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Per una riscoperta dello psicodramma classico: dalle origini al suo approdo in Italia

Lo psicodramma è una tecnica di approccio terapeutico ideata a partire dagli anni ’20 del Novecento, a Vienna, dallo psichiatra-sociologo-poeta Jacob Levy Moreno. Questa tecnica permette alla persona di esprimere, attraverso la messa in atto sulla scena, le diverse dimensioni della sua vita e di costruire dei collegamenti costruttivi tra di esse. L’invenzione dello psicodramma rappresenta un momento molto importane nella storia della psicologia, in quanto è con esso che i cosiddetti “metodi attivi” – ovvero i metodi che ricorrono all’utilizzo del linguaggio del corpo, e ad una regia terapeutica basata sul fare, oltre che sul dire – entrano nella psicoterapia. Con lo psicodramma Moreno, infatti, introduce nella psichiatria tutto ciò che il primo Freud e la psicanalisi avevano escluso: l’azione, l’acting out, la visualizzazione. Tuttavia a partire dagli anni ’40 lo psicodramma viene re-interpretato da alcuni psicanalisti francesi – Didier Anzieu, Serge Lebovici, Gennie e Paul Lemoine ed altri – che danno vita ad una particolare tipo di psicodramma, quello psicoanalitico. Anche se esistono numerose forma di psicodramma psicanalitico – spesso molto diverse tra loro- è comunque possibile ravvisare in esse alcuni elementi comuni che lo rendono assai differente da quello moreniano, come ad esempio la centralità data al transfert – fenomeno di cui Moreno sminuisce l’importanza, a favore del fattore télé – la limitazione del contatto fisico tra i partecipanti o lo scopo della rappresentazione, che non è più – come avviene nello psicodramma classico – la catarsi, bensì l’interpretazione dell’immaginario del paziente-protagonista sul piano simbolico .
Il fatto che lo psicodramma, nel corso della sua storia, abbia subito numerose trasformazioni che lo hanno reso quasi irriconoscibile dalla sua forma originaria è conseguente al modo in cui lo stesso Moreno era solito presentarlo. Moreno divulga il suo metodo soprattutto tramite le così dette “open session”, delle dimostrazioni pubbliche di psicodramma, «durante le quali era facile rimanere immediatamente coinvolti dalla forza e dall’efficacia della rappresentazione scenica, mentre il substrato teorico – a cui veniva sempre dedicato uno spazio esplicativo- rimaneva sullo sfondo, presentandosi spesso come elemento non esauriente» (Boria, 1997, p. 17).
Scopo di quest’elaborato è pertanto quello di riscoprire lo psicodramma classico, tracciando le tappe fondamentali che ne hanno segnato la nascita e l’evoluzione. Nella prima parte verrà brevemente illustrata la vita e la personalità di J. L. Moreno, prestando particolare attenzione agli avvenimenti che più lo hanno portato all’invenzione di questa nuova tecnica; verranno poi descritti i principi fondamentali che stanno alla base dell’approccio psicodrammatico (la teoria della spontaneità- creatività, la teoria del ruolo, la catarsi, il télé), e i suoi “strumenti fondamentali”. L’ultimo capitolo è invece dedicato al modo in cui il pensiero moreniano è entrato nella storia della psicologia italiana.

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3 Introduzione Lo psicodramma è una tecnica di approccio terapeutico ideata a partire dagli anni ‟20 del Novecento, a Vienna, dallo psichiatra-sociologo-poeta Jacob Levy Moreno. Questa tecnica permette alla persona di esprimere, attraverso la messa in atto sulla scena, le diverse dimensioni della sua vita e di costruire dei collegamenti costruttivi tra di esse. L‟invenzione dello psicodramma rappresenta un momento molto importane nella storia della psicologia, in quanto è con esso che i cosiddetti “metodi attivi” – ovvero i metodi che ricorrono all‟utilizzo del linguaggio del corpo, e ad una regia terapeutica basata sul fare, oltre che sul dire – entrano nella psicoterapia. Con lo psicodramma Moreno, infatti, introduce nella psichiatria tutto ciò che il primo Freud e la psicanalisi avevano escluso: l‟azione, l‟acting out, la visualizzazione. Tuttavia a partire dagli anni ‟40 lo psicodramma viene re-interpretato da alcuni psicanalisti francesi – Didier Anzieu, Serge Lebovici, Gennie e Paul Lemoine ed altri – che danno vita ad una particolare tipo di psicodramma, quello psicoanalitico. Anche se esistono numerose forma di psicodramma psicanalitico – spesso molto diverse tra loro- è comunque possibile ravvisare in esse alcuni elementi comuni che lo rendono assai differente da quello moreniano, come ad esempio la centralità data al transfert – fenomeno di cui Moreno sminuisce l‟importanza, a favore del fattore télé – la limitazione del contatto fisico tra i partecipanti o lo scopo della rappresentazione, che non è più – come avviene nello psicodramma classico – la catarsi, bensì l‟interpretazione dell‟immaginario del paziente-protagonista sul piano simbolico1. Il fatto che lo psicodramma, nel corso della sua storia, abbia subito numerose trasformazioni che lo hanno reso quasi irriconoscibile dalla sua forma originaria è conseguente al modo in cui lo stesso Moreno era solito presentarlo. Moreno divulga il suo metodo soprattutto tramite le così dette “open session”, delle dimostrazioni pubbliche di psicodramma, «durante le quali era facile rimanere immediatamente coinvolti dalla forza e dall‟efficacia della rappresentazione scenica, mentre il substrato teorico – a cui veniva sempre dedicato uno spazio esplicativo- rimaneva sullo sfondo, presentandosi spesso come elemento non esauriente» (Boria, 1997, p. 17). Scopo di quest‟elaborato è pertanto quello di riscoprire lo psicodramma classico, tracciando le tappe fondamentali che ne hanno segnato la nascita e l‟evoluzione. Nella prima parte verrà brevemente illustrata la vita e la personalità di J. L. Moreno, prestando particolare attenzione agli avvenimenti che più lo hanno portato all‟invenzione di questa nuova tecnica; verranno poi descritti i principi fondamentali che stanno alla base dell‟approccio 1 Nello psicodramma classico, invece, l‟interpretazione- che tra l‟altro non viene restituita al paziente in forma verbale- si riferisce alla realtà rappresentata.

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Informazioni tesi

  Autore: Vittoria Sichi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Urbino
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Scienze psicologiche
  Relatore: Glauco Ceccarelli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 47

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