La microfinanza e la sostenibilità economica del group lending
ABSTRACT
Lo scopo della mia tesi è l’analisi delle risposte che i differenti sistemi finanziari sono stati in grado di fornire alla domanda di credito proveniente dalle classi più povere della popolazione.
La storia degli ultimi cinquant’anni non conforta certamente le ipotesi dei fautori dell’economia del “trickle-down”, al cui interno si annoverano tra gli altri autorevoli esponenti lo stesso premio Nobel Arthur Lewis , quella cioè secondo la quale i vantaggi legati ad una crescita economica forte e sostenuta nel tempo dovrebbero prima o poi arrivare anche ai più poveri tra i poveri del mondo. Se da un lato infatti è vero che senza una crescita economica forte non si può ridurre significativamente la povertà, dall’altro lato non è scontato che la crescita economica da sola riesca a diminuire la disuguaglianza nella distribuzione del reddito. A dimostrazione di ciò basti osservare negli ultimi dieci anni del XX° secolo, il numero effettivo di persone che vivono in povertà è aumentato di quasi 100 milioni unità , mentre il PIL mondiale è cresciuto in media del 2,5% all’anno.
L’attenzione verso la finanza marginale nasce dalla consapevolezza del ruolo fondamentale giocato dal mercato del credito nel processo di sviluppo reale di un paese e nella lotta alla povertà. La comunità internazionale (Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale) ha preso atto negli anni ‘90 dell’importanza delle politiche volte alla creazione di nuove istituzioni capaci di promuovere il risparmio a livello locale ed un’efficiente allocazione degli investimenti. La condizionalità, infatti, imposta come pre-requisito per ottenere i prestiti internazionali, ha spesso fallito e non ha promosso la crescita né ha contribuito a ridurre la povertà. Sembra invece più promettente una strategia di assistenza finanziaria basata sulla selettività: aiutare solo i paesi più affidabili a scegliere la strategia di sviluppo che preferiscono, così da renderli protagonisti del proprio destino. Tuttavia, ottenere dei prestiti internazionali in contesti in cui non esistono serie opportunità d’investimento non può essere considerato certamente un diritto del “paese povero”: al contrario sarà un dovere delle organizzazioni internazionali quello di strutturare gli aiuti allo sviluppo in modo totalmente differente, ad esempio promuovendo l’istruzione scolastica, la formazione professionale, la sanità, le infrastrutture di base.
La microfinanza oggi si inserisce in questo particolare ambito d’intervento: il suo ruolo si definisce come complementare rispetto agli altri interventi di pubblica utilità finalizzati al miglioramento delle condizioni di vita dei segmenti target della popolazione. Gli interventi di microfinanza si configurano quindi come uno degli strumenti per uno sviluppo economico sostenibile delle aree sottosviluppate dei PVS. La sfida che gli intermediari della microfinanza si trovano dinanzi è quella di saper coniugare l’efficacia dei propri interventi con la loro sostenibilità economica.
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Informazioni tesi
Autore: | Luca Manca |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2004-05 |
Università: | Università degli Studi di Firenze |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze Politiche |
Relatore: | Laura Sabani |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 145 |
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