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Trattamento dei disturbi somatoformi


I trattamenti cognitivo-comportamentali sono efficaci, poiché aiutano il paziente a individuare e modificare le emozioni che provocano i suoi problemi somatici, a modificare gli atteggiamenti cognitivi riguardo ai suoi sintomi fisici e a modificare i suoi comportamenti, in modo tale da non giocare più il ruolo del malato e da acquisire maggiori rinforzi impegnandosi in interazioni sociali di tipo diverso. I metodi consistono in uno specifico addestramento del paziente a prestare meno attenzione al proprio corpo, oppure a identificare e mettere in discussione i pensieri negativi sul proprio corpo.

Trattamento del Disturbo algico

Alcuni antidepressivi, in particolare l'imipramina, in basse dosi, sono superiori a un placebo nel ridurre disagio e dolore cronico. Bisogna verificare che il dolore sia oggettivo, e non soltanto “nella testa del paziente”, addestrare il paziente al rilassamento, ricompensare il soggetto per focalizzare l'attenzione meno sul dolore e più sugli eventi dell'esistenza (favorire e incoraggiare le numerose attività della vita).

Trattamento del Disturbo di dismorfismo corporeo

La terapia cognitivo-comportamentale, che racchiude la tecnica di EX/PR, porta a una maggiore attenuazione dei sintomi, così come fanno i trattamenti con Prozac e Anafril, che sono SSRI.

Trattamento dell'Ipocondria

Il trattamento cognitivo-comportamentale riduce l'eccessiva attenzione alle sensazioni corporee, mettendo in discussione i pensieri e atteggiamenti negativi del paziente, nei confronti di tali sensazioni, scoraggiandoli. Consiste nel cercare di trattenere i soggetti dal controllare ripetutamente le proprie condizioni di salute, farli impegnare maggiormente in attività salutari, diminuendo la tensione alla continua ricerca di trattamenti.

Trattamento del Disturbo di somatizzazione

Il terapeuta deve minimizzare l'importanza del ricorso a test diagnostici e a farmaci, mantenendo il contatto con la persona indipendentemente dal fatto che la persona lamenti o meno qualche malattia. E' utile dirigere l'attenzione del soggetto alle fonti d'ansia e di depressione, impedendo di concentrare troppa attenzione su dolori e malesseri di lieve entità. Si sono rivelate efficaci tecniche, come il training al rilassamento, il biofeedback (acquisizione da parte del soggetto del controllo sui suoi processi fisiologici).

Trattamento del Disturbo di conversione

Non è una buona idea cercare di convincere i soggetti con questo disturbo che i loro sintomi sono correlati a fattori psicologici. Può essere utile rinforzare nel soggetto gli sforzi per migliorare il proprio funzionamento.

Tratto da PSICOLOGIA CLINICA di Alessio Bellato
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