Introduzione 
 2 
Oggi Internet sta suscitando enorme entusiasmo ma anche numerose critiche, 
dettate dal timore che in futuro possano instaurarsi relazioni sempre più superficiali e 
che i rapporti siano sempre più freddi e disumani, con la conseguente perdita degli 
incontri face to face (ftf) e della ricchezza della comunicazione non verbale. Ci è 
sembrato opportuno fare un confronto con l’introduzione dei precedenti sistemi di 
comunicazione, per analizzare se in passato si siano verificati gli stessi timori e 
incertezze riguardo all’affermarsi dei nuovi media.  
 
Il lavoro si struttura su quattro capitoli, dedicati rispettivamente 
all’evoluzione dei modi di comunicare nelle varie tecnologie, ad Internet, alle 
comunità virtuali e un ultimo capitolo sperimentale, in cui ho riportato i risultati di 
un questionario rivolto agli studenti universitari di Milano. 
 
Nel primo capitolo, come sopra accennato, sono state esaminate le quattro 
rivoluzioni più importanti nella storia della comunicazione: l’invenzione della 
scrittura, della stampa a caratteri mobili, della radio, del telefono, della televisione 
fino all’avvento del computer e della telefonia cellulare. Infine abbiamo trattato le 
origini di Internet: l’obiettivo principale dei progettisti della Rete era garantire un 
sistema di comunicazione che potesse sopravvivere ad una parziale distruzione, come 
nel caso di una guerra nucleare. L’origine militare di Internet è dunque la 
spiegazione della struttura a ragnatela della Rete. Solo successivamente, e in 
particolare in seguito alla creazione del World Wide Web, che ha reso l’interfaccia 
grafica e di facile utilizzo per tutti, Internet ha iniziato ad essere usato anche dalla 
gente comune, permettendo di mettere in comunicazione chiunque disponesse di un 
accesso alla Rete . 
Introduzione 
 3 
Nella seconda parte è stata presa in considerazione l’era di Internet. É stata 
fatta innanzitutto una distinzione tra comunicazione sincrona e asincrona, 
esaminando i vari tipi di comunicazione che mette a disposizione questo medium: la 
posta elettronica, il cui utilizzo è il motivo principale che spinge i neofiti a collegarsi 
alla Rete; la chat, utilizzata prevalentemente per fare nuove conoscenze; l’ICQ, un 
programma che permette di vedere quando i propri amici sono online e comunicare 
con loro tramite messaggi simili alla posta elettronica, chat oppure, se si è dotati di 
altoparlanti e microfono, di parlare come se si fosse al telefono; i forum, convegni 
online in cui vengono proposti temi che vengono poi discussi da tutti i partecipanti… 
Sono stati esaminati i vantaggi portati dai New Media e i rivoluzionari 
cambiamenti che si hanno nell’approccio interpersonale, con le relative 
problematiche che possono insorgere. É stata analizzata la comunicazione mediata 
dal computer (CMC), facendo un confronto con la comunicazione ftf, per vedere 
quali sono le differenze e i vantaggi che se ne possono trarre.  
É stata infine presa in considerazione anche la comunicazione tramite 
cellulare, che è posseduto ormai dalla maggior parte degli italiani e che presenta 
senza dubbio enormi vantaggi. 
 
Nel terzo capitolo abbiamo esaminato le comunità virtuali. É stata dedicata 
una parte alla realtà virtuale, definendo cosa si intende per virtuale e le conseguenze 
e i vantaggi che possiamo trarne. Successivamente abbiamo analizzato il 
cyberspazio: in esso gli individui si incontrano, parlano, discutono, proprio come 
avviene nella vita reale. Il problema che ci siamo posti è se i rapporti che si creano 
siano duraturi oppure se si tratti solo di relazioni superficiali. Abbiamo fatto un 
confronto tra le comunità tradizionali e le comunità virtuali, mettendo in evidenza le 
Introduzione 
 4 
somiglianze e le differenze; abbiamo parlato della nascita delle comunità virtuali, 
delle loro caratteristiche e le critiche che le sono state fatte.  
 
