Un processo di costruzione del trauma culturale: il caso di Boko Haram

Introduzione Il lavoro previsto in questa tesi si sviluppa a partire dall’originale teoria sociale del trauma culturale in cui l’autore, Jeffrey C. Alexander, sociologo statunitense, ha discusso di eventi collettivi profondamente negativi per avanzare una teoria sociale del trauma culturale e realizzare un modello per indagare la sofferenza sociale in tutto il mondo. La teoria sociale del trauma collettivo cerca di comprendere come l’attore sociale produce (o non riesce a produrre) risposte all’esperienza del dolore comune. Religione, nazione, razza, etnia, genere, classe: ognuno di questi ambiti può essere usato per causare sofferenza sociale. Di che natura sia la sofferenza in questione, da chi sia stata commessa e chi l'abbia subita, sono domande a cui non si può rispondere in modo oggettivo in quanto sono prodotte in seguito ad un processo del trauma. Ciò che interessa ad Alexander è il modo in cui le cause e gli effetti della sofferenza collettiva vengono mediati dalle rappresentazioni simboliche, così come gli interessa capire come i processi culturali trasmettono emozioni potenti. I traumi collettivi non sono identificati né nella sofferenza del singolo né negli avvenimenti accaduti, ma sono piuttosto le rappresentazioni simboliche che ricostruiscono questi eventi; i traumi collettivi sono narrazioni di ciò che è stato e di ciò che dovrebbe essere, non sono descrizioni precise di ciò che si è verificato. A partire dallo studio di Alexander sul trauma culturale, l'obiettivo del mio lavoro è quello di comprendere se il caso delle studentesse rapite in Nigeria dall'organizzazione terroristica Boko Haram sia stato interpretato come trauma culturale, concentrandomi non su come sia 5