Capitolo 1
Introduzione
Al giorno d’oggi la crescente preoccupazione per gli effetti causati
dall’inquinamento atmosferico sulla salute e la sicurezza ambientale enfatizza la
necessità di monitorare in tempo reale le condizioni dell’aria in cui viviamo. Per questo
c’è un notevole interesse a livello scientifico e tecnologico per la ricerca e lo sviluppo di
sensori dedicati al monitoraggio di parametri indicativi di questi effetti. Inoltre, lo
sviluppo di dispositivi in grado di acquisire informazioni quantitative e qualitative su
diversi tipi di gas con una grande sensibilità è ancora un settore di notevoli investimenti
per la ricerca.
Nella definizione più generale un sensore è un dispositivo in grado di generare un
segnale, tipicamente elettrico, in risposta alla variazione di una grandezza fisica/chimica
esterna (misurando). In particolare il sensore di gas è un dispositivo che rileva la
presenza di uno o più tipi di gas all'interno di un ambiente [1,2].
I sensori fanno ormai parte integrante della tecnologia, venendo incontro alla
crescente esigenza di monitoraggio di grandezze fisiche e chimiche in particolari
condizioni operative: in remoto, in tempo reale e in ambienti inaccessibili all’operatore
umano sia per eventuali pericolosità che per le dimensioni.
Il presente lavoro di tesi è inserito all’interno di un progetto di ricerca e sviluppo di
sensori di gas chemoresistivi che si svolge all’interno della Fondazione Bruno Kessler:
l'obiettivo del mio lavoro è stato la caratterizzazione di sensori resistivi in relazione alla
variazione della resistenza in presenza del target che è il monossido di carbonio (CO). I
sensori studiati presentano un substrato in quarzo e una pasta di ossido di stagno
(SnO 2 ). La presente tesi esamina gli avanzamenti fatti sulle misure in diverse condizioni
atmosferiche per la caratterizzazione del sensore.
L'elaborato è strutturato in tre parti principale: la prima tratta una descrizione
teorica della tecnologia sulla quale si basano questi sensori; la seconda contiene la
parte sperimentale; la terza tratta i risultati e la discussione; alla fine sono presentate le
conclusioni del lavoro svolto e indicare prospettive future.
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Spero questa tesi possa essere un piccolo contributo per un grande per il
raggiungimento di un obiettivo di vitale importanza per la salute e la salvaguardia
ambientale…
1.1 Sensori di gas basati su semiconduttori
I sensori di gas a semiconduttore sono attualmente il tipo di sensori di gas più
studiati (nel campo dei sensori di gas a stato solido). Questi hanno attratto l’attenzione
di molti gruppi di ricerca per via delle loro caratteristiche peculiari ovvero il basso costo
di produzione, la flessibilità di utilizzo e la semplicità d’uso. La nascita di questa
categoria di sensori è attribuita a Taguchi che negli anni sessanta realizzò il primo
sensore di gas ad ossido semiconduttore con pasta di SnO 2 , fondando poi in Giappone
la prima azienda di sensori a base di ossidi metallici, la “Figaro Eng” [1].
Al giorno d’oggi le aziende di sensori ad ossido semiconduttori sono numerose,
come ad esempio Figaro, FIS Inc., SGX sensortech, UST (umwelt sensor technik) ,
CityTech. Le applicazioni di questi sensori spaziano da un “semplice” dispositivo di
allarme per il rilevamento di gas nocivi o esplosivi, a dispositivi per il controllo dei gas di
scarico delle automobili o per il controllo della qualità di prodotti alimentari [1].
In questo capitolo sono presentati i sensori di gas descrivendone brevemente la
struttura ed il funzionamento. Considerando che esistono diverse tipologie di sensori di
gas, in questa sezione si è limitato ai sensori resistivi, che sono l’oggetto di studio di
questa tesi.