L’ultimo capitolo è dedicato ad un questionario su Internet e i cellulari, 
somministrato a 500 studenti universitari di Milano. Sono stati presi in 
considerazione solo quegli studenti che utilizzano Internet da almeno sei mesi e che 
frequentano l’Università Cattolica, il Politecnico o la Statale. Lo scopo del sondaggio 
è stato metter in evidenza se e in che modo è cambiato il modo di comunicare degli 
studenti universitari in seguito all’uso di Internet, la frequenza di utilizzo di questi 
media e i motivi che li spingono a connettersi; è inoltre servito per avere la loro 
opinione sui nuovi mezzi di comunicazione e per sapere se sono favorevoli o contrari 
alla loro diffusione.  
Dopo una laboriosa ricerca svoltasi tra gennaio e febbraio 2001, in cui si è 
riscontrata una resistenza da parte dagli studenti nel rispondere al questionario, siamo 
riusciti ad ottenere un campione adatto alla nostra analisi e procedere con 
l’elaborazione dei dati. 
CAPITOLO PRIMO 
 
 
 
EVOLUZIONE DEI SISTEMI E DEI MODI DI 
COMUNICARE NELLE VARIE TECNOLOGIE 
 
 
 
 
1. Le più importanti rivoluzioni nella storia della comunicazione 
 
La rivoluzione tecnologica dell’informazione o rivoluzione della 
comunicazione, fondata sui computer e sulle telecomunicazioni, è diventata ormai 
un’espressione d’uso corrente nel vocabolario contemporaneo e su essa si è aperto un 
fitto dibattito sulle possibili conseguenze per la nostra stessa esistenza. Molte delle 
domande che ci poniamo oggi sono però analoghe a quelle poste in occasione di altre 
rivoluzioni nella tecnica della comunicazione. 
 
Le rivoluzioni più importanti nella storia della comunicazione sono quattro: 
1. La rivoluzione chirografica, con l’invenzione della scrittura nel IV 
millennio a.C. 
2. La rivoluzione gutenberghiana, avvenuta nella seconda metà del XV 
secolo. 
Evoluzione dei sistemi e dei modi di comunicare nelle varie tecnologie 
 6 
3. La rivoluzione elettrica, in seguito all’invenzione della radio verso la 
fine del XIX secolo. 
4. La rivoluzione elettronica, sviluppata agli inizi del XX secolo con la 
diffusione dei primi computer, giungendo poi molto rapidamente 
verso l’epoca della multimedialità e della comunicazione globale.1  
 
Il processo che dal papiro ha portato alla stampa, alla radio e quindi alla 
televisione, processo comunemente definito progresso, si muove con velocità sempre 
crescente e con ritmi sempre più pressanti. 
 
L’evoluzione dei sistemi e delle modalità di comunicazione risponde ad “un 
tentativo da parte dell’uomo di contrarre gli spazi e ridurre i tempi”,2 come aveva 
intuito McLuhan. Ci troviamo infatti di fronte ad una mobilità dell’uomo sempre 
maggiore, grazie ai sistemi di trasporto sempre più rapidi, che consentono di 
annullare le distanze. Basti pensare che per andare a New York oggi sono sufficienti 
sei ore d’aereo e per far giungere una lettera bastano pochi minuti se si è dotati di 
posta elettronica. L’altro aspetto altrettanto importante offerto dalle nuove tecnologie 
di comunicazione è la rinnovata capacità di comunicare. Il primo e più antico sistema 
di comunicazione è rappresentato dal l inguaggio. Si tratta del mondo dell’oralità (o 
del linguaggio, secondo la terminologia di McLuhan); è una comunicazione naturale, 
in quanto non è mediata da nessun supporto fisico e l’uomo si trova faccia a faccia 
col suo interlocutore. In questo modo oltre all’aspetto verbale subentra anche quello 
                                                                 
1 G. INFUSINO, Oltre il villaggio globale: storia e futuro della comunicazione dai primi esperimenti 
al dopo Internet, CUEN, Napoli 1998.  
2 P.C. RIVOLTELLA, Teoria della comunicazione, La Scuola, Brescia 1998, p. 125. 
 
 
Evoluzione dei sistemi e dei modi di comunicare nelle varie tecnologie 
 7 
non verbale, che invece manca quando si utilizzano i mezzi comunicativi quali il 
telefono o il computer. 
Dalla cultura orale si passò poi a quella letteraria, in seguito all’invenzione 
della scrittura, avvenuta circa nel 4000 a.C. in Mesopotamia e in Egitto, con la 
comparsa dei primi sistemi pittografici convenzionalizzati: la scrittura cuneiforme 
dei Sumeri.  
 
Oggi Internet sta suscitando molti consensi ma anche numerose critiche; non 
bisogna però stupirci, in quanto ogni nuovo sistema di comunicazione ha sempre 
portato periodi di disagio e di disappunto tra la gente. Al giorno d’oggi la 
comunicazione mediata dal computer appare minacciosa e poco umana; vi fu però 
un’identica minaccia al sorgere della scrittura e più tardi con la disumana 
meccanicità della stampa, nonostante oggi ci appaia del tutto naturale scrivere e 
leggere libri. 
Si tratta di capire quali siano i veri rischi che un potente sistema di 
comunicazione come Internet può portare e quali invece siano gli enormi vantaggi 
che possiamo trarne. 
 
