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Metodologia generale dell'insegnamento della Breakdance

Pur essendo la Breakdance una disciplina ormai presente da decenni e diffusa a livello mondiale, attualmente non esistono linee generali da seguire per insegnare al meglio questa disciplina in modo corretto e sicuro. Da qui l'idea di raccogliere informazioni da testi pubblicati, insegnamenti e consigli da professionisti riconosciuti a livello internazionale e, non da ultimo, conoscenze derivate dall'esperienza personale con l'intento di organizzare il materiale in modo sistematico e proporre una “guida” per insegnanti di Breakdance.
La tesi è composta da tanti piccoli capitoli che rappresentano i vari step essenziali affinché un allievo possa comprendere questa disciplina in ogni suo aspetto e, magari, diventare un giorno un professionista , grazie all’aiuto di un insegnante competente e di livello.
L’obiettivo non è quello di elencare dettagliatamente gli esercizi da proporre in ogni sessione di allenamento o di descrivere nello specifico ogni singolo gesto tecnico, ma di creare una sorta di manuale che informi gli insegnanti di Breakdance su come è meglio procedere e su cosa lavorare per far sì che ogni allievo , in ogni periodo della sua carriera da ballerino, abbia le capacità adatte ad allenarsi al meglio e con sicurezza.
La prima parte (capitoli 1-7) è dedicata ai bambini che entrano per la prima volta in una palestra. L’obiettivo è quello di rendere il bambino in grado di imparare velocemente gli elementi tecnici che verranno successivamente spiegati, attraverso un allenamento generale di tutte le capacità motorie.
Nella seconda parte invece (capitoli 8-9) viene analizzata la componente puramente tecnica della Breakdance e viene spiegato come valutare le predisposizioni di ogni allievo e proporre il tipo di allenamento adatto ad ognuno di loro in base alle caratteristiche rilevate.
La terza parte (capitoli 10-13) è volta a spiegare alcuni concetti teorici avanzati della disciplina, utili ad alzare notevolmente il livello dell’atleta.

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3 INTRODUZIONE La Breakdance, definibile anche con il termine Breaking, è una danza sportiva riconosciuta dal CONI nella categoria Danze Urbane. Il Breaking è una disciplina di ballo della cultura hip hop sviluppato dalle comunità giovanili afro-americane e latinoamericane del Bronx a partire dal 1968. I ballerini di Breakdance vengono chiamati Bboy [1] . La Breakdance è caratterizzata da movimenti non naturali del corpo, rotazioni e passi acrobatici spettacolari. La particolarità di questo tipo di ballo è l’utilizzo del suolo. Nella maggior parte degli stili di danza i passi prevedono principalmente un contatto col pavimento limitato agli arti inferiori. Il concetto fondamentale del Breaking invece è quello di sfruttare al massimo la superficie su cui si balla, creando passi e evoluzioni con qualsiasi parte del corpo e avendo un contatto diretto continuo col pavimento. Infatti solamente una minima parte di passi prevede l’utilizzo esclusivo degli arti inferiori eseguiti in posizione eretta. La maggior parte dei passi invece si eseguono a terra, utilizzando mani, piedi, gomiti, testa, schiena e qualsiasi altra parte del corpo come punto di appoggio e/o di equilibrio. I passi del Breaking si dividono in cinque categorie di movimento che poi, unite assieme in modo armonico e logico, creano una “entrata” [2] : - Toprocks: passi eseguiti in piedi. Generalmente sono passi che vengono utilizzati all’inizio dell’entrata e servono essenzialmente per “prendere il tempo” della musica, mostrare una parte dello stile personale del bboy e a riscaldare il corpo per una successiva transizione a manovre con più forte componente acrobatica.

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Informazioni tesi

  Autore: Alessandro Colenghi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2013-14
  Università: Università degli Studi di Brescia
  Facoltà: Scienze Motorie
  Corso: Scienze delle attività motorie e sportive
  Relatore: Massimiliano Gobbo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 69

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Parole chiave

musica
metodologia
ballo
allenamento
hip hop
bboy
breakdance
breaking

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