1.2 Struttura del sensore resistivo
Un sensore di gas ad ossido semiconduttore è composto essenzialmente da una
pasta con ossido metallico che viene deposta sul substrato. Il substrato per il sensore
rappresenta sia il trasduttore, trasmette il segnale che il suo supporto meccanico, su cui
vengono integrati i vari componenti. Costituisce quindi la strutturale. Sul substrato sono
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integrati due circuiti elettrici, uno aperto e un riscaldatore [2], come mostrato nello
schema in Fig. 1.1. Nello specifico:
● Circuito riscaldatore : circuito elettrico chiuso che funge da resistenza. Viene
stampato prima di porre l’isolante in modo da non interagire con il circuito
aperto. Ha la funzione di riscaldatore per l’attivazione della pasta. Dal
momento che la pasta è un ossido metallico quindi un semiconduttore è
necessario che questa venga attivata termicamente per permette di condurre
meglio e quindi di leggere il segnale.
● Uno strato di ossido o nitruro di silicio che funge da isolante : questo strato è
necessario per separare il circuito aperto dal riscaldatore provvedendo
all'isolamento elettrico in modo da evitare influenza da parte della corrente
impiegata per il riscaldamento. Viene richiesto che abbia anche buona
stabilità termica per resistere alle alte temperature di impiego, dal momento
che anche una rottura parziale potrebbe compromettere la validità del
segnale in uscita.
● Circuito aperto : circuito elettrico stampato sulla superficie del substrato. Esso
viene mantenuto aperto in modo da poter permettere il passaggio di corrente
attraverso il semiconduttore.
Fig. 1.1 Struttura di un substrato: (1) circuito resistore; (2) circuito aperto; (3) pasta sensibile;
(4) isolante.
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Il substrato viene poi integrato in un supporto rigido che ne conferisce la struttura
e la forma del sensore finale. Tramite bondaggio (tecnica che, tramite dei microfili in
oro, permette la giuntura del substrato al packaging) il substrato viene installato in un
supporto che delinea la struttura finale del sensore. Il packaging utilizzato è di una lega
rame ferro e ricoperta da un sottile strato in oro, che ne conferisce la massima
conducibilità’. La figura 1.2 presenta la forma finale del sensore.
Fig. 1.2 Immagini rappresentative del sensore di SnO 2 di quarzo.
1.3 I MEMS per sensori di gas ad ossido-semiconduttore
La tecnologia Micro-Electro-Mechanical System, MEMS è riconosciuta come la
tecnologia più rivoluzionaria del ventunesimo secolo, in quanto capace di modificare in
maniera drastica i paradigmi di progettazione dei sistemi elettronici e informatici [3].
Con MEMS si intendono dispositivi che integrano elementi meccanici in un
supporto di silicio o quarzo di dimensioni micrometriche, comprese tra 1 e 100 μm [3].
Questa tecnologia si è imposta sullo scenario della microelettronica come una
tecnologia dirompente in quanto ha portato la dimensione meccanica allo stesso livello
di quella microelettronica. Le peculiarità sono le dimensioni compatibili con quelle della
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microelettronica, i consumi di potenza elettrica ridottissimi e costi bassissimi di
produzione. Per tale ragione i sensori sono stati la prima applicazione pratica della
tecnologia MEMS, in quanto i sensori i più comuni sensori usati nelle applicazioni,
soprattutto quelle di automazione erano di natura elettromeccanica, per esempio,
sensori di pressione, di movimento (accelerometro), sensori acustici (microfoni), ecc.
[3].
Con il termine di sensoristica gassosa si comprende un vasto insieme di apparati
elettrici capaci di determinare la presenza e la quantità di una determinata sostanza
aeriforme presente nell’atmosfera.
Fig. 1.3 Schema delle componenti fondamentali di un sensore di gas, recettore e trasduttore.
(R = resistenza, E = forza elettromotrice, I = corrente, V th = tensione di soglia, Cp = capacità [4].
Come illustrato nello schema in figura 1.3, i sensori di gas a stato solido sono
costituiti da un recettore ed un trasduttore. Il primo ha la capacità di modificare una
propria caratteristica chimico-fisica, come resistenza elettrica, diffrazione ottica,
magnetismo, etc. al variare della pressione parziale di un determinato gas, mentre il
secondo traduce questa variazione in un segnale elettrico [4].
I sensori studiati in questa tesi sono realizzati su un wafer da 12 pollici di silicio o
quarzo in cui, tramite una serie di passaggi di lavorazione si realizza il sensore vero e
proprio. La lavorazione per il substrato è stata fatta in Clean Room di FBK, mentre le
altre lavorazioni in laboratori chimici appropriati.
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