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La fine del proibizionismo, 1933

Il proibizionismo terminò solo nel 1933 e diede uno straordinario impulso alla diffusione e al decollo economico delle organizzazioni criminali, specie di quelle che a Chicago sono guidate da Al Capone, un gangster di origine italiana.Anche nel Regno Unito si registra l’introduzione nel 1918 del suffragio universale maschile e femminile. Inizialmente possono votare i maschi che hanno compiuto 20 anni e le donne che hanno raggiunto i 30. La differenza di età è dovuta ancora alle resistenze riguardanti il voto femminile ma tale discriminazione viene cancellata nel 1928.
Tra il 1918 e il 1919 le notizie che arrivano dalla Russia inducono gruppi socialisti estremisti a coltivare il progetto di costituire una repubblica sovietica, progetti che hanno un’effimera realizzazione a Budapest, Berlino e a Monaco di Baviera.Nel marzo del 1919 in Ungheria il governo di coalizione si dimette per protesta contro lo smembramento del territorio appartenuto all’Ungheria, deciso dalle potenze vincitrici. Si forma così un governo socialdemocratico, che vuole organizzare una sorta di rivoluzione nazional-patriottica. L’obiettivo è di conservare la massima parte del territorio che apparteneva all’Ungheria sotto l’Impero Austro-Ungarico e di realizzare una rivoluzione politica,con l’istituzione di una repubblica di soviet. Per attuare questa operazione i socialdemocratici pensano di ammettere al governo il capo del Partito comunista ungherese (fondato nel 1918), ovvero Kun che ha partecipato alla rivoluzione russa. Questi accetta e viene proclamata una Repubblica dei Soviet d’Ungheria nel 1919.La terra ungherese viene nazionalizzata, con l’intento di gestirla in aziende agrarie affidate alla direzione collettiva degli agricoltori. Le resistenze di proprietari e contadini hanno come effetto che la Repubblica ungherese non possa contare sul consenso delle comunità rurali. Intanto le potenze dell’Intesa affidano il compito all’esercito cecoslovacco e rumeno di attaccare l’Ungheria e porre fine all’esperienza sovietica. Gli ungheresi, inizialmente, sperano in un intervento russo. Ma l’attesa è vana e l’esercito ungherese è sopraffatto. La repubblica è dichiarata decaduta e Kun scappa a Vienna.

Tratto da L'ETÀ CONTEMPORANEA di Gabriella Galbiati
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