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assicuri una apposizione continua nel tempo di
questi fino a guarigione ultimata.
E' necessario inoltre utilizzare una tecnica
di fissazione che non danneggi ulteriormente la
cartilagine di accrescimento, la quale ha già
subìto un danno in conseguenza del distacco.
Il chirurgo deve in pratica trovare un metodo
di riduzione che anche a risoluzione ultimata
permetta un ulteriore accrescimento dell'arto.
Inoltre tale metodica deve assicurare la massima
stabilità della riduzione.
La parte centrale di questa tesi si occupa
proprio delle varie metodiche chirurgiche, dopo
aver fornito richiami anatomici a riguardo delle
strutture interessate e la classificazione delle
fratture.
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CENNI DI ANATOMIA
In questa parte verranno riportati alcuni
elementi relativi alla anatomia della regione presa
in esame. Questo per fornire le cognizioni
necessarie per meglio identificare le vie di
accesso, le strutture che si incontrano durante
l'esecuzione dell'intervento e quelle comprese nel
campo operatorio.
Le regioni che ci interessano sono
principalmente la regione del ginocchio e,
secondariamente, della coscia e della gamba.
Verranno descritti i segmenti ossei, le
articolazioni, la componente muscolare ed infine
quella vascolo-nervosa.
Mi concentrerr nella descrizione soprattutto
sulla regione del ginocchio, essendo situato in
questa il campo operatorio.
Base ossea
Nella regione del ginocchio sono presenti:
l'epifisi distale del femore, la rotula, l'epifisi
prossimale della tibia e della fibula.
Nel tentativo di fornire le nozioni anatomiche
in funzione degli interventi che dovremo
illustrare, la descrizione sar` più approfondita su
questi segmenti ossei, ma verrà estesa anche alla
parte prossimale del femore e distale di tibia e
fibula.
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FEMORE
Questo osso, lungo e relativamente esile, è
fondamentalmente suddivisibile in tre parti:
un'estremità prossimale o epifisi prossimale, un
corpo o diafisi, ed un'estremità distale o epifisi
distale (Nickel-Schummer-Seiferle 1991).
L'epifisi prossimale presenta dal lato mediale
una testa articolare di forma regolare unita alla
diafisi mediante un collo ben distinto e lungo.
Essa si articola con l'acetabolo del coxale. La
faccia laterale è dominata dal grande trocantere,
protuberanza ossea spessa, costituita da una
sommità, una cresta ed una convessit`. Tra testa
articolare e trocantere si trova la fossa
trocanterica. Sulla faccia mediale, al di sotto
della testa articolare, vi è il trocantino o
piccolo trocantere.
La diafisi, di forma cilindroide, rettilinea,
mostra sul lato caudale la linea aspra, che nel
gatto ha l'aspetto di una sottile cresta. Essa
rassomiglia ad una "X" molto stretta. Sempre sul
lato caudale, vicino al ramo laterale superiore
della linea aspra, si trova il foro nutritizio
(Barone 1980)
L'epifisi distale presenta più superfici
articolari sostenute da forti rilievi. Il suo
diametro trasversale è maggiore di quello
longitudinale. Essa è caratterizzata da due condili
e dalla troclea femorale.
1 - I condili sono uno mediale e l'altro
laterale. Quest'ultimo è nettamente più robusto del
mediale ed è più rilevato verso l'esterno. Ciascun
condilo è un ovoide che nel vivente prende rapporto
con il piano tibiale mediante l'interposizione di
un menisco fibro-cartilagineo (Barone 1981). Sul
versante prossimale ambedue i condili presentano
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delle faccette per l'articolazione con i sesamoidi
sopracondiloidei o fabellae. I due condili sono
separati da una fossa intercondiloidea larga e
profonda. Il fondo presenta delle rugosità per le
inserzioni dei legamenti crociati. Sempre sul
versante caudale, affiancata dalle creste
sopracondiloidee laterale e mediale, si trova la
superficie poplitea. Sul versante laterale del
condilo laterale si trova, appena apprezzabile, la
fossetta di inserzione del muscolo popliteo e
quella del muscolo estensore comune delle dita.
2 - La troclea femorale, situata cranialmente,
prende rapporto con la rotula. Si distinguono una
gola limitata da due labbra, una mediale ed una
laterale.
ROTULA
E' un piccolo osso situato nella parte
anteriore del ginocchio. Essa prende rapporto con
la troclea femorale. Sulla rotula terminano i
muscoli estensori della gamba. Questo piccolo osso,
a forma ovoidale, mostra due facce: una articolare
o caudale ed una craniale. Con quella articolare,
liscia e rivestita di cartilagine, prende rapporto
con la troclea. L'altra faccia invece è ruvida, a
causa delle inserzioni legamentose e tendinee.
