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Errori da evitare nella scrittura di una tesi in giurisprudenza

19 febbraio 2024

Errori da evitare nella scrittura di una tesi in giurisprudenza La redazione della tesi di laurea rappresenta un momento cruciale nel percorso formativo degli studenti di giurisprudenza. Essa richiede una vera e propria rivoluzione nel metodo di apprendimento, poiché va oltre l'approccio tradizionale dello studio basato sulla comprensione, memorizzazione e ripetizione dei contenuti dei manuali o degli appunti.

Innanzitutto, lo studente si trova ad affrontare per la prima volta la vasta letteratura giuridica specializzata, che costituisce il fondamento della ricerca accademica in campo legale. Questo implica la necessità di ricostruire in modo ordinato i diversi argomenti e dibattiti presenti nel campo del diritto, il quale, soprattutto per chi lo esplora per la prima volta, può apparire estremamente complesso e frammentato.

Durante la fase di ricerca, lo studente si confronta con una molteplicità di orientamenti e teorie, cercando di sviluppare un proprio punto di vista critico che possa guidare la trattazione del tema prescelto. Questo processo di confronto e analisi contribuisce in modo significativo alla formazione della capacità di ragionamento autonomo e alla maturazione di una visione personale del diritto.

Infine, la stesura della tesi richiede un impegno considerevole, spesso protratto per un periodo di sei mesi o più, durante il quale lo studente si dedica alla redazione di un testo originale di tra le 100 e le 150 pagine. Questa fase finale del percorso di laurea rappresenta un'importante occasione per mettere in pratica le competenze acquisite, non solo dal punto di vista del contenuto, ma anche dal punto di vista della forma e della capacità di esprimersi in modo chiaro e coerente.

In sintesi, i principali obiettivi formativi della tesi di laurea in giurisprudenza sono due: da un lato, sviluppare il metodo della ricerca scientifica, che implica la capacità di individuare, selezionare e analizzare in modo critico le fonti pertinenti; dall'altro, perfezionare la pratica della scrittura giuridica, che richiede non solo una conoscenza approfondita della materia, ma anche la capacità di esporre in modo logico e argomentato le proprie idee e conclusioni.

In definitiva, mentre per sostenere un esame è sufficiente studiare il contenuto di un libro, la redazione della tesi di laurea rappresenta una sfida più complessa e stimolante, poiché richiede agli studenti di assumere un ruolo attivo nella costruzione del sapere giuridico attraverso la ricerca e la scrittura autonoma.

Quali sono gli errori da evitare nella tesi in giurisprudenza


Nella scrittura di una tesi in giurisprudenza, è importante evitare una serie di errori che potrebbero compromettere la qualità e la credibilità del lavoro. Ecco alcuni errori comuni da evitare:

1. Errori grammaticali e di linguaggio


Anche se sembra un consiglio banale, la fase di revisione del testo è molto importante.
Errori di grammatica, sintassi o semplici refusi sono molto comuni. A volte capita anche di cambiare repentinamente il linguaggio usato o la formattazione del testo tra un paragrafo e l'altro, ottenendo come risultato un testo frammentato e poco comprensibile.

Inoltre, la scrittura giuridica ha alcune particolarità grammaticali e sintattiche non molto conosciute. Tre di queste meritano particolare attenzione: l'uso del presente deontico (che indica ciò che è richiesto, raccomandato o permesso); l'impiego del condizionale per esprimere distanziamento da un'opinione o un orientamento; e infine, la consapevolezza nell'utilizzo dell'aspetto dei tempi verbali, soprattutto quando si deve indicare la successione temporale all'interno di diverse fasi normative.

Altro aspetto peculiare della scrittura legale è l'uso del lessico specialistico, che gli studenti devono padroneggiare e impiegare con discernimento. Tuttavia, è frequente commettere l'errore di eccessiva ricorrenza ai tecnicismi, talvolta impiegati senza necessità, con l'intento di conferire maggiore professionalità al testo. In realtà, l'abuso di tecnicismi rende il testo difficile da comprendere e appesantisce la lettura, così come l'uso di congiunzioni o avverbi antiquati, di espressioni tipiche del linguaggio burocratico e di latinismi (anche questi spesso impiegati senza ragione).

2. Mancanza di struttura logica


La scrittura giuridica si erge su due fondamentali pilastri: l'organizzazione del discorso e l'argomentazione. Per garantire coerenza e efficacia al proprio lavoro, è essenziale seguire una struttura logica che si articoli in un'introduzione chiara, uno sviluppo ben articolato e una conclusione che riassuma i risultati ottenuti.

