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Conservazione e gestione del Koala (Phascolarctos cinereus, Goldfuss, 1817) nel parco di Hanson Bay Wildlife Sanctuary, Australia

I primi esemplari di koala (Phascolarctos cinereus) sono stati registrati 25milioni di anni fa. Il koala appartiene ai marsupiali e all’ordine Diprodontia. Si tratta di un mammifero marsupiale arboricolo e notturno che vive sulla costa orientale dell'Australia, in prossimità delle foreste di eucalipto. Non ci sono differenze sostanziali tra esemplari maschili e femminili quest’ultime però sono generalmente più piccole. L’alimentazione del koala è esclusivamente costituita da foglie di eucalipto. La distribuzione del marsupiale non è continua ma disgiunta. Secondo la IUCN (l'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) il koala è presente nel Queensland nord-orientale, centrale e sud-orientale e nelle aree occidentali, nel New South Wales orientale, compresi la fascia costiera e gli altopiani della Great Dividing Range, in Victoria e sud est dell'Australia meridionale. Il koala è stato introdotto in almeno 12 isole tra cui: Kangaroo Island, French Island (Victoria), Phillip (Victoria), Magnetic (Queensland), all'interno della terraferma nella regione di Adelaide e lungo il fiume Murray. Purtroppo i koala continuano a diminuire, le stime parlano di meno di 80.000 individui. Nel 2019, l'Australian Koala Foundation ha dichiarato la specie funzionalmente estinta, una definizione usata per indicare una specie che a causa del numero esiguo di individui e un accoppiamento tra consanguinei che non garantisce la variabilità genetica, non svolge più un ruolo ecologico. “Estinto Funzionalmente” significa a un passo dall'estinzione, se non si interviene con un programma serio e strutturato per la tutela dell'animale e dell'habitat che lo ospita. Il Parco di Hanson Bay Wildlife Sanctuary nato nel 1997 sull’isola di Kangaroo Island ha come scopo principale la conservazione del koala e di altre specie in via di estinzione. Il parco occupa un’area di 2000 ettari in cui si alternano foreste di eucalipti, contrassegnati da numeri necessari per il monitoraggio, di diverse specie per garantire un’alimentazione ricca e variegata poiché i koala fanno scelte alimentari ben precise legate spesso al periodo di svezzamento. All’interno del parco di Hanson Bay ogni settimana vengono effettuati dei sondaggi per monitorare questa specie e ciò consente di tracciare cambiamenti nel numero della popolazione residente; l'indagine viene effettuata per verificare la presenza di alberi necessari per la sopravvivenza dei koala e per salvaguardare gli eucalipti poiché un numero eccessivo di individui potrebbe uccidere la pianta stessa. I dati vengono registrati su una tabella. A conclusione delle indagini effettuate nelle due settimane da me analizzate i dati non coincidono, poiché la seconda settimana presentava 7 esemplari in più rispetto alla prima purtroppo l’animale si muove perciò deve essere sempre preso un margine di errore che comporta o una doppia conta o una esclusione di individui.

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5 1) INTRODUZIONE 1.1. Storia del koala Il koala (Phascolarctos cinereus, Goldfuss, 1817) e i loro antenati popolano la terra da 25 milioni di anni. I paleontologi come affermato nel testo “The Koala Natural history, conservation and management” ritengono che il marsupiale abbia origine da un antenato Diprotodonte nella prima era dell'Oligocene cioè 35 milioni di anni fa. I Diprotodonti, ormai estinti, erano un gruppo di marsupiali giganti ritenuti simili ai Wombat. I primi koala sono noti tra il tardo Oligocene 25 milioni di anni fa e Medio Miocene circa 15 milioni di anni fa, in questo periodo il Litokoala, il Madakoala e il Perokoalae nel successivo Pliocene il Koobor e il Phascolarctos si classificano come koala sulla base della morfologia dei loro denti. Negli ultimi due decenni i paleontologi Archer e Riversleigh hanno effettuato ricerche concentrate sui giacimenti dei fossili producendo una grande quantità di materiale appartenente un gran numero di specie, a quella che si ritiene fosse un'antica fauna della foresta pluviale, che ha permesso di sviluppare e perfezionare ulteriormente la storia evolutiva del Koala. La quantità e diversità di questo materiale ha permesso ad Archer e Riversleigh e loro colleghi di trarre due conclusioni molto interessanti. In primo luogo, in base al numero dei fossili trovati i koala non erano numerosi in queste antiche foreste e la struttura dentale suggerisce che la dieta era simile a quella degli attuali marsupiali. Sempre dal testo “The Koala Natural history, conservation and management” non ci sono informazioni su quanto fossero abbondanti, ma sulla base della loro limitata distruzione delle foreste pluviali di oggi, la presunzione è che fossero scarse. Archer e i suoi colleghi hanno ipotizzato che l'apparente bassa abbondanza di koala in queste antiche foreste pluviali potrebbe essere dovuta al fatto che essi facevano affidamento su una risorsa alimentare relativamente rara: il fogliame di questi ancestrali eucalipti. L'ascesa degli eucalipti in Australia è iniziata con l'inizio dei climi più secchi nel tardo periodo terziario circa 5 milioni di anni fa. Nel nord dell'Australia queste condizioni più aride favorirono la diffusione di foreste dominate dall'eucalipto a scapito della foresta pluviale. Archer e suoi colleghi spiegano che se i koala dipendessero già dal fogliamedell'eucalipto come loro principale alimento, la diffusione degli eucalipti avrebbe aumentato le risorse alimentari a loro disposizione e quindi permesso loro di aumentare la distribuzione e l'abbondanza. La località dei reperti fossili come indicato nel testo “The Koala Natural history, conservation and management” si desume che un tempo i koala erano ampiamente distribuiti a sud e nell'est del continente australiano. I resti del koala moderno, Phascolarctos, sono stati trovati in depositi di caverna tardo Pleistocene (30.000 anni fa).

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Informazioni tesi

  Autore: Filippo Petrini
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2020-21
  Università: Università degli Studi di Siena
  Facoltà: Scienze Ambientali e naturali
  Corso: Scienze Ambientali e naturali
  Relatore: Letizia Marsili
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 54

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Parole chiave

conservazione
riserva naturale
australia
monitoraggio ambiente
koala
parco naturale hanson bay

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