Fondamentalmente si distinguono, nonostante la
forma ovoidale, una base prossimale ed un apice
distale, per analogia alla rotula dei grossi
animali nei quali ha forma quasi piramidale. Sulla
base si inserisce il muscolo quadricipite femorale,
mentre l'apice viene accolto tra le labbra della
troclea femorale.
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TIBIA
Osso principale della regione della gamba,
presenta come osso lungo un corpo e due estremità.
Mi concentrerò, come detto in precedenza,
soprattutto sulla descrizione della parte
prossimale.
L'estremità prossimale o epifisi prossimale
prende rapporto col femore mediante una superficie
articolare costituita da due condili, uno mediale
ed uno laterale. Essa ha sezione irregolarmente
triangolare, ed è divisibile in tre grosse
tuberosità (t. tibiale, t. laterale e t. mediale),
ciascuna delle quali sovrasta il margine
corrispondente del corpo (Barone 1980). Delle tre
tuberosità quella più craniale è la tuberosità
tibiale, pronunciata e sporgente, che si continua
distalmente e sulla superficie craniale della
diafisi nella cresta tibiale. Tra questa e la
tuberosità laterale è compresa la poco marcata
doccia tibiale. In questo solco scorre il tendine
del muscolo estensore comune delle dita. La
tuberosità laterale è ben sviluppata e prende
rapporto mediante il condilo laterale con quello
analogo del femore. Come quest'ultimo si comporta
anche la tuberosità mediale, formando alla sua
estremità prossimale un piano articolare o condilo
mediale. Le due superfici articolari cosl formate
danno il cosiddetto piano tibiale. Questo piano
mostra al centro un rilievo poco marcato: la spina
tibiale. Caudalmente la superficie articolare
si continua nell'incisura poplitea. Le due
superfici articolari sono tra loro separate dalle
aree intercondiloidee, una craniale ed una caudale,
aventi funzione di aree di inserzione legamentosa.
L'area craniale riceve l'attacco craniale dei
menischi; alla caudale arriva l'attacco caudale del
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menisco mediale e quello del legamento crociato
caudale.
La diafisi o corpo, di sezione triangolare
prossimalmente, assume, procedendo distalmente, una
forma cilindroide. Gli spigoli del triangolo in
sezione sono dati dai margini craniale, da quello
laterale e da quello mediale. Vengono delimitate in
questo modo tre facce: una laterale, una mediale ed
una caudale. La faccia laterale, liscia, prende il
nome di fossa tibiale; quella mediale si confonde
distalmente con la precedente. Quella caudale è
caratterizzata dalla presenza di un rilievo osseo
obliquo, la linea poplitea.
Per quanto riguarda i margini: il margine
craniale si continua pronunciandosi nella cresta
tibiale; il laterale, detto anche margine
interosseo, concorre a delimitare con la fibula un
ampio spazio interosseo; quello mediale fa notare
alcune impronte inserzionali prima di arrotondarsi
distalmente.
L'estremità distale è caratterizzata dalle
strutture appartenenti all'articolazione del tarso.
La superficie articolare con la fibula è larga e
poco profonda. Medialmente si trova il malleolo
mediale, a cui è contrapposta sulla faccia laterale
l'incisura fibulare del malleolo laterale, il quale
perciò è formato dalla parte distale della fibula.
La superficie articolare distale è formata da due
gole parallele separate da una piccola cresta.
FIBULA
Nel gatto essa è lunga circa quanto la tibia e
suddivisibile in tre porzioni, rispettivamente
prossimale, media e distale. L'estremità
prossimale, detta anche testa, ha una faccia
laterale ed una mediale bordate da un tagliente
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margine craniale ed uno caudale arrotondato. Questa
estremità prende rapporto con la tibia all'altezza
della tuberosità laterale della tibia tramite una
superficie articolare pianeggiante. Presenta anche
delle rugosità per le inserzioni muscolari e
legamentose.
Il corpo della fibula mostra la stessa
struttura anatomica della parte prossimale, cioè le
due facce mediale e laterale, e due margini,
craniale e caudale.
L'estremità distale forma il malleolo
laterale. Essa presenta due superfici articolari:
una per la tibia ed un'altra, più distale, per il
calcaneo. Sono presenti rugosità per le inserzioni
legamentose.
Muscoli
Verranno descritti in questa parte tutti i
muscoli presenti nella regione del ginocchio.
Perciò non verrà contemplata la descrizione dei
muscoli le cui terminazioni si trovano nella parte
prossimale del femore e le inserzioni prossimali
dei muscoli sull'estremità medio-distale di tibia e
fibula.
I muscoli di nostro interesse appartengono,
secondo la classificazione di Barone (1981), alle
regioni della coscia e della gamba.