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La struttura del Bűrgerliches Gesetzbuch (BGB)


Se già intorno alla metà del XIX secolo si manifestano le prime tendenze volte all’unificazione del diritto tedesco attraverso la codificazione di settori marginali del diritto, è l’unificazione politica della Germania nel 1870, seguita da un emendamento costituzionale che assegna all’Imperatore la competenza a legiferare, che costituisce il presupposto politico che conduce finalmente la Germania alla codificazione.
Dopo un lungo lavoro progettuale di due successive Commissioni (ma è la prima, nominata nel 1874, di cui fa parte soprattutto Bernhard Windscheid, uno tra i massimi esponenti della Scuola Pandettistica, a fornire quell’impronta dottrinale che caratterizzerà il BGB), il codice civile tedesco fu promulgato nel 1896, ma entrò in vigore il 1° Gennaio 1900.
Esso è il frutto maturo della Pandettistica tedesca, che trova la sua consacrazione del Libro I – Parte Generale.
Pochissime concessioni furono fatte a chi chiedeva (in particolare Otto von Gierke) maggiore attenzione per il diritto germanico, e alle istanze socialiste.
A queste ultime si ritenne di dare risposta il alcune clausole generali che rinviano ai buoni costumi, alla buona fede, ecc…

Il BGB si suddivide in 5 libri, per complessivi 2385 articoli:
Primo libro: Parte generale
Contiene i caratteri concettuali comuni dei rapporti giuridici.
Qui si trovano le norme generali sulle persone fisiche e sulle persone giuridiche, alcune definizioni riguardanti i beni, e, soprattutto, il concetto di negozio giuridico.
I libri da due a cinque del BGB contengono un numero considerevole di eccezioni alle regole generali determinate dalla natura dell’istituto: ad esempio, la nullità del contratto non riguarda i contratti matrimoniali.
Secondo libro: Obbligazioni
Concerne i rapporti obbligatori, e pertanto la disciplina dei contratti e quella delle obbligazioni nascenti da atto illecito.
Terzo libro: Diritti sui beni
Contiene la disciplina della proprietà, ancora ancorata alla concezione individualistica, e dei diritti reali, ma anche del pegno e dell’ipoteca.
Quarto libro: Diritto di famiglia
Ispirato ad una concezione conservatrice e patriarcale analoga a quella del Code Civil.
Quinto libro: Successioni

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