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I metodi della psicologia scientifica

I metodi della psicologia scientifica


Platone nella Repubblica usa il mito della caverna per spiegare la differenza fra la CONOSCENZA COMUNE: opinioni ancorate all'esperienza, ma ingannevoli e infondate (svalutazione di esperienza: le cose non sono come appaiono) e la CONOSCENZA VERA: delle cose reali, raggiungibile attraverso la ragione: conoscenza razionale.

Distinguere tra diverse forme di conoscenza e individuarne una che garantisca di certezza = CONOSCENZA SCIENTIFICA.
Esperienza = ingannevole e fonte di errore e indurre a scambiare ciò che appare con ciò che è.
La conoscenza vera era identificata con la conoscenza razionale considerata come una via d'accesso privilegiata alle cose come realmente sono, ovvero alla loro essenza razionale (idee, concetti).

Progetti originari a partire dai quali per conoscere le cose bisogna risalire al loro progetto razionale.
TEOLOGI CRISTIANI MEDIOVALI = la verità appartenesse solo a Dio e fosse quindi irraggiungibile per l'uomo sia attraverso l'esperienza che la ragione. Poteva essere conosciuta solo attraverso la lettura delle Sacre Scritture in cui era contenuta la rivelazione.

In epoca moderna viene rifiutato il principio di autorità.
Si afferma invece il primato della conoscenza basata sull'esperienza: viene considerata valida, certa e vera solo la conoscenza  le cui affermazioni siano sostenute da dati di esperienza.
Sapere scientifico = serie di affermazioni sul mondo che emergono dall'esperienza, ma che sono elaborate in forma razionale sono una sintesi di esperienza e ragione.

'500 e '600: Descartes, Galileo, Bacone, e Newton

CRITERI SCIENTIFICI (Modello ipotetico-induttivo)

Concetto di conoscenza = criteri di EMPIRICITÀ e OGGETTIVITÀ.
La scienza può studiare solo oggetti empirici ed  oggettivi, cioè testimoniati dall'esperienza.

Si distinguono due tipi di qualità:
- Qualità primarie --> appartengono agli oggetti (descrivibili secondo concetti fisici quali: massa, velocità, estensione, energia, accelerazione velocità ecc.)
- Qualità secondarie --> non oggettive, percezioni o interpretazioni soggettive (colori, sapori, ecc.)

Distinzione formulata da Locke alla fine del '600.
Dall'empiricità e dalla soggettività derivano la “pubblicità” e la “misurabilità” dei dati osservati.
Le qualità primarie sono oggettive, osservabili da tutti allo stesso modo, possono essere misurate attraverso scale di misura che le descrivono quantitativamente, con l'utilizzo del sistema numerico.

Fisica = schema di riferimento su cui si costruisce questo ideale di scienza che non solo caratterizza e delimita l'ambito dell'indagine scientifica, ma anche ne stabilisce le diverse fasi e metodologie.

1) OSSERVAZIONE del verificarsi di un fenomeno in natura

2) FORMULAZIONE DELLE IPOTESI --> Si cercano le ipotesi sul perché un fenomeno accade, e si indicano quelle che sembrano le ragioni.

3) VERIFICA DELLE IPOTESI ATTRAVERSO LA SPERIMENTAZIONE --> Riproduzione delle ipotesi in un esperimento di laboratorio, per constatare se danno luogo al fenomeno studiato. La verifica sperimentale è ritenuta valida se l'esperimento ha la caratteristica della RIPETIBILITÀ = se qualsiasi ricercatore può ripeterlo allo stesso modo ed ottenere gli stessi risultati.

4) GENERALIZZAZIONE DEI RISULTATI o FORMULAZIONE DI PRINCIPI E TEORIE --> le ipotesi sono principi che identificano la relazione causale esistente tra un certo fenomeno e le sue condizioni.
Lo schema logico che regola la formulazione dei principi è un modello esplicativo, causale e deterministico e  si riassume: “Se A allora e sempre B” cioè,
quando si verificano le condizioni per cui ha luogo B  si verificherà sempre anche il fenomeno A.

Con gli sviluppi della fisica subatomica all'inizio del 1900 dal metodo induttivo si passa al metodo deduttivo, che consiste nel dedurre una serie di conseguenze osservabili che possono essere messe alla prova dall'esperienza; mentre il modello induttivo prevedeva la generalizzazione dei dati osservati dopo che sono stati messi alla prova con procedure sperimentali

La natura delle qualità primarie degli oggetti empirici • Non più fatti di due componenti oggettive.
Scoperta della relazione tra massa ed energia da Einstein
Il carattere deterministico delle leggi fisiche
Scoperta che alcuni fenomeni fisici hanno margini di indeterminazione, e possono essere spiegati soltanto con leggi probabilistiche.
• il principio: “Se A allora B”, diventa “Se A allora B, con certo livello di probabilità”.

Classificazione tra:

-Scienze della natura del generale: nomotetiche, dal generale si scoprono le leggi che regolano molti fenomeni. Successivamente: scienze esplicative in grado di
spiegare i fenomeni identificandone le cause

-Scienze umane del particolare: idiografiche, interessate alla conoscenza del caso singolo piuttosto che alla scoperta di leggi generali. Successivamente: scienze
comprensive, fondate sull'intuizione soggettiva come modalità di conoscenza
 
I fenomeni psicologici devono invece essere studiati scientificamente, non in modo soggettivo.

Prospettiva oggettivistica: si riconoscevano come oggetto della psicologia solo i fatti osservabili (psicologia fisiologica, comportamentisti)
Prospettiva soggettivistica: sottolinea la necessità di studiare l'esperienza soggettiva per scoprire le leggi secondo le quali essa si organizza e struttura ( gli strutturalisti, Wundt, ecc.)

Tratto da PSICOLOGIA GENERALE di Giulia Coltelli
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