In primo luogo, è necessario conferire al testo una solida struttura logica. Questa implica la chiara esposizione del tema iniziale, l'identificazione delle questioni rilevanti, il trattamento sistematico di ciascuna di esse, nonché un'analisi approfondita delle loro implicazioni. È fondamentale che questi elementi si susseguano in modo ordinato e chiaro, fornendo una guida coerente al lettore nel percorso argomentativo.

Successivamente, è cruciale adottare un approccio critico. Ciò significa valutare in modo ponderato sia il valore che i limiti degli orientamenti dottrinali e giurisprudenziali esaminati. Solo attraverso un esame attento e una critica di tali orientamenti, si può giungere a una propria ricostruzione argomentativa, arricchendo così il dibattito giuridico con nuove prospettive e interpretazioni.

In conclusione, l'adesione a una struttura logica e la capacità di confrontarsi criticamente con le fonti e gli orientamenti esistenti sono elementi fondamentali per la produzione di scritti giuridici efficaci e di qualità.

3. Superficialità nella ricerca


Nel contesto della ricerca in giurisprudenza, una ricerca superficiale delle fonti rappresenta una minaccia significativa alla validità e all'affidabilità delle conclusioni raggiunte.
Affidarsi esclusivamente a fonti di bassa qualità o limitarsi a una sola fonte di informazioni può condurre a una comprensione distorta o incompleta della materia trattata.
Questo approccio superficiale non solo compromette la robustezza della ricerca, ma può anche influenzare negativamente le decisioni legali e le argomentazioni presentate.

È pertanto essenziale condurre una ricerca completa e accurata, avvalendosi di fonti autorevoli e aggiornate, al fine di garantire la solidità delle argomentazioni e l'integrità del processo decisionale. La ricognizione diligente delle fonti disponibili, insieme a una valutazione critica delle informazioni raccolte, costituisce un fondamento imprescindibile per una ricerca giuridica di qualità.

4. Argomentazione debole


Nel contesto giuridico, la scrittura assume un ruolo cruciale poiché richiede non solo la capacità di esporre informazioni, ma soprattutto di argomentare in modo critico. Questo implica analizzare e confrontare opinioni altrui mentre si sviluppa una propria interpretazione. Quando ti trovi a redigere la tua tesi, è fondamentale evitare di limitarti a riportare informazioni senza esprimere una tua analisi critica.

Per gli studenti di giurisprudenza, acquisire le competenze discorsive fondamentali per l'argomentazione significa consultare una varietà di fonti, tra cui monografie, saggi, note a sentenza e decisioni giudiziarie. È essenziale dimostrare la tua comprensione del materiale e la capacità di valutare criticamente le argomentazioni presentate.

La valutazione non si limita a un mero esame astratto o metodologico: devi mostrare di aver identificato correttamente i problemi in discussione, di aver fornito una descrizione adeguata degli argomenti presenti in letteratura a sostegno delle diverse posizioni e di essere in grado di distinguere tra argomenti validi e non validi, oltre a giustificare le tue preferenze interpretative.

L'obiettivo educativo principale è quindi quello di sviluppare una capacità critica. È in questo processo si inizia a gettare le basi per sviluppare la propria identità professionale come giuristi. Poni quindi particolare attenzione nello sviluppare questa abilità critica nella tua pratica di scrittura giuridica, poiché sarà fondamentale per il tuo successo nel campo della giurisprudenza.

5. Mancanza di originalità


Nella stesura di una tesi di giurisprudenza, la questione del plagio emerge come un aspetto cruciale, poiché riflette non solo la violazione di norme giuridiche, ma anche una grave trasgressione dell'etica accademica.

Il plagio, inteso come l'atto di presentare il lavoro altrui come proprio senza attribuirne correttamente la fonte, costituisce un reato punibile legalmente e un'offesa morale nell'ambito accademico. Pertanto, è essenziale rispettare rigorosamente le regole di citazione adottate, che possono variare a seconda dello stile preferito (come APA, MLA, Chicago, ecc.), al fine di garantire la corretta attribuzione delle fonti utilizzate.

Inoltre, la tesi dovrebbe distinguersi per la sua originalità, soprattutto se è una tesi di ricerca, evitando il semplice ripetere argomentazioni già espresse da altri autori.

Trovi maggiori informazioni sul reato di plagio nella pagina dedicata Quando in una tesi c'è un plagio?.

Leggi anche:
• Le citazioni bibliografiche nella tesi di giurisprudenza
• Come scrivere una tesi di laurea in Giurisprudenza
• Alcuni esempi di argomenti per una tesi di laurea in giurisprudenza


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