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Le determinanti del salario di riserva dei giovani in Italia

Il presente lavoro mira a sviluppare il tema del salario di riserva e si concentra, facendo riferimento alle coorti di età più giovani, sull’analisi dei fattori che maggiormente influenzano il processo di definizione dello stesso.
Con il termine salario di riserva si intende il livello salariale minimo al di sotto del quale un individuo non accetta di lavorare.
Al fine di inquadrare il tema oggetto di studio sarà proposta nel primo capitolo un’analisi delle dinamiche del mercato del lavoro italiano ed europeo, con particolare attenzione alla questione della disoccupazione giovanile. Come verrà evidenziato successivamente, infatti, una delle potenziali determinanti delle aspettative dei giovani e, di conseguenza, dei loro salari di riserva, è proprio la condizione del mercato del lavoro in cui essi si muovono e, in particolare, la probabilità di riuscire a trovare un impiego. La crisi economico-finanziaria che attanaglia il vecchio continente dal 2007 ad oggi, ha certamente influenzato le scelte lavorative dei giovani italiani e non solo, producendo di conseguenza degli effetti anche sul processo di definizione del salario di riserva. L’ indagine sulle condizioni del mercato del lavoro giovanile consentirà poi di individuare una particolare tipologia di soggetti economici, i quali, pur non influenzando direttamente lo studio del salario di riserva, consentono di definire in maniera più precisa il contesto economico-lavorativo in cui l’analisi è inserita. Si tratta dei cosiddetti NEET, ovvero giovani che non studiano, non lavorano e non sono neanche alla ricerca di un lavoro.

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4 Introduzione Il presente lavoro mira a sviluppare il tema del salario di riserva e si concentra, facendo riferimento alle coorti di età più giovani, sull’analisi dei fattori che maggiormente influenzano il processo di definizione dello stesso. Con il termine salario di riserva si intende il livello salariale minimo al di sotto del quale un individuo non accetta di lavorare. Al fine di inquadrare il tema oggetto di studio sarà proposta nel primo capitolo un’analisi delle dinamiche del mercato del lavoro italiano ed europeo, con particolare attenzione alla questione della disoccupazione giovanile. Come verrà evidenziato successivamente, infatti, una delle potenziali determinanti delle aspettative dei giovani e, di conseguenza, dei loro salari di riserva, è proprio la condizione del mercato del lavoro in cui essi si muovono e, in particolare, la probabilità di riuscire a trovare un impiego. La crisi economico-finanziaria 1 che attanaglia il vecchio continente dal 2007 ad oggi, ha certamente influenzato le scelte lavorative dei giovani italiani e non solo, producendo di conseguenza degli effetti anche sul processo di definizione del salario di riserva. L’ indagine sulle condizioni del mercato del lavoro giovanile consentirà poi di individuare una particolare tipologia di soggetti economici, i quali, pur non influenzando direttamente lo studio del salario di riserva, consentono di definire in maniera più precisa il contesto economico-lavorativo in cui l’analisi è inserita. Si tratta dei cosiddetti NEET, ovvero giovani che non studiano, non lavorano e non sono neanche alla ricerca di un lavoro. Benché tali soggetti non rientrino nelle statistiche relative alla disoccupazione, poiché generalmente non si dichiarano neppure alla ricerca di un lavoro, la quota di NEET è un chiaro indicatore di quanti siano effettivamente gli individui “scoraggiati” presenti nel mercato del lavoro. Il tasso di disoccupazione dovrà 1 La crisi a cui si fa riferimento è iniziata a causa del dissesto dei mutui subprime negli USA. Il continuo aumento dei prezzi degli immobili e i tassi di interessi estremamente contenuti, hanno fatto si che le banche statunitensi concedessero mutui anche a persone che avrebbero avuto difficoltà a ripagarli (2000- 2006). Le banche potevano permettersi di fare tutto ciò perché il forte aumento dei prezzi delle case permetteva di coprire eventuali insolvenze del debitore. Inoltre, grazie all’operazione di cartolarizzazione, la banca trasferiva questo rischio ad altri riuscendo così ad ottenere un profitto immediato e a concedere nuovi mutui. Questo “giochino” ha funzionato finché, nell’agosto del 2007, il mercato immobiliare ha subito un crollo nelle sue valutazioni.

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Informazioni tesi

  Autore: Luca Cardani
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2013-14
  Università: Università degli Studi del Piemonte Orientale A.Avogadro
  Facoltà: Economia
  Corso: Amministrazione, Controllo e Professione
  Relatore: Giorgia Casalone
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 131

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