Skip to content

Il problema delle mostre d'arte in Italia nel secondo dopoguerra

Il lavoro di ricerca propone un'analisi critica sull'attività espositiva in Italia, negli anni successivi al secondo conflitto mondiale, dedicando una prima parte alle mostre d'arte antica ed una seconda parte alle mostre d'arte moderna. Punto di partenza è la ripresa dell'attività espositiva attraverso le grandi rassegne d'arte antica in città quali Venezia (Biennale d'arte antica veneziana, Rodolfo Pallucchini), Bologna (Biennale d'arte antica, Cesare Gnudi), Milano (le mostre retrospettive organizzate dall'Ente Manifestazioni Milanesi), Roma (Galleria Nazionale d'arte Moderna con Palma Bucarelli) e Torino, distintasi fin dal 1948 con una costante attività espositiva, che sotto la guida di Vittorio Viale, direttore dei Musei Civici, a partire dai primi anni cinquanta ha portato alla creazione di una collezione e di uno spazio espositivo permanente come la Galleria Civica d'arte Moderna, esempio pilota per l'attuazione del museo scuola di Lionello Venturi e tuttora animatrice di importanti iniziative espositive. Importante premessa alla ripresa dell'attività espositiva fu il consolidare l'Italia come paese promotore di cultura e facilitare l'incremento di turismo internazionale, spesso trascurando la tutela del patrimonio artistico mobile a vantaggio di un rientro d'immagine. Ad esempio di questa casistica è stata analizzata la mostra "Il Seicento Europeo. Realismo, classicismo, barocco" (1956 - Roma), organizzata dal Consiglio d'Europa che nel 1954 inaugurava la sua attività espositiva nei maggiori centri europei con "L'Europe Humaniste" a Bruxelles, e la mostra sul Rinascimento proposta dal governo italiano agli Stati Uniti nel 1956 a sancire l'amicizia segnata dal Patto Atlantico, mai realizzata a causa delle disastrose polemiche. Filo conduttore delle posizioni della critica sono state le controversie sull'utilità e qualità dello strumento espositivo: attraverso un attento esame dei contributi critici sui singoli eventi pubblicati nelle maggiori riviste d'arte ("Paragone", "Commentari", "Selearte") e di alcuni settimanali a larga tiratura ("Europeo" ed "Espresso" principalmente) è stato possibile ricostruire i termini del dibattito in corso in quegli anni. Emerge con decisione un accordo su alcuni punti sostanziali: lo spostamento delle opere d'arte da legittimarsi solo in funzione della rivalutazione storico critica e lo strumento espositivo fu riconosciuto nella sua funzione di divulgazione dell'arte e quindi di educazione estetica. Principale obiettivo da perseguire per le mostre d'arte moderna era colmare la distanza tra pubblico e arte, avvicinando il visitatore alle ricerche estetiche delle correnti internazionali più attuali, secondo la linea proposta dalla Biennale d'arte di Venezia fin dal 1948. Sono analizzati per questa casistica gli importanti esempi espositivi di Milano e Roma (è del 1953 la grande antologica su Picasso allestita prima nella Galleria d'arte Moderna a Roma e successivamente a Milano nella sede espositiva di Palazzo Reale) e le rassegne sulle nuove correnti artistiche promosse da Venezia, Torino e Bologna, che segnarono l'apertura al nuovo panorama culturale degli anni a cavallo del '68. In quel delicato momento storico il museo diventa il luogo dell'esclusione dalla temporalità nella sua funzione di sottolineare il valore simbolico delle opere in esso conservate; nel tentativo di superamento di queste problematiche si attuò nel decennio successivo un'opera di svecchiamento accogliendo l'impulso a considerare i beni culturali una risorsa economica. Le problematiche emerse nel corso di questa ricerca si ricollegano coerentemente alle problematiche attuali: nel presente l'autonomia museale ha portato alla gestione privata delle grandi mostre d'arte, nuova trasformazione questa che si è attuata nel corso degli ultimi cinque anni, insieme al nuovo rapporto tra istituzioni pubbliche e private. Sembra che l'ente pubblico abbia perso di vista l'obiettivo di investire nella cultura, in altre parole quella logica d'investimento a fondo perduto che fa parte della missione istituzionale di garantire un programma culturale alla collettività. Una via praticabile, come soluzione al problema attuale, potrebbe essere individuabile in nuove forme di gestione che consentano la cooperazione combinata di operatori specializzati ed enti pubblici, alla ricerca di provvedimenti sostenibili non congiunturali o di semplice condivisione.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Mostra/Nascondi contenuto.
