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Ruolo del pater romanus come 'persona'



Comunque la nozione di ruolo religioso-giuridico degli uomini sembra riguardare anzitutto la figura sociale del pater familias in quanto cittadino sui iuris. Abbiamo altri 2 impieghi di persona: 1) sostituzione del pater da parte di un amico al quale rimetterà l'amministr dei suoi beni -2) relazione pater-filii nel quale l'esercizio della patria potestà possa sviluppare le loro personae. Forse all'interno di questa libertà culturalmente condizionata prefigurante un insieme di funzioni ritualmente formalizzate, nasce l'esigenza di definire tali funzioni sotto il titolo di personae. E' probabile che tale cosa sia stata promossa in particolare dai pontefici. che avrebbero rinazionalizzato costumi e istituzioni etrusche e filtrato le emergenze popolari in un protocollo codificato di procedure rituali capaci di regolare sia le norme del diritto civile che le liturgie cerimoniali. E' probabile che questa arcaica impronta religioso-giuridica si rifletta anche sulla terminologia del teatro a Roma. Agere significava: compiere i riti del sacrificio-recitare in teatro-svolgere azioni in giudizio / actor è: accusatore-oratore-attore teatrale ecc... Così l'ispirazione dal phersu etrusco può esser attendibile: 1) phersu è documentato fin dal 6° sec a.c.; 2) il phersu ha una competenza anche religiosa; 3) è in grado di rivestire più ruoli; 4) ma è ben individuabile come figura e si realizza in un ambito agonistico-liturgico. Quindi possiam veder realizzato in lui il nesso maschera-personaggio di solito invocato come presupposto per il formarsi di persona. E' indubbio che anche prima del 364 i romani conoscessero i giochi etruschi e la figura del phersu. In un affresco del 364 vediamo che dopo 2 secoli il suo aspetto è immutato. Potrebbe anche aver ispirato le maschere atellaniche campane. Comunque è preferibile l'idea che i romani nel definire la funzione rituale di persona abbian tenuto presente un termine derivato o legato a phersu, piuttosto che un generico phersu-na privo di richiami alla maschera etrusca. Sarebbe interessante studiare gli apporti del cerimoniale etrusco a Roma tra 6° e 5° sec ac. Abbiam comunque concluso che persona a Roma può aver conosciuto uno sviluppo parallelo e concomitante (giuridico e spettacolare) a partire da una comune base religioso-cerimoniale.

Tratto da STORIA DELLE RELIGIONI di Dario Gemini
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