Skip to content

La rete dei rifugiati cambogiani in California


La strategia che mirava a inserire i rifugiati nel mondo del lavoro per cancellarli dalle spese di welfare si fece sempre più pressante dopo il 1987, quando creò una diffusa preoccupazione la notizia che più della metà degli 800.000 rifugiati provenienti dal Sudest asiatico era andata a vivere nei pochi stati in cui i sussidi erano ancora cospicui. Ben più della metà di coloro che erano arrivati dopo il 1974 viveva infatti in California.
In confronto agli altri stati, la California ha il pacchetto più generoso di assistenza pubblica per rifugiati e residenti poveri. Nel periodo coperto dal sostegno assistenziale, i rifugiati avevano l’obbligo di iscriversi a uno dei due programmi per l’occupazione, in cui imparavano la lingua inglese e si riattrezzavano per il mercato del lavoro americano, oppure ricevevano una formazione professionale attraverso corsi o direttamente sul posto di lavoro.
Sebbene tutti i rifugiati abbiano diritto a ricevere un sostegno finanziario, “si raccomanda di incoraggiare i rifugiati a non dipendere, se possibile, dalla pubblica assistenza”, e a diventare produttivi prima possibile.
I funzionari erano preoccupati perché i sondaggi avevano rivelato che, nonostante l’addestramento da parte dello stato e i programmi di assistenza, i rifugiati del Sudest asiatico erano fortemente dipendenti dall’assistenza pubblica.

Tratto da DA RIFUGIATI A CITTADINI di Anna Bosetti
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo riassunto in versione integrale.