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Cultura orale e cultura scritta


L’opera di “disciplinamento sociale” svolta in diverse forme sia dalle Chiese riformate sia dalla Chiesa cattolica post-tridentina, portò una più completa cristianizzazione delle masse popolari, ma anche una rarefazione dei comportamenti violenti e amorali e persino ad una crescita dell’alfabetizzazione, sensibile soprattutto nei paesi protestanti, dove l’accento cadeva sulla lettura individuale della Bibbia. Solo a partire dall’età dei Lumi nacquero i primi sistemi di istruzione elementare, e lo Stato iniziò a subentrare alla Chiesa, alla famiglia e alla bottega come principale fattore di alfabetizzazione. Si deve però distinguere tra la capacità di leggere e la capacità di scrivere: la prima certamente era più diffusa della seconda. Ciò rende difficili e ingannevoli le misure dell’alfabetizzazione, che anche intesa nel senso più elementare era patrimonio di una minoranza delle popolazioni europee, con forti differenze tra città e campagne e tra maschi e femmine. Notevoli progressi furono compiuti tra il XVII e il XVIII secolo grazie anche al contributo della Chiesa.

Per quanto riguarda la cultura scritta, la novità più importante dell’età moderna è senz’altro l’invenzione della stampa. Fin dal XIV secolo era nota in Europa la tecnica della Xilografia, un’incisione in rilievo di immagini e di brevi testi su tavolette di legno che poi venivano inchiostrate e utilizzate per la riproduzione su carta o seta. Queste matrici si usuravano rapidamente e le lettere così stampate non sempre erano leggibili e richiedevano un lungo lavoro.
JOHANN GUTENBERG -->  un orafo tedesco, verso la metà del XV secolo ebbe l’idea di utilizzare per la stampa lettere e caratteri singoli, ottenuti attraverso il versamento di piombo fuso in matrici metalliche dove il disegno della lettera era impresso in incavo con punzoni. In questo modo diventava possibile fabbricare una gran quantità di caratteri tutti uguali per ogni lettera e per ogni segno grafico, sistemarli in cassetti e servirsene per comporre, pagina dopo pagina, testi anche di grande lunghezza. Una delle prime e più famose opere di GUTENBERG fu la Bibbia detta delle 42 linee. La stampa a caratteri mobili si diffuse rapidamente anche grazie alla semplicità e al basso costo delle attrezzature richieste. Il ritmo di produzione del libro fu così enormemente accelerato rispetto alla copiatura a mano.
I primi volumi, chiamati incunaboli, si modellavano sui manoscritti, ma ben presto assunsero tutte le caratteristiche proprie dei libri di oggi. I caratteri a mano a mano, acquistarono varietà ed eleganza.
I principali centri della nascente industria tipografica furono Colonia, Strasburgo, Norimberga, Augusta, Basilea, Anversa, Parigi, Lione, Venezia, Roma, Firenze, Milano. La possibilità di riprodurre velocemente un testo in centinaia, migliaia di copie, fu presto sfruttata dalle autorità civili e religiose per diffondere le leggi, proclami, informazioni di vario genere, e fu posta al servizio dell’insegnamento medio ed universitario. La potenzialità eversiva della stampa fu prontamente intuita dalla Chiesa che, già agli inizi del Cinquecento, introdusse le prime forme di censura preventiva e a partire dal 1559 pubblicò periodicamente indici di opere proibite. Accanto alla censura ecclesiastica venne anche organizzata ovunque una censura statale. Tuttavia entrambe si rivelarono essere impotenti a bloccare la circolazione delle idee eterodosse e libertine.

Tratto da STORIA MODERNA - 1492-1948 di Selma Aslaoui
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