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Gli anni 60 americani




Nel 1959 a Cuba una rivoluzione rovescia il regime filoamericano guidato dal dittatore Batista. Il nuovo lider è Fidel Castro, che procede con l’esproprio delle terre e delle piantagioni possedute dalla United Fruit, azienda americana che domina il commercio della frutta esotica. Nel 1960, inoltre, nazionalizza le raffinerie petrolifere, rendendo ancora più complessi i rapporti con gli Usa e per questo cerca il sostegno diplomatico dell’Urss. Nel 1961 Kennedy fa partire un’operazione guidata dalla CIA, ovvero uno sbarco armato di esuli cubani anticastristi alla Baia dei Porci a sud dell’Avana. Ma l’operazione non suscita la ribellione popolare sperata e si rivela un fallimento.
L’alleanza tra Cuba e Urss si traduce nell’impianto di una base missilistica a Cuba con missili e tecnici sovietici. Nel 1962, Kennedy chiede all’Urss lo smantellamento della base, sotto la minaccia di un attacco, e il governo sovietico acconsente.
Inoltre, Kennedy comincia a pensare di intervenire in Vietnam perché il Vietnam del Nord (comunista) sta attaccando quello del Sud.
Siamo nel 1963, anno in cui Martin Luther King tiene il discorso passato alla storia come I have a dream, in cui dichiara di sognare che i bianchi e i neri possano vivere in pace. Qualche mese dopo, Kennedy è in visita ufficiale a Dallas, nel Texas, e sta percorrendo le strade su una macchina scoperta che lo ospita con la moglie. Un cecchino gli spara dalla finestra di un edificio e lo uccide.
Il posto di Kennedy viene preso dal suo vicepresidente Johnson. Podo dopo il Civil Rights Act (Legge sui Diritti Civili) dichiara illegale ogni discriminazione basata su sesso, religione, e etnia.
Ma a fianco del movimento per i diritti civili si è formato un movimento che invece dell’integrazione della comunità nera nella società americana propone una separazione. Si tratta di una separazione culturale basata sull’orgoglio nero e si invita a riscoprire le proprie origini. Il movimento, che si trasforma in gravi rivolte urbane, è guidato da Malcolm X (vero nome Malcolm Little), che viene assassinato nel 1965. Nel 1968 viene ucciso anche Martin Luther King.
Nel 1964 la partecipazione americana nella guerra del Vietnam diventa attiva con l’invio di truppe ufficiali. Ma i comunisti resistono e passano all’attacco. Inoltre in America si forma un movimento pacifista che chiede il ritiro delle truppe americane.
Nel 1968 diventa presidente Nixon, che comincia a ritirare le truppe e nel 1973 viene firmato un armistizio. Ma nel 1975 il Vietnam del Sud cade sotto l’offensiva delle truppe comuniste.

Tratto da L'ETÀ CONTEMPORANEA di Gabriella Galbiati
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