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"Doll Theraphy" Intervento non farmacologico nella cura delle demenze

Descrizione di alcune terapie non farmacologiche nella cura delle demenze con particolare approfondimento sulla 'Terapia della Bambola'
Attualmente ci sono numerose ricerche in corso per la sperimentazione di nuove sostanze atte alla cura o alla prevenzione delle demenze.
La scarsità di terapie farmacologiche ha aperto nuovi spazi di indagine e sviluppo sul versante delle terapie non farmacologiche.
La mia attenzione è stata catturata in particolar modo dalla "Doll Therapy": un trattamento non farmacologico nato in Svezia alla fine degli anni 90 la cui ideatrice fu Britt Marie Egedius Jakobsson una psicoterapeuta che formulò questa terapia per il suo bambino autistico.
Questo trattamento fu importato in Italia dal Dott. Ivo Cilesi (Psicopedagogista e Terapeuta) che lo ribattezzò con il nome di Terapia della Bambola.
Il Dott. Ivo Cilesi, ancora oggi rappresenta il massimo esponente a livello nazionale di questa terapia, si occupa personalmente di promuoverne la diffusione organizzando convegni e corsi di formazione rivolti a medici, psicologi, educatori, operatori socio assistenziali, infermieri, fisioterapisti e tutti i professionisti che si occupano di relazioni d aiuto.
Il percorso formativo della Terapia della Bambola è modulato attraverso momenti teorici con situazioni esperienziali e situazioni operative.
La Terapia della Bambola prevede l'impiego della bambola empatica che si differenzia da un giocattolo comune grazie a particolari caratteristiche come il peso, la morbidezza della pelle i tratti somatici, la posizione di braccia e gambe che la rendono molto simile ad un bambino vero, questa bambola viene percepita dalla persona con demenza come fosse un bambino vero da accudire e coccolare.

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1 Introduzione Il presente lavoro di tesi verte sulla Doll Therapy o Terapia della Bambola, la scelta dell’argomento è avvenuta quasi per caso, la mia attenzione inizialmente è stata catturata dall’oggetto ‘‘bambola’’ poiché ha avuto la capacità di riportarmi indietro nel tempo quando da bambina per anni ho dormito in compagnia di una bambola fatta con le mie stesse mani. Considerando che manualità e creatività non sono mai state il mio forte la creatura da me realizzata non si poteva dire fosse una bellezza al punto che fu da tutti ribattezzata come ‘‘il mostro’’. Il ricordo di questa bambola rimasto assopito per tantissimi anni nella mia mente è riaffiorato all’improvviso davanti all’immagine di una persona anziana che stringeva a sé una bambola di pezza. Questa scena ha suscitato in me una profonda tenerezza al punto che mi sono trovata quasi senza accorgermene ad indagare sul mondo degli anziani e delle demenze entrando così a contatto con una realtà impregnata di sofferenza ma allo stesso tempo ricca di un’infinità di contenuti positivi. Lo scopo di questa ricerca è quello di descrivere alcuni tipi di terapie non farmacologiche impiegate nella cura delle demenze riservando un particolare approfondimento alla Terapia della Bambola, analizzandone sia lo sviluppo che l’applicazione nel campo. Per arrivare a descrivere e comprendere i meccanismi che si attivano nella persona con demenza attraverso la Terapia della Bambola, vengono trattati tre argomenti di rilevante importanza quali: - le Demenze; - l’Attaccamento; - l’Oggetto transizionale. Il Primo e Secondo capitolo di questo lavoro descrivono la demenza, ossia una grave affezione degenerativa del sistema nervoso centrale che compromette le facoltà mentali come la memoria, il ragionamento, il

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Informazioni tesi

  Autore: Paola Canopoli
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2018-19
  Università: Università degli Studi Guglielmo Marconi
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Psicologia
  Relatore: Benedetta Rinaldi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 118

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Parole chiave

demenze
terapia della bambola
doll therapy

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