 
 
 
 
 
 
 
Evoluzione dei sistemi e dei modi di comunicare nelle varie tecnologie 
 8 
1.1 La rivoluzione chirografica: la scrittura 
 
La prima grande rivoluzione della comunicazione nella storia dell’umanità è 
stata quella della scrittura. Nel XIV secolo a.C. i fenici inventarono l’alfabeto e 
successivamente i greci aggiunsero le vocali. 
 
Le leggendarie origini della scrittura sono raccontate da Platone nel Mito di 
Teuth del Fedro. La scrittura era stata introdotta nelle scuole dell’Attica a livello di 
istruzione primaria pochi anni prima della nascita di Platone. Il disagio che Platone 
prova di fronte alla scrittura è paragonabile a quello che solitamente si prova nei 
momenti di transizione, quando ci troviamo disorientati “tra il vecchio che va 
scomparendo e il nuovo che sta subentrando”.3  
Nel mito di Teuth Platone fornisce una bellissima metafora per quanto 
riguarda il significato psico-culturale dei cambiamenti tecnologici nell’ambito della 
comunicazione. Il dio egiziano Teuth, recatosi a Tebe dal re Thamus per offrirgli le 
sue invenzioni, decanta al re le straordinarie virtù di ciascuna invenzione. Arrivato 
alla scrittura, il suo discorso si riempie d’orgoglio: “Questa conoscenza, o re, renderà 
gli Egiziani più sapienti e più capaci di ricordare, perché con essa si è trovato il 
farmaco della memoria e della sapienza”.4 Platone in questo mito difende l’oralità 
dalla scrittura, ma intuisce anche che l’umanità sta per diventare dipendente da 
quest’ultima. Teuth è un tecnofilo che vede solo gli aspetti positivi della tecnologia, 
ignorando le implicazioni sociali e psicologiche che essa comporta. Thamus, al 
contrario, vede solo le conseguenze negative. Lo scritto, secondo Platone, non 
                                                                 
3
 P.C. RIVOLTELLA, Teoria della comunicazione, cit., p. 138. 
4
 PLATONE, Fedro (tratto da Dialoghi filosofici), (a cura di Giuseppe Cambiano), UTET, Torino 
1981, (274e). 
 
Evoluzione dei sistemi e dei modi di comunicare nelle varie tecnologie 
 9 
incrementa la memoria di chi ne fa uso, ma genera la dimenticanza, in quanto non 
serve a ricordare, ma a conservare dati che possono così essere facilmente richiamati 
alla memoria; inoltre genera la convinzione della sapienza in chi lo legge, poichè chi 
già sa può servirsi dello scritto per rivedere le sue conoscenze, ma chi si basa solo 
sulla lettura per l’acquisizione del sapere non potrà realizzare una conoscenza 
profonda; infine, non discrimina il lettore a cui si può rivolgere da quello a cui non 
può e se viene interpretato male non può fare nulla per orientare il lavoro del lettore. 
“E una volta che un discorso sia scritto, rotola da per tutto, nelle mani di coloro che 
se ne intendono e così pure nelle mani di coloro ai quali non importa nulla, e non sa a 
chi deve parlare e a chi no”.5  
 
Le obiezioni rivolte alla scrittura da parte di Thamus e Socrate possono essere 
paragonate a quelle che la società oggi rivolge ai media, in particolare ai computer. I 
media, secondo i critici, sono disumani, distruggono la memoria di chi se ne serve, 
producono testi passivi, sono freddi. In realtà, però, dipende dall’utente l’uso che 
verrà fatto di un particolare medium. Va però fatto notare che Platone, per dare 
maggior efficacia alle sue obiezioni, le presentò per iscritto; lo stesso avviene con gli 
apocalittici contemporanei che si servono del computer (in particolare Internet) per 
fare le loro critiche. Non si tratta di una contraddizione, come potrebbe sembrare, ma 
di un sintomo interessante: infatti, pur evidenziando gli aspetti negativi della 
comunicazione tramite Internet e i nuovi Media, non sappiamo più farne a meno 
perché siamo ormai circondati e immersi in questa nuova cultura. L’avvento di ogni 
nuova tecnologia produce una profonda trasformazione del significato delle parole, 
cambia il nostro modo di pensare, altera la nostra visione del mondo. Cambia la 
                                                                 
