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La considerazione dell'articolo nella tradizione grammaticale dal cinque all'ottocento

Scopo di questa ricerca è di indagare come l'articolo è stato integrato nella descrizione grammaticale a partire dalle grammatiche del Fortunio e del Bembo, attraverso le opere più significative del Cinque, Sei e Settecento, fino al suo statuto definitivo precisatosi, pur con qualche residua incertezza, nel corso del XIX secolo.

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1 PREMESSA Prima di entrare a far parte nelle grammatiche moderne delle „parti del discorso‟, classi di parole accomunate dalle medesime proprietà funzionali, l‟articolo ha subito nella tradizione grammaticale europea molteplici vicissitudini a causa del suo incerto statuto teorico; la stessa unione concettuale di „articolo determinativo‟ e di „articolo indeterminativo‟ come due diversi aspetti dello stesso elemento grammaticale è stata il tardo risultato di un processo che ha visto a lungo separati il e la da uno e una. Due sono i fattori determinanti di questa singolare vicenda. Il primo l‟influenza della tradizione grammaticale latina su quella dei volgari romanzi, alla quale ha fornito l‟assetto teorico e gli schemi classificatori. La tradizione grammaticale latina, epilogata nell‟Ars grammatica di Elio Donato (IV sec.) e nei Commentariorum grammaticorum libri di Prisciano (V sec.) – trasmessa, attraverso le compilazioni medievali e rinascimentali, alle grammatiche delle lingue romanze (si parlerà ad esempio di casi e di declinazione ancora nelle grammatiche dell‟Ottocento) –, non considerava l‟articolo, ignoto al latino e la cui mancanza indica, rispetto al greco, una maggiore arcaicità tipologica. I grammatici latini, per mantenere l‟intangibile numero di otto parti del discorso stabilite dai grammatici greci – dei quali erano tributari –, fra cui c‟era l‟articolo (in greco àrthron, propriamente „giuntura‟, parte del discorso variabile, cioè soggetta a flessione), sostituirono a questo la interiectio, che nei grammatici greci faceva parte dell‟avverbio. Il secondo fattore d‟incertezza consiste nella natura stessa di questo elemento linguistico, non essenziale, a differenza del nome, del pronome, del verbo, ecc., al funzionamento delle lingue, tant‟è vero che il latino poteva farne a meno. Nasceva da ciò l‟esigenza di determinarne precisamente la funzione, oltre alla discussione se l‟articolo fosse un fattore positivo o negativo delle nuove lingue. Scopo di questa ricerca è di indagare come l‟articolo è stato integrato nella descrizione grammaticale a partire dalle grammatiche del Fortunio e del Bembo, attraverso le opere più significative del Cinque, Sei e Settecento, fino al suo statuto definitivo precisatosi, pur con qualche residua incertezza, nel corso del XIX secolo.

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Informazioni tesi

  Autore: Francesca Luzzi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Firenze
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Lettere
  Relatore: Andrea Dardi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 61

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Parole chiave

linguistica
grammatica
ottocento
cinquecento
bembo
articolo
romani
fortunio

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