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L'approccio co-relazionale: l'intervento come co-educazione


In chiave correlazionale si valuta l'ipotesi di avviare un percorso di analisi del processo di socializzazione e di definizione dell'identità, nei quali i suddetti fenomeni di autonomia e dipendenza convivano e si rendano tra loro compatibili attraverso un rapporto, non di contrasto, ma di reciproca complementarietà.
Anche le politiche giovanili lasciano spazio ad una logica co-relazionale che possiamo denominare "co-educativa". Permane infatti un'intenzionalità educativa, la quale si concretizza nella definizione di specifici obiettivi di cambiamento redatti in risposta ad un quadro di bisogni inizialmente individuato e da sottoporre a verifica successiva.
La distinzione tra adultità e gioventù viene dunque ricompresa in una modalità relazionale in cui entrambi gli inerlocutori, accettando e ripartendo dall'inevitabile dimensione del cambiamento che sono chiamati ad esperire dentro e fuori di sè, si aprono sia alle reciproche compatibilità sia alle rispettive differenze, le quali vengono ad essere assunte come motore di un processo di conoscenza e azione non prevedibile a priori, bensì risultante di una morfogenesi inter- ed intra-soggettiva tra i diversi attori coinvolti.
Accanto alla dimensione comunicativa, l'intervento che prevede un co-protagonismo di giovani e adulti richiede che sia garantito anche uno spazio di azione a favore della concreta soggettività che è coinvolta nel processo, attraverso un atteggiamento di attenzione nei confronti delle rispettive motivazioni e finalità, di confronto/conflitto.
Le politiche giovanili non possono non considerare i diversi piani di asimmetria che possono nascere sia sotto il profilo normativo, che su quello cognitivo ed esperenziale, tra i diversi attori in gioco. L'orizzonte di tali interventi è dunque quello di ripartire dai diversi ruoli educativi per introdurre, attraverso l'ascolto e la riflessione, l'attenzione alla relazione ma anche alle motivazioni che esprimono le diverse soggettività coinvolte in essa, in un'appartenenza al contesto socio-territoriale di riferimento che consenta a giovani e adulti di affermare, valorizzare, e al contempo rispettare, sia le reciproche somiglianze, sia le rispettive specificità.

Tratto da LA SPENDIBILITÀ DEL SAPERE SOCIOLOGICO di Angela Tiano
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