ai salari, concentrare la produzione in grandi imprese mediante la costituzione di società anonime e la formazione di monopoli e trust internazionali, conquistare nuovi mercati. Ogni nuovo ciclo economico (10 anni) dà nuovo impulso alle forze produttive e nel contempo propone come forma di distribuzione della ricchezza prodotta, il principio della proprietà privata che spinge i salari dei lavoratori al limite della mera sussistenza: da una parte una ricchezza sociale sempre più grande, dall’altra un pauperismo sempre più diffuso tra la classe lavoratrice. Si determina così una situazione in cui matura la catastrofe del sistema capitalistico che rende possibile la presa del potere da parte della classe operaia.

La reale soluzione del conflitto società civile-stato richiede per marx la costituzione di un nuovo potere centralizzato, indispensabile per una società moderna industrialmente sviluppata e necessario per realizzare il passaggio dalla società capitalistica a quella comunista.

Tratto da STORIA DELLE DOTTRINE POLITICHE di Filippo Amelotti
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