Skip to content

Ruolo degli ossisteroli nella rigenerazione epatica

Il termine stress ossidativo viene utilizzato per indicare una serie di condizioni caratterizzate da uno squilibrio tra potere pro-ossidante e difese antiossidanti, dovuto all’eccessiva produzione di specie reattive dell’ossigeno (ROS) e/o ad una diminuzione delle difese anti-ossidanti. La presenza di un eccessivo stress ossidativo è una caratteristica comune di molte patologie epatiche croniche (CLDs) e contribuisce alla loro progressione inducendo fibrogenesi ed alterando la rigenerazione epatica, tramite l’attivazione delle protein chinasi attivate da mitogeni (MAPKs), responsabili dell’induzione della senescenza cellulare e dell’apoptosi. Un importante marker di stress ossidativo in vivo è costituito dagli ossisteroli, prodotti di perossidazione lipidica, generati in seguito all’ossidazione enzimatica, ad opera principalmente degli enzimi appartenenti alla famiglia del citocromo P450, o non enzimatica, ad opera dei ROS, del colesterolo. Gli ossisteroli hanno vari effetti biologici, essendo coinvolti nel metabolismo lipidico e glucidico, ed hanno effetti citotossici, dovuti in gran parte alla loro capacità di indurre apoptosi. Essi sono presenti nel plasma di soggetti sani a concentrazioni nanomolari (0,2-2 x 10-7 M) ed i loro livelli plasmatici aumentano notevolmente, rimanendo comunque sempre nell’ambito di concentrazioni nanomolari, in vari stati patologici associati con lo stress ossidativo, tra cui le CLDs.
Lo scopo del nostro lavoro è stato di determinare gli effetti degli ossisteroli a livello molecolare in due linee cellulari di derivazione epatica, HepG2 ed HuH7, in stato pro-proliferativo, come in corso di rigenerazione epatica. In particolare abbiamo valutato gli effetti del 7-chetocolesterolo (7-K), usata come molecola di riferimento, e del 5,6-secosterolo (5,6-S), un composto scoperto più recentemente, utilizzando concentrazioni comprese tra 10-9 M e 10-5 M, vicine alle concentrazioni fisiologiche e patologiche trovate nel plasma umano.
I dati ottenuti evidenziano che il trattamento di cellule epatiche in coltura con i due composti analizzati, produce un pattern di risposta simile, ma non identico. Prima di tutto, è importante sottolineare che a concentrazioni molto basse, il 5,6-S, a differenza del 7-K, mostra un effetto pro-proliferativo sulle cellule epatiche, inducendo una precoce e sostenuta attivazione di ERK1/2, quella, fra le MAPKs, maggiormente coinvolta nella proliferazione cellulare, non efficacemente contrastata da p38MAPK e JNK. L’analisi citofluorimetrica del contenuto in DNA nella fase sub-G1, l’analisi mediante Western blotting di molecole pro-apoptotiche, come la caspasi-3 e Bax, e l’analisi dei nuclei marcati con il Sytox Green, indicano che, nel nostro modello non si osserva apoptosi, come precedentemente descritto in letteratura, bensì necrosi nel 20%-50% delle cellule epatiche trattate con alte concentrazioni (10-7-10-5 M) dei due ossisteroli (5-6-S ed il 7-K), fenomeno che sembra essere completamente indipendente dalle attività di JNK e p38MAPK. E’ interessante notare che mentre il 5-6-S è in grado di indurre senescenza tramite un’attivazione prolungata di p38MAPK, il 7-K porta ad un’attivazione sostenuta di JNK capace di prevenire la senescenza, come evidenziato dal saggio di attività della β-galattosidasi e dall’analisi mediante Western blotting di SIRT1, una deacetilasi che svolge un ruolo chiave nella prevenzione della senescenza, effettuati su cellule pretrattate con gli inibitori specifici di JNK (SP600125) e p38MAPK (SB203580).
In conclusione, i nostri risultati mettono in luce il ruolo degli ossisteroli nell’alterazione di una corretta rigenerazione del tessuto epatico danneggiato tramite l’induzione di senescenza. Poiché la senescenza costituisce un meccanismo naturale di difesa della cellula dalla spinta alla trasformazione, il comportamento svolto dagli ossisteroli nell’omeostasi cellulare epatica è utile per migliorare la diagnosi e la terapia dell’epatocarcinoma (HCC), un tumore che attualmente non riusciamo a contrastare. Alla luce di quanto detto il trattamento di pazienti con CLDs con molecole anti-ossidanti potrebbe fornire un mezzo specifico ed efficace per contrastare le conseguenze dello stress ossidativo nelle epatiti croniche, e potrebbe dare nuove indicazioni per lo sviluppo di terapie anti-tumorali innovative.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Mostra/Nascondi contenuto.
1 CAPITOLO 1 INTRODUZIONE 1.1 STRESS OSSIDATIVO Il termine “stress ossidativo” viene utilizzato per indicare una serie di condizioni patologiche caratterizzate da uno sbilanciamento di quello che viene comunemente definito equilibrio ossido-riduttivo o redox, caratterizzato da un eccesso di specie ossidanti rispetto a quelle antiossidanti, o da un deficit delle difese antiossidanti. Tra le specie ossidanti ci sono le specie reattive dell’ossigeno (ROS), estremamente pericolose perché in grado di provocare danni alle macromolecole biologiche quali gli acidi nucleici, le proteine ed i lipidi. I ROS sono metaboliti parziali dell’ossigeno, possiedono un’alta capacità ossidante a causa di una loro configurazione elettronica instabile, per cui tendono a stabilizzarsi reagendo con molecole vicine ed innescando reazioni autocatalitiche che propagano a catena i danni da loro provocati. I ROS sono classificati in 2 gruppi: i radicali e i non radicali (Halliwell, 1996). Tra i primi vanno sicuramente citati l’anione superossido (O2∙-), il radicale idrossile (OH∙), perossile (ROO∙), alcossile (RO∙), il radicale ossido nitrico (NO∙). Tra i non radicali, invece, menzioniamo quelle prodotte in grandi concentrazioni nelle cellule quali l’acido ipocloroso (HClO), il perossido d’idrogeno (H2O2), i perossidi organici (ROOH), le aldeidi (HCOR) (Kohen e Nyska, 2002). Lo stress ossidativo è implicato in un’ampia gamma di processi degenerativi fisiologici, come l’invecchiamento cellulare (Ames e Shigenaga, 1992), e non. Lo squilibrio ossido-riduttivo, infatti, è molto spesso associato all’aterosclerosi (Witztum e Steinberg, 2001), al diabete (Kaneto et al., 2007), alle patologie cardiovascolari (Papaharalambus e Griendling, 2007), al cancro (Wu, 2006; Sasaki, 2006), ai disordini neurodegenerativi (come il morbo di Parkinson e la malattia di Alzheimer) (Klein e Ackerman, 2003; Zhu et al., 2007), alle patologie

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Il miglior software antiplagio

L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.

Informazioni tesi

  Autore: Paola Testa
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Farmacia
  Corso: Biotecnologie mediche, veterinarie e farmaceutiche
  Relatore: Gianfranco Risuleo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 104

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

difese antiossidanti
liver regeneration
ossisteroli
rigenerazione del fegato
rigenerazione epatica
stress ossidativo

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi