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Le dinamiche organizzative e gestionali dell'evento "Bacco Artigiano" di Rufina

Questa tesi nasce da un’esperienza di tirocinio universitario, svoltosi presso la società ArtEventi di Pontassieve (Firenze) e ha come obiettivo lo studio della fase progettuale, della strategia organizzativa e delle attività di promozione adottate da questa società in occasione dell’evento “Bacco Artigiano”. Evento che riveste un ruolo rilevante per il paese di Rufina dove si è svolto e al quale ho collaborato attivamente nelle fasi di gestione e organizzazione. Proviamo a dare una definizione di evento partendo dall’etimologia della parola stessa: e-ventum (da e-venire), ovvero il risultato di un divenire, un movimento, una dinamica per cui qualcosa viene fuori, viene alla luce un oggetto e un soggetto che si esprimono, si comunicano, si manifestano, interpretando l’evento come manifestazione di qualcosa (l’oggetto), di qualcuno attraverso qualcosa (soggetto attraverso l’oggetto). Proprio attraverso l’analisi dalla sua etimologia l’evento rivela la sua natura (la natura di se stesso, dal suo essere) che metaforicamente può essere paragonato alla “vita”, poiché ogni cosa è soggetta al tempo e alla trasformazione; come l’essere la vita dell’evento ha una gestazione (fase progettuale), una nascita (fase organizzativa e gestionale), una crescita (fase di svolgimento) nella quale, negl’anni, avvengono mutamenti anche significativi ma non per forza apparenti, e una fine (fase di chiusura evento e conseguente analisi). Rimanendo su un piano filosofico, Eraclito afferma che tutto scorre (panta rei), che tutto è in perenne movimento; in questa concezione il divenire è una condizione strettamente necessaria dell’essere, della vita stessa come di quella dell’evento. Esemplificativo è l’esempio del fiume: Eraclito afferma che è impossibile bagnarsi due volte nello stesso fiume, perché dopo la prima volta, sia il fiume (nel suo perenne scorrere) sia l’uomo (l’evento, nel suo perenne divenire) non sono più gli stessi. Con questa introduzione ho voluto inquadrare l’evento aggregativo, ludico o quant’altro all’interno di una cornice che va oltre il momento in cui l’evento stesso si determina, infatti, l’evento ha la capacità di far crescere, maturare la comunità e la cultura che lo ospita. Evento, quindi inteso come motore di crescita sia per il futuro di una società che si definisce nel suo divenire, sia dei singoli soggetti che dell’evento sono i fruitori. Ogni giorno nel nostro paese si svolgono migliaia di eventi che, per la maggior parte delle volte, sono legati alla comunicazione d’impresa ma spesso, come nel nostro caso, sono finalizzati anche alla promozione di prodotti di tipo culturale, intendendo la cultura non solo come patrimonio collettivo statico ma anche come espressioni artistiche. Cultura che ingloba tutte quelle manifestazioni che compongono la storia e l’identità dei territori e della collettività. Sono tra l’altro proprio i territori (le comunità, le istituzioni, le realtà locali) a rivalutare la propria dimensione culturale, fatta tanto da asset tangibili come il patrimonio architettonico, storico-artistico, archeologico e naturalistico, quanto soprattutto di asset intangibili. Rientrano in quest’ambito le feste, le iniziative espositive e di spettacolo, le manifestazioni enogastronomiche, il revival di dialetti e tradizioni, l’artigianato, le industrie culturali se presenti. E’ proprio la dimensione culturale in quanto insieme di risorse e di opportunità a costituire un ottimo trampolino di lancio per lo sviluppo e l’attrattività dei luoghi ma anche per la costruzione di un senso e di una maggiore qualità della vita.
L’evento acquisisce quindi una doppia valenza: una naturalmente legata al settore economico, di cui l’evento riveste il ruolo di strumento essenziale di comunicazione aziendale ed entra a far parte delle attività di marketing, e l’altra collegata alla produzione artistica e culturale. Le aspettative dei soggetti richiamati dall’evento richiedono in primo luogo qualità sociale e culturale capace di valorizzare i propri territori e le proprie tradizioni, il rischio è di offrire un prodotto finalizzato quasi esclusivamente alla spettacolarizzazione del lato consumistico e alla mercificazione di cultura. L’evento si distingue dalle altre forme di comunicazione aziendale per i risultati che riesce a dare: un budget contenuto, infatti, permette di ottenere un soddisfacente ritorno in termini di pubblico e di media. Esso inoltre ha la capacità di rafforzare l’immagine della marca (brand image), pilotare la domanda e aumentare la percezione positiva dell’azienda nei confronti del consumatore effettivo e potenziale. Nell’ambito culturale, invece, l’evento risponde alle esigenze dei consumatori contemporanei proponendo stimolazioni originali e suscitando, attraverso momenti di aggregazione, il senso di appartenenza ad un gruppo sociale.

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Parte 1: Stato dell’arte 1 Parte 1 Stato dell’arte Questa tesi nasce da un’esperienza di tirocinio universitario, svoltosi presso la società ArtEventi di Pontassieve (Firenze) e ha come obiettivo lo studio della fase progettuale, della strategia organizzativa e delle attività di promozione adottate da questa società in occasione dell’evento “Bacco Artigiano”. Evento che riveste un ruolo rilevante per il paese di Rufina dove si è svolto e al quale ho collaborato attivamente nelle fasi di gestione e organizzazione. Proviamo a dare una definizione di evento partendo dall’etimologia della parola stessa: e-ventum (da e-venire), ovvero il risultato di un divenire, un movimento, una dinamica per cui qualcosa viene fuori, viene alla luce un oggetto e un soggetto che si esprimono, si comunicano, si manifestano, interpretando l’evento come manifestazione di qualcosa (l’oggetto), di qualcuno attraverso qualcosa (soggetto attraverso l’oggetto). Proprio attraverso l’analisi dalla sua etimologia l’evento rivela la sua natura (la natura di se stesso, dal suo essere) che metaforicamente può essere paragonato alla “vita”, poiché ogni cosa è soggetta al tempo e alla trasformazione; come l’essere la vita dell’evento ha una gestazione (fase progettuale), una nascita (fase organizzativa e gestionale), una crescita (fase di svolgimento) nella quale, negl’anni, avvengono mutamenti anche significativi ma non per forza apparenti, e una fine (fase di chiusura evento e conseguente analisi). Rimanendo su un piano filosofico, Eraclito afferma che tutto scorre (panta rei), che tutto è in perenne movimento; in questa concezione il divenire è una condizione strettamente necessaria dell’essere, della vita stessa come di quella dell’evento. Esemplificativo è l’esempio del fiume: Eraclito afferma che è impossibile bagnarsi due volte nello stesso fiume, perché dopo la prima volta, sia il fiume (nel suo perenne scorrere) sia l’uomo (l’evento, nel suo perenne divenire) non sono più gli stessi. Con questa introduzione ho voluto inquadrare l’evento aggregativo, ludico o quant’altro all’interno di una cornice che va oltre il momento in cui l’evento stesso si determina, infatti, l’evento ha la capacità di far crescere, maturare la comunità e la cultura che lo ospita. Evento, quindi inteso come motore di crescita sia per il futuro di una società che si definisce nel suo divenire, sia dei singoli soggetti che dell’evento sono i fruitori.

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Informazioni tesi

  Autore: Furio Sbolgi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Firenze
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Scienze della comunicazione
  Relatore: Enrico Borello
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 77

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