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La costruzione dell'individualità nella filosofia politica di W. von Humboldt

In questa tesi si analizza il modo in cui si costruisce e forma il cittadino all’interno dello stato e nella sua vita privata. Osservazioni su quest’argomento sono state ampiamente trattate da Humboldt. Il suo principio fondamentale è che negli uomini e nella loro storia, viva, agisca e si realizzi gradualmente la forma e lo spirito dell’umanità, che vale come ideale e criterio valutativo di ogni individualità e di ogni manifestazione umana. Come Schiller e Herder, Humboldt ritiene che lo scopo degli uomini è negli uomini stessi, nella loro formazione progressiva, nello sviluppo e nella realizzazione della forma umana che è loro propria.
Si focalizzerà l’attenzione sul concetto di Bildung inteso come formazione interiore dell’individuo. E' un concetto dinamico che trae origine dall’interiorità umana e si configura come energia, forza e Sehnsucht. Riferendosi alla Bildung, Humboldt sostiene che lo studio dell’uomo debba essere oggetto di una scienza: l’antropologia che, pur muovendo a determinare le condizioni naturali dell’uomo (temperamento, sesso, nazionalità, ecc..) mira a scoprire attraverso di esse l’ideale stesso dell’umanità, la forma incondizionata alla quale nessun individuo si adegua mai perfettamente, ma che rimane lo scopo cui tutti gli individui tendono ad avvicinarsi. Humboldt chiama spirito dell’umanità l’ideale forma umana e riconosce in esso la forza spirituale dalla quale dipendono tutte le manifestazioni del mondo. I grandi uomini sono stati quelli nei quali più potentemente si è affermato lo spirito dell’umanità, come per esempio è avvenuto in Goethe; e i grandi popoli sono quelli che più si sono avvicinati nel loro sviluppo alla realizzazione integrale di quello spirito, come è stato il caso dei Greci.
L’esigenza di garantire la libera realizzazione della propria individualità (Bildung) e dell’umanità nell’uomo porta Humboldt a restringere i limiti dell’azione dello Stato. Nell’opera Idee per un saggio sui limiti dell’attività dello Stato riduce il compito positivo dello stato alla garanzia della sicurezza interna ed esterna, ma esclude, come eccedente i limiti dello stato, ogni azione positiva diretta a promuovere il benessere e la vita morale e religiosa dei cittadini. Ciò che concerne direttamente lo sviluppo fisico, morale, intellettuale e religioso dell’uomo cade al di fuori dei limiti dello Stato, ed è il compito proprio degli individui e delle nazioni. Lo Stato può favorire tale compito solo garantendo le condizioni in cui esso possa svolgersi con sicurezza, ma ogni suo intervento positivo è dannoso perché contrario alla condizione indispensabile per il raggiungimento dello sviluppo completo dei singoli individui, cioè della libertà. L'Io humboldtiano porta in sé un'unica caratteristica universale ed assoluta: l'assolutezza, appunto, della propria umanità, vale a dire della propria spiritualità e insieme della propria materialità. Una tale visione dell'individualità riflette, a ben guardare, l'intero progetto esistenziale e filosofico di Humboldt, sempre aspramente critico nei confronti di ogni filosofia che perda di vista la concretezza dell'umano-essere-nel-mondo e si abbandoni ad un astratto idealismo. Egli intende raccontare, traducendolo in una teoria che non si irrigidisce in un sistema puramente formale, la natura di quel soggetto che dialogicamente costituisce se stesso. Si concluderà il lavoro soffermandosi sul contributo che Humboldt ha dato alla costituzione dell’università rifacendosi alle sue concezioni sulla Bildung e intendendo l’università come il luogo in cui si realizza la massima formazione individuale. In Germania Humboldt fece nascere questo modello di università che si è imposto in quasi tutti i paesi occidentali almeno sino al 1945 destinata alla “ricerca pura” e alla formazione d’eccellenza. Il filosofo tedesco asseriva la necessità di una incondizionata libertà accademica e di una autonomia istituzionale degli atenei garantita dallo stato come prerequisiti essenziali per lo sviluppo della scienza. Le intuizioni di von Humboldt risulteranno più che fondate, se si prende in considerazione il ruolo fondamentale che le università tedesche svolsero verso la fine del diciannovesimo secolo nei più complessivi processi di sviluppo dell’economia nazionale, portando la Germania Guglielmina a rivaleggiare direttamente con Gran Bretagna e Stati Uniti per conquistare l’egemonia nel sistema-mondo. Il “modello humboldtiano” venne esportato in diversi stati, in alcuni paesi però, questi modelli particolari di università si sono rivelati vincenti, in particolare negli Stati Uniti, la combinazione di ricerca e didattica da un lato, e la costituzione di istituti di specializzazione e di formazione d’eccellenza post-dottorali dall’altro, hanno dato vita al sistema universitario integrato che ha riscosso maggior successo durante il ventesimo secolo.

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3 INTRODUZIONE In questa tesi si analizzerà il modo in cui si costruisce e forma il cittadino all’interno dello stato e nella sua vita privata. Osservazioni su quest’argomento sono state ampiamente trattate da Humboldt. Il suo principio fondamentale è che negli uomini e nella loro storia, viva, agisca e si realizzi gradualmente la forma e lo spirito dell’umanità, che vale come ideale e criterio valutativo di ogni individualità e di ogni manifestazione umana. Come Schiller e Herder, Humboldt ritiene che lo scopo degli uomini è negli uomini stessi, nella loro formazione progressiva, nello sviluppo e nella realizzazione della forma umana che è loro propria. Si focalizzerà l’attenzione sul concetto di Bildung inteso come formazione interiore dell’individuo. In questa costruzione dell’individualità agiscono sia le forze

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Informazioni tesi

  Autore: Federica Attanasio
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2005-06
  Università: Università degli Studi di Napoli - Federico II
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze politiche studi europei
  Relatore: Vanda Fiorillo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 91

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