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Zone vulnerabili all’inquinamento da nitrati di origine agricola

L’area dichiarata a rischio di crisi ambientale, di cui all'art. 6 della L. 28 agosto 1989, n. 305, costituita dal territorio della Provincia di Rovigo e dal territorio del comune di Cavarzere (ai sensi del D.Lgs.152/2006); il bacino scolante in laguna di Venezia, area individuata con il “Piano Direttore 2000” per il risanamento della laguna di Venezia, di cui alla deliberazione del Consiglio regionale n. 23 del 7 maggio 2003; le zone di alta pianura-zona di ricarica degli acquiferi, di cui alla deliberazione del Consiglio regionale n. 62 del 17 maggio 2006; l’intero territorio dei Comuni della Lessinia e dei rilievi in destra Adige e Comuni in provincia di Verona afferenti al Bacino del Po, di cui alla deliberazione della Giunta regionale n. 2267 del 24 luglio 2007, in seguito integrata dalla DGR n. 2684 dell’11 settembre 2007.

Il programma d’azione e la disciplina regionale
Il DM 7.4.2006 ha definito i criteri generali e le norme tecniche sulla base dei quali le Regioni elaborano i “Programmi d’Azione” per le Zone Vulnerabili ai Nitrati. La Giunta regionale del Veneto, con la DGR 7 agosto 2006, n. 2495 – “Recepimento regionale del DM 7 aprile 2006. Programma d’azione per le zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola del Veneto”, ha regolamentato le attività di spandimento degli effluenti di allevamento e delle acque reflue aziendali, sia per le zone vulnerabili che per le rimanenti aree agricole del Veneto.
Utilizzazione agronomica dei liquami sui terreni in pendenza, nell’ambito delle zone non vulnerabili ai nitrati di origine agricola: ulteriori precisazioni applicative generali
(DGR n. 430 del 4 marzo 2008 e DGR n. 586 dell’11 marzo 2008 (Errata corrige)
Con delibera della Giunta regionale 4 marzo 2008, n. 430, successivamente modificata  dalla DGR 11 marzo 2008, n. 586, sono stati introdotti i nuovi valori dei limiti di pendenza, oltre i quali è applicato il divieto di spandimento dei liquami nell’ambito delle zone non vulnerabili.
Si sono prescritti, altresì, tutti i necessari accorgimenti tecnico-agronomici e gli opportuni vincoli alle pratiche di fertilizzazione, nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 5, lettera a), del DM 7 aprile 2006.
Inoltre, la DGR n. 430/2008 fornisce precisazioni relativamente alla validità della documentazione amministrativa necessaria ai fini dell’utilizzazione agronomica degli effluenti zootecnici di allevamento

Utilizzazione agronomica dei liquami sui terreni in pendenza, nell’ambito delle zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola dei territori delle Comunità montane del Veneto (DGR n. 894 del 6 maggio 2008). Con delibera della Giunta regionale 6 maggio 2008, n. 894 sono stati introdotti i nuovi valori dei limiti di pendenza, oltre i quali è applicato il divieto di spandimento degli effluenti non palabili, nell’ambito delle zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola con preciso riguardo ad aree territoriali caratterizzate da condizioni geomorfologiche e pedologiche sfavorevoli. Nelle suddette aree si sono prescritti, altresì, tutti i necessari accorgimenti tecnico-agronomici e gli opportuni vincoli alle pratiche di fertilizzazione, chimica ed organica, per il mantenimento delle cautele destinate alla salvaguardia ambientale, nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 23 del DM 7 aprile 2006. DGR 8 agosto 2008, n. 2217.
Aggiornamento dell’Allegato F – “Linee guida per la compilazione della Comunicazione e del PUA”. Con Delibera della Giunta regionale 8 agosto 2008, n. 2217, sono stati approvate con maggior dettaglio le istruzioni per la compilazione della Comunicazione di spandimento degli effluenti di allevamento e dei PUA (linee guida), e contestualmente è stato approvato l’aggiornamento della modulistica – prevista dalla precedente DGR n. 2439/2007, allegato F – per gli aspetti relativi alla gestione di alcune situazioni “particolari”.

Tratto da USO AGRONOMICO DEI REFLUI ZOOTECNICI di Denis Squizzato
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