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Esiti di una lesione dello spinocerebellum


Innanzitutto il tono (come si valuta il tono: Effettuo la flesso-estensione di un arto, viene mosso passivamente dall’operatore e la resistenza che incontriamo si chiama tono, se è aumentata si chiama ipertono, spastico o plastico).
Qua invece si verifica il fenomeno diametralmente opposto che si chiama ipotono, cioè se è vero che il cervelletto ha un azione eccitatoria su questo controllo dei muscoli laterali tramite il nucleo rosso o la corteccia motoria, è vero che se viene a mancare il cervelletto, viene meno questo controllo eccitatorio, venendo a mancare il controllo eccitatorio sui moto-neuroni gamma che sono quelli che sono responsabili del riflesso miotatico, quindi c’è un ridotto tono gamma, il tono è inferiore, quindi quando lo muovo, il mio paziente è mollo.
L’ipotonia quindi c’è perché viene a mancare l’eccitazione che il cervelletto esercita sulle vie rubrospinali, cioè su quelle vie che controllano l’eccitazione del gamma motoneurone.
- Poi si verifica alterazione dei riflessi posturali, per quanto riguarda la porzione mesiale, cioè la così detta Titubazione che non è solo un oscillazione per equilibrio ma è una questione di controllo dei muscoli assiali che mi determina una sorta di ondeggiamento che si chiama Titubazione.
- Alterazione della sequenza temporale agonista-antagonista da mancato feedforeward, ed è questo quello che noi intendiamo per la coordinazione.
Così avremo:

1. un ritardo nell’inizio e fine del movimento (dismetria):
esempio: prendiamo un lavoro di Hoor che ha effettuato un esperimento su un macacus resus.
Egli prese questa scimmietta e la si addestrava ponendole un joystic tra le mani ed a rispondere ad un tipo di esercizio ovvero, l’operatore controllando in qualche meccanicamente il joystic glielo spostava e la scimmia non doveva fare altro che prendere il joystic e rimetterlo nella sua posizione iniziale.
Pensiamo adesso al comportamento della scimmia che per riportare alla base il joystic può sfruttare il riflesso miotatico di rientro e quindi il bicipite viene esteso, parte il riflesso miotatico e torno indietro perché il bicipite si contrae per flettersi e torno alla posizione di base, ma la precisione del raggiungimento della mira finale non dipende tanto dal bicipite ma dal tricipite, perché se contraggo il bicipite tenderò a superare il punto di base, quindi poi dovrei contrarre il tricipite per tornare indietro, ma anche in questo caso se contraggo il tricipite supero il punto, per cui dovrò richiamare nuovamente il bicipite che risupererà la linea mediana anche se un po’ di meno e così di seguito bicipite-tricipite-bicipite-tricipite fino al raggiungimento del punto base.
Invece tutti noi sappiamo che se vogliamo raggiungere un punto corretto, lo facciamo subito, anche la scimmia. Questo perché c’è un meccanismo di feed foreward, cioè di anticipazione.
La scimmia o meglio il suo sistema cerebellare, il suo spinocerebellum sa che per raggiungere quella posizione deve contrarre anticipatamente il tricipite; per cui quando il bicipite viene esteso, lui comincia già a contrarre gradatamente il tricipite e quindi quando torna nella posizione iniziale, torna al posto giusto.
Questo Hoor ha scalottato la scimmia, ha messo un sistema refrigerante nel cervelletto e lo ha acceso, quindi ha raffreddato lo spinocerebellum della scimmia.
Il refrigeramento corrisponde ad una lesione transitoria, nel senso che è come se avesse danneggiato il cervelletto della scimmia, in realtà poi riscaldandolo torna perfettamente normale.
Cosa faceva la scimmia con il cervelletto raffreddato?
Esattamente quello appena detto, cioè invece di raggiungere subito la posizione finale, oscillava, cioè superava e tornava indietro, superava e tornava indietro e così di seguito.
Questo vuol dire che il cervelletto non aveva saputo coordinare la sequenza di contrazione di muscoli agonisti ed antagonisti.
Cosa è la dismetria che si vede con la prova indice naso?
È la stessa cosa descritta pocanzi però invece di spostare il joystic si dice al paziente di toccare esattamente la punta dl naso.
Siccome non ha la corretta sequenza di agonisti ed antagonisti, tenderà o a superare il naso (ipermetria) oppure tenderà a fermarsi prima (ipometria). Insieme iper o ipometria si chiama dismetria.

2. Tremore cinetico terminale (telebradicinesia)
È un tremore intenzionale, cinetico, perché alla fine altro non è  che la scimmia di Hoor, ripetuta rapidamente, cioè sono tutte quelle oscillazioni.
Cioè devo raggiungere il naso, posso avere l’ipermetria, posso avere l’ipometria ma poi il fine ultimo è raggiungere il naso, per cui verrà riattivato il movimento.
Tutto questo va e vieni di agonisti ed antagonisti, fatto rapidamente si traduce in un movimento che sembra tremare.
Tant’è che questo tremore non solo è durante il movimento ma il maggiore tremore è alla fine, cioè quando deve raggiungere la mira, perché deve correggere il movimento.
Viene infatti chiamato Telebradicinesia, cioè rallentamento alla fine del movimento, (qualcuno lo chiama Frenage ma alla fine frenage, tremore cinetico o telebradicinesia, sono termini correlati). 

Tratto da NEUROLOGIA di Irene Mottareale
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