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La politica monetaria nella Unione Europea

La moneta rappresenta il simbolo più evidente della sovranità di una nazione: metterla in comune con altri Paesi significa dare un segno visibile e molto forte della volontà di creare una comune sovranità, inizialmente monetaria e successivamente politica. L’Unione economica e monetaria, e più in generale il processo d’integrazione fra le diverse nazioni europee sono, ormai, al centro dell’attenzione generale. Numerosi sono i dibattiti, fra gli accademici e gli economisti, che consentono di comprendere la complessità e la vastità di un argomento che richiede di essere esaminato sotto aspetti e direzioni diverse.
Un compito certamente interessante, che mi permette di analizzare ed approfondire un tema particolarmente importante.
Il presente lavoro si articola in cinque parti. Esse sono strutturate in maniera tale da fornire una serie di supporti storici, istituzionali e normativi sufficienti a consentire un’interpretazione reale di alcuni aspetti e problemi presenti all’interno di un progetto, l’Unione economica e monetaria, coronamento indispensabile del Mercato unico. Partendo da una evoluzione storica della moneta, passando attraverso le numerose fasi che l’hanno coinvolta, fino a giungere alle future scelte ed indirizzi di politica economica dei paesi dell’area dell’euro, alle istituzione della BCE e al Patto di Stabilità e Crescita, che incorpora una serie di vincoli fiscali destinati a guidare dodici economie verso un sentiero di crescita e di stabilità.

Il Capitolo I è una sintesi dell’evoluzione storica della moneta, partendo dai comportamenti delle società primitive sino al raggiungimento di un unico mezzo di pagamento che venisse accettato da tutti e che avesse i requisiti di divisibilità, non deperibilità, trasferibilità e di generale accettazione come mezzo di pagamento.

Il Capitolo II tratta l’evoluzione dei meccanismi che hanno governato le relazioni monetarie tra le nazioni, dal Gold standard fino al Sistema Monetario Europeo. Per ciascun ordine monetario, ho cercato di illustrare le regole, gli obiettivi e il modo in cui essi sono stati applicati e raggiunti. Ho trattato gli Accordi di Bretton Woods, del sistema a cambi fissi imperniato sul dollaro e del Sistema Monetario Europeo.

Il Capitolo III, è una rassegna delle tappe fondamentali del processo di integrazione economica e monetaria. L’iter storico parte dalla fine della Seconda Guerra Mondiale e giunge fino ai nostri giorni. In esso sono messi in risalto i fattori e le esigenze che hanno spinto, il popolo europeo a concentrare sforzi ed attenzione per rendere concreto il progetto della creazione della moneta unica. Esamina la struttura del Trattato di Maastricht, con particolare riguardo alle disposizioni che tracciano il percorso di realizzazione dell’Unione economica e monetaria. Un’attenzione speciale è stata dedicata alle fasi dell’unione ed ai parametri di convergenza delle economie che hanno rappresentato un punto di svolta importante per le modalità di conduzione della politica economica di quelle dei paesi che hanno avuto accesso alla terza fase.

Nel Capitolo IV, sono descritti i caratteri peculiari della politica economica dell’Italia per entrare dal 1-1-1999 nella UEM insieme alle altre dieci nazioni aderenti che hanno accettato l’Euro (la Grecia si è aggiunta nel 2001). E’ stato posto in rilievo il lavoro della Banca d’Italia nella conduzione della politica monetaria e la strategia globale di risanamento della finanza pubblica.

L’ultimo Capitolo affronta il tema del coordinamento della politica monetaria da parte del SEBC e della BCE in un contesto caratterizzato da una sola moneta e da strutture economiche non ancora perfettamente integrate tra loro. Con riferimento alla politica monetaria comunitaria, alle implicazioni che il Patto di Stabilità e Crescita ha sulle politiche fiscali nazionali dell’area dell’euro.
Mentre importanti branche della politica economica rimarranno sostanzialmente di responsabilità dei dodici Stati membri, la politica monetaria è ora determinata a livello dell’area dell’euro. Una gestione sovranazionale della BCE, alla quale sono stati affidati i compiti e le strategie per il mantenimento della stabilità dei prezzi, tenendo conto dell’esperienza e dei risultati ottenuti dalle più importanti Banche centrali nazionali e dei regimi monetari finora adottati.
E’ auspicabile che la BCE abbandoni un’interpretazione letterale e ristretta del suo mandato, per assumere una più ampia responsabilità sia nell’ambito degli investimenti che in quello dell’occupazione, che ancor oggi coinvolgono gli Stati membri in maniera autonoma, ma che richiedono, sempre più, sforzi decisi e coordinati.

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- 3 - INTRODUZIONE La moneta rappresenta il simbolo pi� evidente della sovranit� di una nazione: metterla in comune con altri Paesi significa dare un segno visibile e molto forte della volont� di creare una comune sovranit�, inizialmente monetaria e successivamente politica. L�Unione economica e monetaria, e pi� in generale il processo d�integrazione fra le diverse nazioni europee sono, ormai, al centro dell�attenzione generale. Numerosi sono i dibattiti, fra gli accademici e gli economisti, che consentono di comprendere la complessit� e la vastit� di un argomento che richiede di essere esaminato sotto aspetti e direzioni diverse. Un compito certamente interessante, che mi permette di analizzare ed approfondire un tema particolarmente importante. Il presente lavoro si articola in cinque parti. Esse sono strutturate in maniera tale da fornire una serie di supporti storici, istituzionali e normativi sufficienti a consentire un�interpretazione reale di alcuni aspetti e problemi presenti

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Informazioni tesi

  Autore: Riccardo Pansini
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2001-02
  Università: Università degli Studi di Bari
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze Politiche
  Relatore: Riccardo Pansini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 153

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