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L'influenza del partito comunista

L'influenza del partito comunista








Intanto cresce l’influenza del Partito comunista, capace di far leva sul disagio sociale vissuto dagli operai delle grandi città. Nel 1925 Sun Yat-sen. La guida del Kuomintang e dell’esercito passa a Chiang Kai-shek. Quest’ultimo lancia la spedizione contro il Nord, con la quale vuole sconfiggere i signori della guerra. La spedizione ha successo perché trova il sostegno dei contadini e degli operai. Nel 1927 l’esercito nazionalista entra a Shanghai, aiutato anche dallo sciopero organizzato dai lavoratori. Questo sciopero da la conferma a Chiang Kai-shek che l’influenza comunista sta diventato troppo grande e che è arrivato il momento di liberarsi dei comunisti. Viene così ordinata una repressione dei comunisti di Shanghai. I militanti e i dirigenti catturati sono immediatamente giustiziati e si conclude il rapporto con l’Unione Sovietica.
Nel 1928 la spedizione contro il Nord è completata e i signori della guerra sconfitti. Così a Nanchino si forma un nuovo governo nazionalista. Ma nell’area che comprende le città di Wuhan, Nanchino e Shanghai, le attività commerciali e produttive sono ostacolate dalla presenza di estesi gruppi criminali, verso i quali Chiang Kai-shek ha contratto un debito per l’aiuto nella repressione anticomunista. La collaborazione con le organizzazioni criminali è una delle critiche che cominciano a essere rivolte al governo, oltre che al livello di tassazione che grava pesantemente le attività commerciali per finanziare l’esercito.

Tratto da L'ETÀ CONTEMPORANEA di Gabriella Galbiati
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