Skip to content

Rapporto di contrarietà



Rapporto di contrarietà: i due termini si oppongono nel presupporrsi l’un l’altro, ovvero uno esiste perché esiste anche il suo contrario (bianco-nero). Collegati sulle due linee orizzontali i superiori vengono detti contrari, mentre gli inferiori vengono definiti sub-contrari: a differenza dei primi, questi due termini possono avere delle zone in comune sul continuum delle contrarietà;
Rapporto di contraddittorietà: i due termini, collegati dalla linea trasversale, si escludono costituendo la propria negazione: bianco-non bianco, nero-non nero;
Rapporti di implicazione: i due termini, collegati dalla linea verticale, sono costruiti sulla base di una operazione di asserzione: bianco deve essere anche non nero e nero deve essere non bianco. Precisiamo che i quattro termini investiti sui lati del quadrato non restano sterilmente rappresentati dalla affermazione/negazione della categoria evinta dall’analisi. Il lessema con cui si identifica un valore (o una passione) viene, infatti, aperto fino a raccogliere e riordinare tutto il percorso narrativo che esso copre in quella data circostanza.
Livello superficiale. Il livello superficiale, frutto della conversione dalle strutture profonde, sviluppa una prima logica narrativa. Comprende, nella dimensione sintattica, strutture antropomorfe che riguardano: a) la struttura modale generale rintracciabile nello schema narrativo canonico; b) lo schema attanziale con le relazioni tra i Soggetti e gli Oggetti; c) il programma narrativo che determina la lotta che per il Soggetto mette in atto per sopperire ad una mancanza ovvero per congiungersi con l’Ov. Lo schema narrativo Canonico riconduce la varietà delle storie a 4 fasi fisse: 1) Manipolazione: in cui il Destinante cerca di convincere il Soggetto ad intraprendere un certo PN; 2) Competenza: è l’equipaggiamento modale del volere, dovere, potere, sapere che il Soggetto dovrà acquistare per essere in grado di poter compiere il programma; 3) Performanza: è la fase trasformativa cioè l’azione che consente una reale trasformazione degli stati; 4) Sanzione: è la fase finale in cui il Destinante giudica se il risultato dell’azione è conforme o meno al contratto concordato nella fase della manipolazione. Strutture discorsive. Il livello discorsivo è un ulteriore livello immanente ma già più prossimo alle strutture della manifestazione e, dunque, ulteriormente concreto. Il passaggio dalle strutture semio-narrative di superficie alle strutture discorsive consente attravero la convocazione di procedere dalle strutture generali di carattere logico-antropologico verso una data specificità resa dalla scelta di personaggi e situazioni. È attraverso l’istanza dell’enunciazione, atto con cui viene prodotto un enunciato, che le funzioni ancora astratte vengono rese in forma di discorso, attraverso espedienti che delineano le soggettività e le esclusività del testo. Componente sintattica. Le procedure di discorsivizzazione convocano qui una serie di capacità attraverso cui si rendono empiricamente gli attori, i tempi e gli spazi. Le funzioni precedentemente individuate assumono ora un profilo specifico attraverso tratti individualizzati realizzati grazie alle procedure di: a) attorializzazione: gli attori diventano individui caratterizzati da specifiche caratteristiche personali; b) temporalizzazione: le trasformazioni narrative divengono processi temporalizzati; c) spazializzazione: la narrazione avviene in luoghi e spazi determinati. Componente semantica. Il testo parla di un tema, ovvero di qualcosa che costituisce l’insieme di valori e categorie semantiche che varierà a seconda del genere testuale prescelto. Il tema è reso manifesto attraverso i percorsi figurativi (figure) derivati dalla esperienza percettiva. I procedimenti attraverso cui si attualizza la loro convocazione sono detti: a) tematizzazione: si realizzano gli stereotipi propri ad ogni cultura; b) figurativizzazione: le figure producono nel testo un senso di realtà, rappresentano in modo dettagliato il mondo. Nel processo di generazione del senso, dunque, ci si allontana dal profondo delle semplici e schematiche opposizioni profonde per far salire verso la superficie del testo dove si incontrano sistemi di segni sempre più complessi attraverso cui le opposizioni stesse si manifestano al lettore in forme discorsive composite e variamente organizzate.

Tratto da SEMIOTICA E COMUNICAZIONE di Niccolò Gramigni
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.