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Teoria del dazio ottimo in condizioni particolari


Questo è il caso di un paese limite, in cui si ha un potere forte di monopolio.



Questa è la situazione che si verifica in condizioni particolari, cioè un paese che ha un elevato potere sul mercato e quindi su un determinato prodotto; un dazio gli permette di migliorare le sue ragioni di scambio, cioè l'esportatore estero che è colpito dal dazio è costretto ad abbassare i prezzi dei propri prodotti per provare a vendere la stessa quantità che riusciva a vendere prima senza dazio.

Dal grafico, si nota come a seguito del dazio, si riduce la domanda interna e il produttore straniero quindi è costretto ad abbassare il prezzo mondiale. Si trova una situazione di equilibrio con Pdaz* che comunque sia cerca di mantenere una quantità di importazione con il dazio, ma io questi beni li pago a un prezzo molto più basso, quindi ho migliorato la mia ragione di scambio. In questo senso, il dazio va a colpire molto di più i produttori stranieri, in quanto non guadagnano più al prezzo internazionale originale ma al P.intenaz*.

Partendo dal grafico precedente sugli effetti del dazio: contrazioni alla domanda interna, aumento offerta interna e aumento gettito fiscale, esistono alcune precise, specifiche condizioni di mercato, cioè quando il mio paese ha un potere di mercato molto forte per cui la riduzione di importazioni viene subita dai produttori stranieri, ne patiscono le conseguenze e questo porta loro a ridurre i prezzi, riducendo allora pagano meno i loro lavoratori, le loro imprese guadagnano meno, abbattono i margini di profitti.

È come se, quando c'è un mercato molto forte, il paese protezionista facesse pagare un po' i costi della sua azione al paese straniero.

Nel grafico precedente i costi del protezionismo erano tutti sulle spalle del consumatore italiano che vedeva ridotto il proprio surplus. In questo caso invece una parte dei costi viene pagata dal produttore straniero il quale, per ogni bene che vende, ottiene un prezzo del 20% più basso (tipica politica di beggar your neighbour policies: scaricare sul confinante paese più debole parte dei propri costi di decisione politica, che può provocare anche un clima di rappresaglie ma non è detto che poi il paese colpito abbia la forza di imporre qualcosa al paese dominante). Bisogna vedere quindi, in questi casi attuati dal paese forte, se gli altri paesi che subiscono hanno la forza per poter scatenare una rivolta. Negli anni Trenta non c'erano tariffe ottime perché in quegli anni c'erano strumenti più discriminatori come svalutazione competitiva, accordi bilaterali ecc. ed effettivamente si scatenò una guerra commerciale.
Bisogna vedere qui se il paese debole è in grado di scatenare una guerra commerciale o più semplicemente fa buon viso a cattivo gioco e abbassa i prezzi, guadagnando di meno, pagando meno i propri lavoratori ma continuerà ad andare avanti perché a questo prezzo e a questo equilibrio vende sempre una bella quantità di prodotti nel mercato straniero. Se invece il prezzo non si abbassa, la quantità di import sarebbe più basso (vende poco).

Tratto da STORIA DELLA POLITICA ECONOMICA INTERNAZIONALE di Federica Palmigiano
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