5
 PLATONE, Fedro, cit., (275e). 
Evoluzione dei sistemi e dei modi di comunicare nelle varie tecnologie 
 10 
struttura dei nostri interessi, ciò a cui pensiamo e altera la natura del contesto sociale. 
“Quando una nuova tecnologia subentra non toglie né aggiunge nulla al nostro 
sistema socio-culturale: cambia tutto!”6 
 
La scrittura presenta enormi vantaggi: è infatti possibile fare un’analisi 
retrospettiva, rileggendo ed eventualmente correggendo ciò che è stato 
precedentemente scritto; inoltre il lettore può scegliere dove e quando leggere il 
libro. Essa apre inoltre numerose possibilità nell’organizzazione della società: grazie 
ad essa, infatti, è possibile trasmettere le parole attraverso lo spazio e il tempo in 
modo immutabile e permanente. É possibile ad esempio comunicare qualcosa ad una 
persona che vive dall’altra parte del mondo senza doversi necessariamente 
incontrare. Naturalmente la mancanza di una interazione faccia a faccia può avere dei 
limiti, ma senza dubbio la scrittura ha permesso la pubblicazione delle leggi, la 
circolazione dei giornali e dei libri, il servizio postale, corsi per corrispondenza, la 
pubblicità… e la lista potrebbe continuare. 
Un altro aspetto importante è la permanenza nel tempo, in quanto ha reso 
possibile la trasmissione dei documenti e della letteratura da una generazione ad 
un’altra. Per la prima volta diviene possibile verificare fonti indipendentemente 
dall’epoca e dal luogo cui appartengono: il passato diventa qualcosa di oggettivo ed 
analizzabile, con la conseguente diffusione di un pensiero critico e razionale e 
un’organizzazione burocratica della società. 
                                                                 
6
 P.C. RIVOLTELLA, Come Peter Pan. Educazione, media e tecnologie oggi, Grafica Santhiatese 
Editrice, Santhià (Vc) 1998, p. 63. 
 
Evoluzione dei sistemi e dei modi di comunicare nelle varie tecnologie 
 11 
L’uso della scrittura è associato allo sviluppo economico e 
all’industrializzazione, all’inizio del commercio internazionale, al fenomeno 
dell’urbanizzazione e all’eterogeneità della cultura locale.7 
Senza dubbio la diffusione della scrittura costituisce un progresso ed è il 
presupposto essenziale della moderna civiltà industriale: la società non si sarebbe 
potuta sviluppare in questo modo senza la scrittura. 
 
 
1.2 La rivoluzione gutenberghiana: la stampa a caratteri mobili 
 
Johan Gutenberg, dopo più di 10 anni di esperimenti, mise assieme t ra il 1452 
e il 1455 le matrici per il suo primo libro, la Bibbia. Aveva infatti trovato un metodo 
per eliminare la scrittura a mano, fondendo le lettere dell’alfabeto in caratteri mobili. 
Furono stampate 190 copie della “Bibbia di 42 linee” in più di venti anni. Grazie a 
questa straordinaria invenzione, si ebbe un enorme incremento dell’edizione dei 
nuovi volumi; grazie alla diminuzione dell’80% del prezzo dei libri,  la lettura fu resa 
per la prima volta accessibile a moltissima gente, mettendo a loro disposizione il 
patrimonio culturale dei secoli precedenti. 
Con la stampa, per la prima volta, un insegnante poteva dire a tutta la classe: 
Andate alla pagina 84, quinta riga dall’alto, terza parola da sinistra e chiunque 
poteva trovare la parola richiesta. Si trattava di una importantissima conquista. 
 
                                                                 
7
 R. FINNEGAN, La fine di Gutenberg: studi sulla tecnologia della comunicazione, Sansoni, Firenze 
1990.  
Evoluzione dei sistemi e dei modi di comunicare nelle varie tecnologie 
 12 
La stampa ebbe anche delle conseguenze politico-amministrative e fu alla 
base di una rivoluzione economica; si diffuse inoltre un linguaggio nazionale e una 
unificazione politica sulla base di una identificazione linguistica.8 
 
