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Educare alla legalità attraverso il teatro

Educare alla legalità molto spesso sembra un’utopia, ma in realtà serve per cercare di dare degli strumenti ai ragazzi, alle future classi dirigenti, per creare una società migliore e meno corrotta. Per questo in un paese dove vi è molta corruzione, basterebbe aprire un giornale qualsiasi per rendersene conto, è il motivo per cui i progetti di educazione alla legalità dovrebbero far conoscere alle nuove generazioni ciò che realmente è la legalità, cercando di far in modo che essi possano interiorizzare le regole, di farle proprie. Una volta effettuato questo rispettare le regole diventa semplicissimo, condividere il pensiero che c’è dietro una legge ti aiuta a non infrangerla, perché sono dei valori di vita. Per questo esistono progetti di educazione alla legalità, perché i ragazzi sono assuefatti da modelli negativi che derivano dalla società, dalla televisione, dai film per questo che un impegno costante dovrebbe venire dalle istituzioni, dalla scuola, da tutte le forme aggregative con cui i ragazzi vengono a contatto, in modo che essi siano circondati da esempi di legalità. Troppo spesso ci si trova a dover combattere con genitori, con forme aggregative che in alcune zone di provenienza e aree geografiche di appartenenza, possono ostacolare un percorso di legalità, ma non per questo la scuola, o le istituzioni debbano smettere di favorire progetti sulla legalità, parlarne con i ragazzi, confrontandosi con essi su questi argomenti. Solo combattendo contro l’illegalità con tutta la forza possibile, facendo schierare contro di essa le nuove generazioni, si può creare una società diversa, dove l’emarginato non è più il diverso, ma colui che compie atti illegali. La scuola ha a disposizione il miglior materiale del mondo per costruire le teste dei ragazzi, se non si cambia la mentalità non si può far progredire la società.
La modalità didattica del teatro scelta come forma per educare alla legalità è un modo creativo per condurre i ragazzi verso un percorso. Il teatro offre molti spunti di riflessione per cambiare il punto di vista delle cose, molto spesso si indossano personaggi che non rappresentano se stessi, ma nel teatro c’è la capacità di poter vivere tanto io, di essere tanti me, di sviluppare tanti pensieri. Mettersi nei panni degli altri significa cambiare punto di vista, modo di vedere, quindi è aprirsi incondizionatamente all’altro, percependolo non più come nemico, ma come un fratello con il quale si è condiviso tante emozioni. Rappresentare una scena diventa calzare nuovi vestiti, e nuove emozioni. Il teatro non è solo impararsi delle battute a memoria e recitarle su un palco scenico, è lavorare introspettivamente sulla persona cercando di apportare più benefici possibili. Quindi diventa uno strumento per contrastare situazioni di disagio nei giovani e negli adulti, aiuta a prevenire situazioni di disagio, ma soprattutto diventa una valida terapia per malattie quali la depressione e l’ansia. Il teatro è come una valvola di sfogo che aiuta il ragazzo, l’adulto, a sfogarsi, ad affrontare al meglio la paura, a divertirsi ma anche a riflettere su se stesso e sugli altri. Il teatro, la musica, l’arte in generale, può essere un ottimo modo per combattere fenomeni illegali, quali la mafia, lo spaccio di droga, ecc., cercando di dare strumenti nuovi per combattere tali fenomeni, dare un modo nuovo per affrontare la vita, senza dover ricorrere all’illegalità, dovrebbe essere un metodo per prevenire tutto ciò, soprattutto operando in luoghi con un’alta intensità di penetrazione dell’illegalità. La scuola deve aiutare i giovani ad avere strumenti necessari per non essere attratti dagli atti illegali, con il quale con tanti rischi riesci a guadagnare tantissimi soldi, tutto ciò può essere allettante per i ragazzi, ma le istituzioni, la scuola, deve porre un muro tra le nuove generazioni e i fenomeni illegali. I ragazzi devono essere pronti a combattere, non rimanendo più muti davanti alle ingiustizie, non pagando il pizzo, non restando fermi davanti alla violenza, cercando ogni giorno di cambiare le cose.
“La giustizia no, non è solo un’illusione” deve diventare uno stile di vita per i ragazzi, che coinvolga tutta la società, pronta sempre al cambiamento, che porterà ad una nuova cultura senza fenomeni illegali, dove i giovani saranno portatori di legalità.

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3 «La mafia teme la scuola più della giustizia, l'istruzione toglie erba sotto i piedi della cultura mafiosa». Antonino Caponnetto Introduzione «Nessuno potrà fermare mai la convinzione che la giustizia no, non è solo un’illusione», la frase della canzone “Pensa” vincitrice di Sanremo 2007 sezione giovani, scritta e interpretata dal cantautore romano Fabrizio Moro, mi ha portato ad approcciarmi per la prima volta con l’argomento della legalità. Una canzone scritta contro la mafia, che sin da subito ha suscitato in me un interesse particolare, facendomi avvicinare al tema della legalità. Per questo motivo ho deciso di finire il mio percorso di studi proprio con questo argomento. Educare alla legalità molto spesso sembra un’utopia, ma in realtà serve per cercare di dare degli strumenti ai ragazzi e alle future classi dirigenti, per creare una società migliore e meno corrotta. Per questo in un paese dove vi è molta corruzione (basterebbe aprire un giornale qualsiasi per rendersene conto) è il motivo per cui i progetti di educazione alla legalità dovrebbero far conoscere alle nuove generazioni ciò che realmente è la legalità, cercando di far in modo che essi possano interiorizzare le regole, di farle proprie. Una volta effettuato questo, rispettare le regole diventa semplicissimo, condividere il pensiero che c’è dietro una legge ti aiuta a non infrangerla, perché sono dei valori di vita. Per questo esistono progetti di educazione alla legalità, perché i ragazzi spesso sono influenzati dai modelli negativi che derivano dalla società, dalla televisione, dai film. Troppo spesso ci si trova a dover combattere con genitori, con forme aggregative che in alcune zone di provenienza e aree geografiche di appartenenza, possono ostacolare un percorso di legalità, ma non per questo la scuola, o le istituzioni debbano smettere di favorire progetti sulla legalità, parlarne con i ragazzi, confrontandosi con essi su questi argomenti. Solo combattendo contro l’illegalità con tutta la forza possibile, facendo schierare contro di essa le nuove generazioni, si può creare una società diversa, dove l’emarginato non è più il diverso, ma colui che compie atti illegali. La scuola ha a disposizione il miglior

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Informazioni tesi

  Autore: Margherita Tomei
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2014-15
  Università: Università degli Studi Roma Tre
  Facoltà: Scienze dell'Educazione
  Corso: Scienze dell'educazione e della formazione
  Relatore: Annamaria Ciraci
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 100

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