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Il movimento sociale degli anni '60 Europero



Il Movimento sociale intende però tenere il suo congresso a Genova, nonostante le proteste dei democristiani. L’autorizzazione concessa dal governo Tramboni fa esplodere una rivolta popolare che travolge Genova e altre rivolte scoppiano in altre città italiane. Tramboni è costretto a dimettersi.
Parte così il terzo ciclo politico. Nel 1962 abbiamo un governo guidato da Fanfani. Viene approvata la nazionalizzazione dell’energia elettrica con la costituzione dell’Ente Nazionale per l’Energia Elettrica (ENEL). La scuola media viene unificata, per cui la scuola postelementare è uguale per tutti e capace di dare l’accesso a qualunque scuola superiore (prima c’erano due curricula, uno che permetteva la prosecuzione degli studi e uno che serviva all’avviamento al lavoro). Inoltre la scuola dell’obbligo viene elevata a 14 anni.
Nel 1953 muore Stalin. La concorrenza tra i possibili eredi viene vinta nel 1955 da Chruscev, che denuncia lo stalinismo e i suoi sistemi repressivi e passa allo smantellamento dei Gulag.
Capita che alcuni berlinesi dell’Est si spostino ad Ovest e ciò diventa oggetto di una contesa mediatica, perché gli organi di stampa occidentali lo considerano una prova evidente dello scarso consenso di cui il regime comunista della Germania Est gode presso la propria popolazione. Per bloccare il fenomeno, la Germania comunista, d’accordo con il governo sovietico, decide di costruire un muro dotato di postazioni di guardia, che circondi la parte occidentale di Berlino. Il progetto è realizzato in una sola notte, tra il 12 e il 13 agosto 1961. Chiunque provi a forzare il blocco rischia di essere colpito dalle guardie di frontiera.
Sempre in questi anni il numero di studenti e studentesse che frequentano le università americane cresce considerevolmente. Questi giovani studiano in università nelle quali vige il sistema della residenzialità (lasciano casa e vanno a vivere nei campus). Ciò sollecita l’aggregazione separata degli studenti che, soprattutto nell’Università di Berkeley, discutono dei diritti civili, di libertà sessuale e dell’uso di droghe psichedeliche. Gli hippies hanno i capelli lunghi, indossano i blues jeans e maglie coloratissime e si dichiarano pacifisti e contro la guerra in Vietnam.
Ne 1968, prima a Parigi e poi in Italia, si forma un gran movimento di protesta studentesco. L’onda prende il via nell’Università di Nanterre, occupata dagli studenti che chiedono che gli sia riconosciuto il diritto di esprimersi in merito al governo dell’università. L’intervento della polizia cerca di interrompere l’occupazione. Cominciano manifestazioni di solidarietà alla Sorbona di Parigi. La polizia attacca e picchia gli studenti. Molti operai cominciano a protestare in loro favore e De Gaulle, come molti politici di sinistra, vengono presi in contropiede.
Anche nell’Università di Trento, Milano e Torino parte la protesta contro l’autoritarismo degli studenti e i disegni di riforma che vorrebbero rendere l’università più selettiva. Tutto ciò viene discusso nelle assemblee, un’unione collettiva che poi diventa un rituale tipico del movimento studentesco.
Poco dopo viene occupata l’Università di Roma ma la polizia interviene e fa sgombrare. Gli studenti cercano di prendere la Facoltà di Architettura ma vengono aggrediti dalla polizia. Ciò passerà alla storia come la battaglia di Valle Giulia.
Nell’autunno del 1967 Alexander Dub
ek al Congresso del Partito comunista cecoslovacco chiede più democrazia per un socialismo dal volto umano. La sua proposta suscita entusiasmo e prende il posto di primo segretario del partito. Abolisce la censura, introduce il voto segreto  nelle votazioni del Congresso del partito e autorizza la ricostruzione del Partito socialdemocratico. Tutto ciò passa alla storia come la primavera di Praga del 1968. Poco dopo i carri armati sovietici occupano la Cecoslovacchia. La popolazione attua una resistenza non violenta, rimuovendo i segnali stradali, i commercianti si rifiutano di vendere i loro beni. Inoltre la folla circonda i carristi cercando di convincerli a desistere dall’occupazione. Nel 1969 uno studente universitario di 21 anni, Jan Palach, si dà fuoco per protestare contro l’occupazione e questo gesto viene compiuto anche da altri. Però è tutto inutile. Dub
ek viene rimosso dall’incarico e le riforme abolite.

Tratto da L'ETÀ CONTEMPORANEA di Gabriella Galbiati
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