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Doping ed eritropoietina: effetti sull'organismo e rivelazione nei liquidi biologici

Il doping consiste nell'uso/abuso di farmaci o sostanze biologicamente attive o la sottoposizione a pratiche mediche non giustificate da condizioni patologiche, al fine di modificare e migliorare le condizioni psico-fisiche dell’atleta durante una competizione sportiva. Questo fenomeno è diventato sempre più dilagante: atleti considerati legende sono risultati positivi ai test anti-doping, come ad esempio Maradona, Sharapova. Da non dimenticare uno dei casi più eclatanti, come quello del doping di Stato russo. La WADA (WORLD ANTI DOPING AGENCY) è uno degli organi preposti alla lotta al doping e ha istituito una lista delle sostanze e dei metodi proibiti nello sport. Tra le varie sostanze, quella maggiormente utilizzata è l'eritropoietina (EPO). L'EPO è un ormone glicoproteico prodotto per il 90% durante la fase adulta della vita dai fibroblasti peri-tubulari del rene e solo in misura minore dal fegato, dal cervello e dalle cellule muscolari. Questo ormone è coinvolto nei processi che portano alla formazione degli eritrociti, inattivando la loro via apoptotica. Agli inizi degli anni '80 fu identificato e clonato il gene per l'eritropoietina, dando il via a studi sperimentali e preclinici, e fu dimostrata la sua efficacia terapeutica nel trattamento di alcune forme di anemia. La produzione farmaceutica dell'eritropoietina è realizzata con la tecnica del DNA ricombinante. Il farmaco è impiegato come sostanza dopante sfruttando la sua capacità di aumentare il numero di eritrociti anche in soggetti sani, come appunto gli atleti, al fine di aumentare il trasporto di ossigeno ai tessuti in particolare a quello muscolare scheletrico e cardiaco. L'EPO è molto utilizzata negli sport di resistenza, come ciclismo e sci di fondo. Nei test anti-doping nei liquidi biologici è rivelata attraverso due metodi: diretto e indiretto. Quello diretto consiste nella focalizzazione isoelettrica (IEF) che prevede una serie di passaggi; quello indiretto consiste nell'utilizzo del Passaporto Biologico dell'Atleta.

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2 1.1 DOPING Il fenomeno del doping rappresenta, a tutt’oggi, un problema riguardante non solo l’etica sportiva, ma anche la salute pubblica. Infatti, tale pratica prevede l’uso, ma in alcuni casi l’abuso, di farmaci o sostanze biologicamente attive o la sottoposizione a pratiche mediche non giustificate da condizioni patologiche, al fine di modificare e quindi migliorare le condizioni psico-fisiche dell’atleta durante una competizione sportiva. Il termine doping ha origini controverse: alcuni ritengono che derivi dalla parola dop, utilizzata dagli indigeni africani per indicare una bevanda alcolica stimolante che veniva assunta durante danze cerimoniali sciamaniche o riti religiosi. L’altra ipotesi, che è quella maggiormente accreditata dalle comunità scientifiche, fa derivare il termine dalla parola doop che descrive, invece, un infuso stimolante assunto nell’800 dai marinai olandesi, allo scopo di renderli più impavidi nell’affrontare le tempeste oceaniche e i momenti di pericolo. Bisognerà, però, aspettare i primi anni del 900 per avere una vera e propria analisi farmacologica di sostanze che, sebbene fossero lontane dal mondo sportivo, risultavano capaci di modificare le caratteristiche fisiche e psicologiche di un atleta. Ad esempio, la stricnina assunta dal maratoneta Thomas J. Hicks durante le Olimpiadi di St. Louis nel 1904, era in grado di determinare, a piccole dosi, data l’elevata tossicità, un aumento della sensibilità neuromuscolare. Solo verso la metà dello scorso secolo, le autorità governative e sportive hanno riconosciuto ufficialmente tale fenomeno. In particolare, fu emanata la legge 1099/71 che prevedeva sanzioni agli atleti partecipanti alle competizioni sportive, che facevano uso, al fine di modificare artificiosamente le proprie prestazioni, di sostanze che potevano risultare

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Informazioni tesi

  Autore: Valeria Myriam Raia
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2017-18
  Università: Università degli Studi della Campania "Luigi Vanvitelli"
  Facoltà: Professioni sanitarie
  Corso: Tecniche di laboratorio biomedico
  Relatore: Barbara Rinaldi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 71

FAQ

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Parole chiave

eritropoietina
western blot
doping ematico
produzione eritropoietina
focalizzazione isoelettrica
casi doping
cera epo
espressione genica epo
darbepoietina
passaporto biologico dell'atleta

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