Nel Quattrocento furono stampate circa 42.000 edizioni, nel Cinquecento 
furono pubblicati 520.000 titoli o edizioni, nel Seicento 1.250.000, nel Settecento 
2.000.000, nell’Ottocento 8.000.000. Con la nascita della stampa quotidiana e 
periodica nel Settecento e nell’Ottocento, nasce la possibilità di trasmettere un gran 
numero di informazioni ad un pubblico ampio. Oggi in un solo anno vengono 
pubblicati più di 500.000 titoli, cioè circa sette miliardi di copie. 
Verso la fine dell’Ottocento e durante il Novecento si afferma un nuovo 
modo di comunicare: si tratta della comunicazione di massa, diffusa in seguito alla 
rapida diffusione dei mass media. La stampa favorì la standardizzazione dei prodotti 
culturali: iniziò così la cosiddetta cultura di massa. I teorici della scuola di 
Francoforte danno un’accezione negativa ai termini mass media, società di massa e 
comunicazione di massa, in quanto con essi avviene una vera e propria esplosione 
culturale, che però è di bassa qualità e influenza i gusti e la mentalità della gente. 
 
In seguito all’avvento dei mass media c’è chi ha predetto la scomparsa del 
libro, in quanto attirano maggiormente l’attenzione e possono trasmettere le 
informazioni in modo più diretto e veloce. 
Umberto Eco afferma che “qualcuno ogni tanto dice che oggi si legge meno 
[…], che siamo entrati nell’età del Decline of Literacy” (il declino di saper leggere e 
scrivere). Sicuramente oggi si guarda molta televisione, si ascolta la radio e si naviga 
                                                                 
8
 Ibidem. 
Evoluzione dei sistemi e dei modi di comunicare nelle varie tecnologie 
 13 
in Internet, “ma è pur vero che non si è mai stampato tanto quanto nella nostra 
epoca” e il numero delle librerie sta crescendo di giorno in giorno. Si dice che un 
uomo in un’intera vita non riuscirebbe a leggere ciò che è stato stampato in un solo 
giorno!9  
Oggi si dice che “i nuovi mezzi di informazione uccideranno il libro”; ma si 
era anche detto che la scrittura avrebbe ucciso gli antichi mezzi di informazione e 
non è stato così: la scrittura ha potenziato la memoria, non l’ha eliminata.10 
 
 
1.3 La rivoluzione elettrica 
 
La radio 
 
 
Marconi, utilizzando il codice Morse, trasmise la lettera S ad un apparecchio 
piazzato ad un chilometro e mezzo di distanza dal suo e collegato a questo grazie 
solo a delle onde elettromagnetiche. Nel 1895 nacque la prima rudimentale radio. 
Il primo messaggio transoceanico fu inviato tra la notte del 17 e 18 dicembre 
del 1902: gli Stati Uniti inviarono un messaggio al quotidiano Times, a Vittorio 
Emanuele III e al re d’Inghilterra Edoardo VII. 
Il 15 aprile 1905 il piroscafo Liguria, in navigazione verso Genova, i nviò il 
primo S.O.S. Arrivò subito una nave da guerra in aiuto dell’imbarcazione in pericolo. 
Si trattò però di uno scherzo, per vedere se il nuovo mezzo funzionava e cosa sarebbe 
successo. Ben presto, tuttavia, vi furono dei veri segnali di pericolo (vedi ad esempio 
                                                                 
9
 U. ECO, La memoria vegetale, Edizioni Rovello, Milano 1992, p. 19. 
10
 Ivi, p. 3. 
 
Evoluzione dei sistemi e dei modi di comunicare nelle varie tecnologie 
 14 
il transatlantico italiano Florida e la tragedia del Titanic) e la radio si rivelò utilissima 
per assicurare il salvataggio a moltissime persone. 
Ormai non se ne poteva più fare a meno e tutte le compagnie di navigazione 
dotarono le proprie imbarcazioni del nuovo sistema di comunicazione. 
 
La radio ebbe un grosso impatto psicologico sulla gente e il nuovo mezzo 
venne usato sempre con maggiore frequenza. Durante la guerra tutto ciò che veniva 
trasmesso alla radio doveva avere l’approvazione del governo. Finita la guerra, 
invece, divenne un mezzo per diffondere le nuove mode e i nuovi ritmi musicali. 
(boogie-woogie…).11 
La radio risponde innanzitutto ad una funzione ludica, in quanto viene 
ascoltata per hobby, strategica, perché può far mettere in contatto persone situate in 
due qualsiasi punti del pianeta e un’esigenza informativa, in quanto consente di 
informare in tempo reale. Essa inoltre non richiede particolari conoscenze 
linguistiche o alfabetiche, utilizza un linguaggio semplice e consente infine la 
partecipazione del pubblico.12 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
                                                                 
11
 G. INFUSINO, Oltre il villaggio globale, cit. 
12
 P.C. RIVOLTELLA, Teoria della comunicazione, cit.