I Introduzione Il problema delle mostre d'arte in Italia nel secondo dopoguerra. All'indomani del secondo conflitto mondiale la ripresa dell'attività espositiva fu legata al riordino ed al ripristino del patrimonio artistico italiano. Furono organizzate importanti rassegne d'arte antica, per la quali città come Venezia, Bologna, Torino e Milano si distinsero nella qualità espositiva, segnando nuove linee di ricerca storico artistica. All'incremento dell'attività delle mostre d'arte antica corrispose l'emergere di problematiche sui criteri sia gestionali che qualitativi in materia di mostre d'arte, fonte di aspre polemiche. Risaliva al 1950 la Legge n. 328 del 2 Aprile 1950 1 , correttiva della già esistente Legge n. 1089 del 1 Giugno 1939 2 , che dispose una regolamentazione degli eventi espositivi nazionali ed esteri. La legge n. 328 fu concepita per limitare lo spostamento delle opere d'arte antica a fini conservativi, in linea con i provvedimenti proposti dall'I.C.O.M. in ambito internazionale nel corso dello stesso anno 3 . Le risoluzioni discusse ed approvate dall'I.C.O.M. nel 1950, ed in generale le argomentazioni proposte in ambito internazionale, fecero riferimento alle esposizioni d'arte antica rimarcando inoltre la necessità di diffusione della cultura moderna attraverso le esposizioni viaggianti. In Italia l'interesse per l'attività espositiva fu concentrato per la prima metà degli anni cinquanta in prevalenza sulle mostre d'arte antica. I moventi principali, che condussero all'intensificarsi dell'attività espositiva, furono la valorizzazione del patrimonio artistico, anche a scopo turistico, ed il tentativo di risvegliare l'interesse del pubblico avvicinandolo all'arte. L'incremento dell'attività espositiva si scontrò con la necessità di tutela delle stesse opere che s'intese valorizzare. Lo strumento espositivo fu identificato come mezzo esemplare di diffusione culturale; tuttavia l'uso indiscriminato degli oggetti d'interesse artistico a scopo turistico, e spesso al fine di sancire accordi politici internazionali, destò l'ostilità in primo luogo della critica e in alcuni casi della popolazione. Si giunse, infatti, a forti polemiche contro le mostre organizzate dal Consiglio d'Europa 4 , in particolar modo Il Seicento Europeo. Realismo, Classicismo, Barocco 5 svoltasi nel 1956 a Roma, ed alla pubblica protesta dei cittadini fiorentini contro la mostra sul Rinascimento italiano, programmata negli Stati Uniti d'America nel corso del 1956 e mai realizzata. Alle controversie sull'utilità delle mostre temporanee per la valorizzazione del patrimonio artistico si intrecciarono le polemiche sulla qualità dello strumento espositivo, entrando nel vivo delle posizioni dei più importanti storici dell'arte. Pochi furono i contributi diretti sull'argomento esposizioni, la polemica si delineò piuttosto attraverso le recensioni ai singoli 1 Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale N. 137, 17 Giugno 1950. 2 Tutela delle cose d'interesse artistico o storico. Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale N. 184, Agosto 1939. 3 Resolutions of I.C.O.M ., 3rd General Assembly. Londra, 17/22 Luglio, 1950. 4 Il Consiglio d'Europa è un organo dell'UNESCO nato a Londra nel 1949 con l'obiettivo di salvaguardare e favorire lo sviluppo dei Diritti dell'uomo e delle Libertà fondamentali. I paesi che sottoscrissero lo Statuto costitutivo furono: Belgio, Danimarca, Francia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Svezia, Regno Unito. 5 Il Seicento Europeo. Realismo, Classicismo, Barocco. Presso Palazzo delle Esposizioni, Roma, Dicembre 1956/Gennaio 1957. Catalogo critico a cura di Mario Salmi. Edizioni De Luca, Roma, 1957.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Il miglior software antiplagio

L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.

Informazioni tesi

  Autore: Carla Cixi
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2004-05
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: DAMS - Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo
  Relatore: Franca Varallo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 98

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

arte antica
arte moderna
bettini
contemporaneo
critica
dopoguerra
esposizioni
estetica
europa
gnudi
icom
longhi
museo
pallucchini
pubblico
ragghianti
torino
venturi

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi