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Il contributo della società civile e delle Organizzazioni Non Governative allo sviluppo dei programmi comunitari

Con questo mio lavoro di ricerca ho voluto analizzare il ruolo della società civile all’interno dell’Unione europea e, in particolare, come l’insieme di organizzazioni e associazioni che non fanno parte della realtà governativa, ma rappresentano il mondo del lavoro, i gruppi che condividono un medesimo interesse o determinati settori organizzati della società, possono apportare un valore aggiunto allo sviluppo dei programmi comunitari .
La società civile è attualmente vista come il carattere determinante di ogni democrazia, e può essere considerata come la spinta necessaria verso i cambiamenti politici interni allo spazio pubblico, ossia lo Stato. Soprattutto nel contesto di un’Europa che si fonda sui principi di libertà, democrazia, rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, l’importanza del dialogo sociale, considerato come un processo evolutivo e finalizzato a dei risultati e il rafforzamento delle strutture democratiche che esulano dalla sfera parlamentare, risulta essere di enorme importanza .
Inoltre, particolarmente in questi ultimi tempi, con l’intensificarsi delle vicende internazionali, si è consolidato l’importante ruolo delle Organizzazioni Non Governative. Queste sono le componenti più strutturate della società civile e raggruppano organizzazioni con obiettivi, strutture e motivazioni molto diversificate. Alcune ONG operano su scala internazionale, rispondendo agli inviti delle istituzioni europee a preparare proposte, e svolgono una funzione sempre più importante nell’esecuzione dell’assistenza nei Paesi in via di sviluppo. Il ruolo determinante di queste Organizzazioni Non Governative di sviluppo, da anni è stato riconosciuto e sostenuto dall’Unione europea, in quanto la cooperazione internazionale nasce dal bisogno fondamentale dell’umanità di vivere in pace e di promuovere il benessere, configurandosi come strumento essenziale per la costruzione di nuove relazioni politico-economiche tra gli Stati. Il contributo di altre ONG, inoltre, risulta di particolare rilievo, dove si tratti di problemi quali l’emarginazione sociale e la discriminazione, e l’esperienza e la dedizione del personale delle ONG, oltre alla loro disponibilità a intervenire in condizioni difficili, dimostrano che rappresentano, per le istituzioni europee, partner vitali, sia all’interno dell’Unione che al di fuori. La strategia europea contro la discriminazione, inoltre, ha contribuito a mettere all’ordine del giorno, tra le iniziative europee, la parità tra i sessi e ha fornito uno strumento per affrontare il divario fra donne e uomini sul mercato del lavoro, dall’istruzione e l’occupazione sino all’eliminazione della violenza verso le donne . Le campagne d’informazione e le azioni di sensibilizzazione sono alcune delle attività su cui le organizzazioni impegnate nel settore devono incentrarsi se vogliono raggiungere i loro obiettivi. Affinché le persone rispettino la legge e siano in grado di difendersi dalle discriminazioni, è necessario, infatti, che siano a conoscenza del relativo contenuto e disposte ad osservarlo. Inoltre, con l’obiettivo di aumentare le conoscenze sulle politiche e i programmi di pari opportunità, il Consiglio europeo ha approvato una serie di sovvenzioni annuali, destinate a concedere finanziamenti a favore di organizzazioni femminili impegnate nel settore della parità tra donne e uomini. Una di queste organizzazioni è l’Associazione IRENE, dove ho avuto modo di recarmi personalmente. Consapevole che uno dei pericoli più frequenti è la difficoltà a diffondere su alcuni temi, e la prostituzione è uno di questi, un’opinione attenta e critica che serva ad orientare il dibattito politico rifiutando la banalizzazione e l’emergenza del momento, dal 1999, IRENE si occupa, nell’ambito dei programmi europei, della tratta delle donne a scopo di sfruttamento sessuale, in particolare, svolgendo attività di coordinamento di progetti internazionali finalizzati alla ricerca, allo scambio di buone pratiche e alla sensibilizzazione delle forze di polizia, dei magistrati, degli operatori sociali e dell’opinione pubblica. La creazione di reti di ONG, a livello europeo, costituisce uno degli strumenti più efficaci per l’attuazione di una cooperazione veramente valida, infatti permette un corretto scambio di esperienze, informazioni e di buone pratiche.

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- 1 - 1. ORIGINE ED EVOLUZIONE DELLA SOCIETA’ CIVILE 1.1 Quadro storico e concetto di società civile La nozione di società civile è stata utilizzata, sin dall’antichità, dagli studiosi per designare un tipo di associazione politica retta da leggi, e quindi per riferirsi alle società civilizzate. Nei secoli tale nozione ha conosciuto uno sviluppo profondo legato a evoluzioni storiche nell’ambito delle singole società. I Romani, intorno al 70 a.C., parlavano di societas civilis per indicare una dimensione della società che dominava e conteneva tutte le altre e rappresentare ogni società politicamente organizzata. Tale definizione politica della società civile rimase valida anche nel Medioevo, venendo però considerata in contrapposizione alla società religiosa e acquisendo una connotazione laica: la Società civile diviene sinonimo di Stato 1 . Nel periodo dell’Impero feudale di tipo universale non erano presenti istituzioni autonome e sovrane, dunque gli individui non erano soggetti ad un potere unico e superiore, ma esistevano società minori dotate di potere di autoregolamentazione. La società civile, intesa come tutto ciò che non apparteneva alla sfera pubblica dell’Impero universale, era formata da tante realtà indipendenti governate da un insieme di norme giuridiche che si tramandavano all’interno delle varie comunità. Risalgono a questo periodo le cosiddette corporazioni i cui membri, cioè coloro che 1 Parere del Comitato economico e sociale in merito a “Il ruolo e il contributo della società civile organizzata nella costruzione europea”, in GUCE C 329 del 17.11.1999, pag. 31.

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Informazioni tesi

  Autore: Camilla Veronese
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2003-04
  Università: Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM)
  Facoltà: Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo
  Corso: Relazioni Pubbliche
  Relatore: Maria Migliazza
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 98

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