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Checklist: strumento efficace per la riduzione del rischio intraoperatorio? Revisione di letteratura

BACKGROUND: ogni anno nel mondo sono eseguiti circa 234 milioni d’interventi chirurgici correlati a un rischio di complicanze maggiori in percentuale variabile dal 3% al 16%, con tassi di mortalità che oscillano dallo 0.4% allo 0.8. L’OMS ha sviluppato all'interno del programma “Safe Surgery Saves Life” (Chirurgia sicura salva la vita), una Checklist composta da 19 item da utilizzare in diversi momenti cruciali dell’intervento chirurgico, allo scopo di accrescere la sicurezza delle procedure e la comunicazione all’interno dell’equipe chirurgica[1].
OBIETTIVI: questo elaborato vuole verificare se l’implementazione e l’utilizzo della WHO Checklist negli ospedali di tutto il mondo, è realmente efficace nel ridurre le complicanze maggiori e il tasso di mortalità chirurgica, rispetto alle procedure standard già utilizzate.
MATERIALI E METODI: è stata condotta una revisione di letteratura consultando le banche dati biomediche primarie quali PUBMED e CINHAL, secondarie quale National Guidline Clearinghouse e riviste a interesse scientifico come Recenti Progressi in Medicina. Sono stati selezionati gli articoli pubblicati a livello internazionale dal 2009 al 22 settembre 2015, riportanti come argomento principale l’utilizzo della WHO Checklist negli interventi di chirurgia generale per la riduzione delle complicanze maggiori. L’interrogazione delle banche dati è stata eseguita utilizzando una serie di filtri e parole chiave; inoltre è stato sviluppato un quesito clinico seguendo la metodologia PICO.
RISULTATI: sono stati inclusi nello studio 13 articoli. In generale i risultati riportano che la WHO Checklist se applicata correttamente, si dimostra strumento efficace per la prevenzione delle complicanze e mortalità correlate a intervento chirurgico, in quanto garantisce, una considerevole riduzione dell’errore in sala operatoria rispetto alle procedure standard. Inoltre, suggeriscono le evidenze scientifiche ormai numerose, questo strumento, oltre a migliorare gli out come primari, ottimizza anche il lavoro di squadra e la comunicazione all’interno dell’equipe chirurgica abbattendo la gerarchia tra professionisti. Ad oggi permangono alcuni punti critici che potrebbero influenzare le percentuali ottenute dagli studi svolti e riguardano soprattutto l’effetto “Hawthorne” e la scarsità di studi multicentrici condotti anche a lungo termine.
CONCLUSIONI: la WHO Checklist rappresenta una semplice ed efficacie strategia per affrontare la sicurezza chirurgica dei pazienti di tutto il mondo, se applicata in un contesto dove le organizzazioni sanitarie perseguono una cultura della sicurezza. Ulteriori studi sono necessari per valutare l’applicazione della stessa a livello locale e in diverse situazioni cliniche per produrre risultati sempre più affidabili e statisticamente rilevanti.

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1 INTRODUZIONE La sicurezza dei pazienti e la gestione del rischio clinico sono punti critici per tutti i sistemi sanitari. Negli ultimi anni una crescente attenzione è stata rivolta alla ricerca di strategie atte a preservare la sicurezza dei pazienti, cercando di prevenire l’errore nei diversi contesti di cura. Secondo dati statistici elaborati dall’OMS, ogni anno, 63 milioni di persone subiscono un trattamento chirurgico a causa di lesioni traumatiche, oltre 10 milioni di operazioni vengono effettuate per complicanze legate alla gravidanza e più di 31 milioni di interventi sono eseguiti per il trattamento di tumori maligni. La chirurgia spesso è l’unica terapia che può alleviare la disabilità e ridurre il rischio di morte per malattie comuni. Nei paesi industrializzati si calcola che le complicanze legate ai trattamenti chirurgici siano in percentuale variabile dal 3% al 16%, con tassi di invalidità permanente o morte che oscillano dallo 0.4% allo 0.8% e nei paesi in via di sviluppo, questi numeri salgono vertiginosamente. Si stima che almeno la metà delle complicanze chirurgiche siano evitabili e prevenibili, per questo motivo, nel 2009, l’OMS ha avviato il programma “Safe Surgery Saves Lifes” che mette in evidenza la stretta relazione intercorrente tra sicurezza dell’assistenza chirurgica e vite umane potenzialmente salvate. All’interno di questo progetto è stata sviluppata e implementata in buona parte del mondo, la WHO Checklist, uno strumento semplice, innovativo ed efficace per accrescere la sicurezza degli interventi chirurgici [2] . L’elaborato in oggetto affronta la tematica della sicurezza in sala operatoria ponendosi come obiettivo, attraverso una revisione della letteratura, di evidenziare se l’utilizzo della WHO Checklist nella realtà quotidiana, è strumento efficace per la riduzione delle complicanze maggiori in chirurgia, nella popolazione a livello internazionale. Il primo capitolo definisce il concetto di rischio clinico in sanità, illustrandone le caratteristiche peculiari, le strategie di gestione attraverso il Clinical Risk Management e i principali strumenti a disposizione per un’efficace identificazione. Nel secondo capitolo viene approfondita la gestione del rischio clinico in sala operatoria, ponendo particolare attenzione all’intrinseca complessità del blocco operatorio, alle figure professionali che vi operano e all’importanza delle Procedure e Raccomandazioni emanate dal Ministero della Salute per la sicurezza degli utenti sottoposti ad intervento chirurgico. Il terzo capitolo è incentrato sull’implementazione della WHO Checklist nelle sale operatorie come strumento innovativo per la prevenzione delle complicanze in chirurgia; segue poi una panoramica a livello regionale sul modello 776 nato dal progetto SOS.net (Sale Operatorie Sicure). Nel quarto capitolo è contenuta la revisione di letteratura che si pone come obiettivo l’individuazione, attraverso una ricerca bibliografica nelle principali banche dati ad interesse scientifico, di prove sull’efficacia della WHO Checklist nel ridurre le complicanze e la mortalità legate agli interventi chirurgici.

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Informazioni tesi

  Autore: Roberta Turchi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2014-15
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Medicina e Chirurgia
  Corso: Infermieristica
  Relatore: Linda Prati
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 64

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Parole chiave

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rischio clinico
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