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Studio per un dizionario italiano-bengali: Uno strumento didattico per le esigenze comunicative della comunità bengalese in Italia

La comunità di immigrati provenienti dal Bangladesh è una delle più numerose in Italia e, a Roma, è anche una delle più visibili.La forza lavoro bengalese si integra e si interseca con le vite di altre migliaia di italiani, nonostante il radicamento alle proprie origini e alla propria comunità etnica sia molto intenso. L'apprendimento della lingua italiana è una priorità non trascurabile: è il veicolo dell'integrazione, della formazione, della socializzazione, e gli strumenti per ottenerlo sono qualitativamente scarsi e quantitativamente insufficienti. Rispetto all'immigrazione cinese o a quella sudamericana, il materiale didattico e i supporti lessicali esistenti per i parlanti bengali sono praticamente pari a zero. Nelle scuole non vi sono né materiali didattici utili agli studenti di madrelingua bengali, né personale specializzato adibito al sostegno e all'insegnamento dell'italiano L2. Nelle altre istituzioni italiane, negli ospedali, nei tribunali, nei centri di prima accoglienza,ecc., non vi sono gli strumenti adatti per far fronte alle esigenze dei nuovi cittadini. L'elaborazione di un dizionario bilingue essenziale e maneggevole, specificatamente costruito a partire dalle esigenze della comunità bangladeshi in Italia, intende inserirsi in tale lacuna. Al fine di essere funzionale allo scopo prefissato, il lemmario del dizionario italiano-bengali è nato a seguito di un'attenta selezione lessicale che tiene conto del vocabolario di base dell'italiano, dei campi semantici che più premono alla vita degli immigrati del Bangladesh, e del lessico dell'immigrazione.
Con tali premesse ho gettato le basi per la costruzione del dizionario, che prende piede da ricerche e approfondimenti anche molto lontani dal puro ambito lessicale. L'elaborato che presento è suddiviso in due sezioni. La prima comprende tutto l'iter lavorativo che ha permesso la realizzazione del dizionario. La seconda sezione consiste invece nella concreta esemplificazione del dizionario vero e proprio. La prima sezione si articola in tre capitoli. Nel primo, si ricostruisce l'identità del principale utente del dizionario: gli immigrati bangladeshi. Verrà pertanto descritta la storia dei movimenti migratori dal Bangladesh e la presenza bengalese in Italia in termini sociologici e demografici. Nel secondo, si intende esplorare quella che è la situazione del fenomeno migratorio in Italia, dell'integrazione degli immigrati e in particolare dell'integrazione linguistica. Il terzo capitolo racchiude invece le indagini linguistiche e glottodidattiche da cui prende il via l'elaborazione concreta del lemmario. Si motiva l'importanza di disporre di un dizionario vista la centralità della dimensione lessicale all'interno del processo di apprendimento di una seconda lingua. Si descrive il lessico italiano con l'intento di inquadrarne il nucleo, o vocabolario di base. Infine, dimostrati i limiti dell'esistente vocabolario di base, si enunciano i criteri di selezione e costruzione di un lemmario che miri, secondo i principi della moderna glottodidattica, a soddisfare le necessità dell'apprendente.
L'intento è quello di costruire un lemmario volto all'utilità e alla spendibilità delle parole, piuttosto che alla loro frequenza: è grazie a questo criterio che nel dizionario compariranno tutte le parole necessarie a una situazione di immigrazione (permesso di soggiorno, certificato, residenza, irregolare,ecc.), alla ricerca della casa e di un lavoro (contratto, curriculum,ecc.), alla frequenza della scuola dell'obbligo (iscrizione, tassa,ecc.), alla tutela dei propri diritti e all'interazione con le strutture italiane adibite al contatto fra società e immigrato (modulo, consultorio,ecc.).
Oltre ad essere utile, il dizionario italiano-bengali è stato pensato in modo da essere facilmente consultabile e sinteticamente esauriente per un'utenza di parlanti che per la maggior parte dei casi non hanno alcuna nozione di grammatica italiana, né hanno frequentato alcun corso per l'apprendimento formale. Perché il dizionario funga allo stesso tempo da supporto lessicale e didattico, sono stati inseriti a lemma elementi generalmente assenti nella dizionaristica tradizionale di modo che, anche senza competenze nell'uso e nella consultazione di un dizionario si possa arrivare nel modo più semplice e più veloce alla parola cercata.
Considerato che l'inadeguatezza delle politiche linguistiche e la scarsità di materiale didattico per un pubblico di apprendenti immigrati sono problematiche che non riguardano solamente i bangladeshi, spero che il lavoro esemplificato in questo elaborato possa essere riutilizzato come modello per la costruzione di altri dizionari di altre lingue dell'immigrazione che abbiano l'intento di soddisfare le necessità comunicative dei loro utenti, filippini, ucraini o punjabi o di qualsiasi altra madrelingua.

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6 Introduzione La comunità di immigrati provenienti dal Bangladesh è una delle più numerose in Italia e, a Roma, è anche una delle più visibili. Ogni cittadino romano, anche il più lontano dagli studi sull'immigrazione, si sarà di certo ritrovato a rifiutare una rosa al ristorante, a comprare un ombrello quando all'improvviso piove, a stampare un documento da un internet point, o a contrattare per un accendino da un venditore ambulante di San Lorenzo. Dietro a queste e a molte altre attività brulicano gli sforzi degli immigrati bangladeshi (o bengalesi, se usiamo una connotazione etnico- linguistica piuttosto che politica), spesso e volentieri confusi con migranti di altra provenienza, come indiani e pakistani; nelle bigiotterie, dietro alle bancarelle di abbigliamento, nelle cucine delle pizzerie italiane e ai banchi di spezie del mercato Esquilino, la forza lavoro bengalese si integra e si interseca con le vite di altre migliaia di italiani, nonostante il radicamento alle proprie origini e consuetudini e alla propria comunità etnica sia molto intenso. I figli degli immigrati frequentano le scuole elementari e medie e siedono ai banchi insieme ad altre decine e decine di provenienze geografiche. Per loro, così come per i loro genitori, l'apprendimento della lingua italiana è una priorità non trascurabile: è il veicolo dell'integrazione, della formazione, della socializzazione, e gli strumenti per ottenerlo sono qualitativamente scarsi e quantitativamente insufficienti. Rispetto all'immigrazione cinese o a quella sudamericana, il materiale didattico e i supporti lessicali esistenti per i parlanti bengali sono praticamente pari a zero: d'altronde la lingua bengali non è fra le più studiate nelle università italiane, nonostante i manuali e le grammatiche per gli apprendenti italiani di bengali L2 siano paradossalmente più numerosi degli strumenti didattici per apprendenti bengalesi di italiano L2. Nelle scuole in cui ho lavorato in questi anni per l'insegnamento dell'italiano, nonostante in certe classi più di un terzo degli alunni fossero di provenienza bengalese, non vi sono né materiali didattici utili agli studenti di madrelingua bengali, né personale specializzato, o perlomeno munito di qualche nozione sulla

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Informazioni tesi

  Autore: Carola Erika Lorea
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Studi Orientali
  Corso: Lingue e Civiltà Orientali
  Relatore: Francesco De Renzo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 244

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