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I test per la mobilità del cingolo pervico e di forza dei principali gruppi muscolari


Prevedono la valutazione della lunghezza dei muscoli flessori dell’anca i quali sono distinti in:
- monoarticolari, quali l’ileopsoas, il pettineo e gli adduttori;
- biarticolari, quali: il retto femorale, il tensore della fascia lata e il sartorio.

Il test prevede che il soggetto si sdrai sul lettino in posizione di decubito supino con le cosce che debbano sporgere dal per oltre la metà, cui poi il paziente dovra mantenere una coscia adesa su lettino e l’arto inferiore controlaterale dovrà fletterlo passivamente portando il ginocchio verso il petto.

Se i flessori dell’anca hanno una lunghezza normale, allora:
• la regione lombare e sacrale rimangono adese al lettino;
• la superficie posteriore della coscia rimane aderente al lettino;
• Il ginocchio di flette passivamente a circa 80°.

Se i flessori dell’anca mono e biarticolari sono brevi allora:
• La regione lombare e sacrale rimane adesa al lettino;
• La superficie posteriore della coscia non è aderente al lettino;
• Il ginocchio si estende.

Se i flessori dell’anca monoarticolari sono normali mentre i biarticolari sono corti allora:
• La regione lombare e sacrale è aderente al lettino;
• La superficie posteriore della coscia è aderente al lettino;
• Il ginocchio si estende.

Se i flessori dell’anca monoarticolari sono brevi mentre i biarticolari no allora:
• La superficie posteriore della coscia non è aderente al lettino;
• Il ginocchio può essere piegato fino a 80°.

Per la valutazione della lunghezza dei muscoli estensori dell’anca, (piccolo medio e grande gluteo, capo lungo del bicipite femorale, semimembranoso e semitendinoso) il test prevede che il soggetto venga fatto stendere sul lettino in posizione di decubito prono con i piedi che vi debbano sporgere al di fuori. Viene chiesto al paziente di poter sollevare un arto inferiore il quale deve essere mantenuto in distensione per tutto il movimento. Il test risulta essere negativo se l’estensione dell’anca è di almeno 10°.

Si parlerà anche della vera e della falsa gamba corta, che è osservabile attraverso un esame obiettivo con il soggetto in posizione eretta o durante la deambulazione. Tale asimmetria degli arti inferiori può essere dovuto per degli atteggiamenti posturali errati che causa un accorciamento muscolare, o per un problema di strutturazione dello schema corporeo.

Il test prevede vengano segnati i punti di repere degli arti inferiori quali i malleoli e la rotula, in modo tale da poter evidenziare l’eventuale dislivello apprezzabile in stazione eretta e da seduti.

L’esame potrà essere eseguito anche i situazioni dinamiche con l’utilizzo di un tapis roulant, dove l’osservatore potrà analizzare accuratamente la deambulazione del paziente notando asimmetrie nella fase di appoggio dei piedi e le capacità di controllo durante la marcia.

Tratto da TEORIA TECNICA DIDATTICA ATTIVITÀ MOTORIA di Vincenzo Sorgente
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