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La disciplina delle missioni speciali

Il seguente elaborato ha come obiettivo quello di analizzare la disciplina riservata alle missioni speciali nell’ambito del diritto diplomatico. Inizialmente, considerando che la diplomazia ad hoc è la più antica forma diplomatica utilizzata dai popoli dei diversi paesi, si osserva come si svolgevano le relazioni diplomatiche fra quest’ultimi. Evidenziando come, nonostante l’assenza di legislazione normativa in materia, si incontrino numerosi esempi già a partire dal II millennio a.C. di relazioni diplomatiche e di pratiche che caratterizzano tutt’ora le moderne relazioni diplomatiche tra gli Stati, seppur con le dovute modificazioni, come le lettere credenziali o l’inviolabilità degli agenti diplomatici.
Successivamente, si analizza l’evoluzione della disciplina delle missioni speciali nel tempo culminata con la loro codificazione avvenuta con l’approvazione della Convenzione di New York dell’8 dicembre del 1969 sulle missioni speciali. Si osservano le fasi dei lunghi lavori preparatori che hanno visto come protagonisti principali la Commissione di Diritto Internazionale, il Relatore Speciale e l’Assemblea Generale delle Nazione Unite fino ad arrivare all’approvazione della Convenzione.
Il testo della Convenzione sulle missioni speciali del 1969 viene, in seguito, esaminato nello specifico, evidenziando i suoi contenuti, gli Stati che hanno partecipato e firmato tale Convenzione e l’entrata in vigore della stessa. Osservando che, nonostante i popoli dei diversi paesi ricorrevano già nell’antichità all’invio di missioni speciali la loro regolamentazione si può considerare recente.
In seguito, viene analizzato nello specifico il trattamento riservato ai membri delle missioni speciali che prevede l’immunità personale, l’immunità dalla giurisdizione penale, civile ed amministrativa e l’inviolabilità dell’alloggio privato. In merito all’immunità dalla giurisdizione si osservano le opinioni espresse dalle giurisdizioni di Francia, Spagna, Germania, Inghilterra e Stati Uniti in alcune situazioni concrete che hanno visto coinvolti diplomatici di paesi esteri. Inoltre, viene menzionata la possibilità, prevista dalla Convenzione, per lo Stato inviante di rinunciare all’immunità permettendo di fatto che uno o più dei membri della missione speciali vengano sottoposti alla giurisdizione dello Stato ricevente; si studiano le situazioni di crisi che possono coinvolgere i membri delle missioni speciali durante l’esercizio delle funzioni ad essi affidate osservando i casi in cui si presentano l’estinzione, l’affievolimento, la sospensione o l’interruzione della missione speciale e si analizzano alcuni casi concreti che si sono verificati nel corso della storia, come l’estinzione della missione speciale del Giappone accreditata presse le Nazioni Unite avvenuta nel 1933 o l’interruzione della visita ufficiale di De Gaulle in Canada avvenuta nel 1967.
Infine, si analizzano i rapporti che possono stringere le missioni di carattere permanente e quelle speciali accreditate presso lo stesso Stato ospitante da un unico Stato ricevente. Ponendo l’accento sui riferimenti alle missioni di carattere permanente che sono contenuti all’interno della Convenzione sulle missioni, come la necessità che le autorità dello Stato ricevente hanno di chiedere il permesso al capo missione permanente di accedere ai locali della missione speciale quando il capo missione speciale non è presente per esprimerlo personalmente.

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9 CAPITOLO PRIMO 1. La diplomazia ad hoc La diplomazia ad hoc è la più antica forma utilizzata dai popoli nelle loro relazioni diplomatiche con gli altri popoli; dall’Antichità fino al XV secolo, la diplomazia ad hoc, ha occupato un ruolo importante nelle relazioni fra i diversi paesi del mondo e tutt’oggi continua ad occuparlo, invero, nonostante, successivamente si siano affermate le missioni diplomatiche permanenti, negli ultimi anni, si è ricorso frequentemente all’invio di missioni speciali a causa dell’intensificazione delle relazioni tra i paesi e alla trasformazione delle forme di intercambio, per le quali non è possibile in molti casi fare riferimento alle missioni diplomatiche permanenti in quanto acquisiscono un livello sempre più elevato e un carattere sempre più specializzato 2 . In sintesi, la diplomazia ad hoc consiste in funzioni di carattere temporaneo che gli Stati utilizzano per raggiungere fini specifici, inoltre rientrano in questa categoria l’invio di personale tecnico e le missioni speciali 3 . Anche lo sviluppo dei mezzi di comunicazione e l’aumento dell’interdipendenza fra gli Stati, a partire dalla Seconda Guerra Mondiale, hanno contribuito favorevolmente al frequente uso da parte degli Stati delle missioni speciali; quest’ultime vengono utilizzate soprattutto per discutere importanti problemi bilaterali e multilaterali, per negoziare trattati, 2 WOOD M., “Immunities of Special Missions/Immunités des missions spéciales (English and French Edition), Brill/Nijhoff”, 2019, pp. 6-8. 3 RONCATI JARA E.., La función diplomática, RIL Editores, 1999, pag. 264.

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Informazioni tesi

  Autore: Elisa Ceraudo
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2019-20
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Relazioni Internazionali
  Relatore: Carlo Curti Gialdino
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 136

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Parole chiave

relazioni diplomatiche
1969
missioni speciali
convenzione sulle missioni speciali

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