II
 Didattico; 
 Relazionale; 
 Culturale 
 Metaforico. 
 
L’integrazione scolastica degli handicappati è stata accompagnata da 
una importante produzione normativa, la conoscenza delle leggi, decreti e 
circolari è fondamentale per chi lavora a diretto contatto con alunni in 
difficoltà. 
Il piano normativo rappresenta un ausilio prezioso per l’attuazione 
quotidiana dei processi di integrazione secondo criteri corretti ed efficaci. 
Il riferimento alla dimensione istituzionale rimanda alla capacità di 
leggere l’istituzione nelle sue varie componenti sia negative sia positive. 
Il piano educativo rimanda alla capacità di progettare percorsi di 
identità personale e di riconoscimento di quella altrui in un processo di 
cambiamento e di crescita reciproco. 
La didattica è il versante più rivolto nello specifico all’analisi delle 
condizioni e ipotesi di lavoro e alla ricerca delle metodologie più idonee al 
contesto. 
 III
Il piano relazionale si riferisce ala componente emotiva e con tutte le 
dinamiche che entrano in gioco e vengono prese in esame durante 
l’incontro e il confronto con la “ diversità “. 
La dimensione culturale rimanda ad una riflessione sul livello di 
conoscenza e consapevolezza di ciò che si intende per “ handicap, 
diversità, malattia,deficit, menomazione etc “. 
Il linguaggio metaforico è rappresentato da quel linguaggio semplice 
e profondo che attraverso le immagini dei miti e delle favole da sempre 
parla all’uomo toccando le componenti emotive e relazionali. 
Il dibattito sulla persona handicappata appassiona ed impegna la 
nostra società. 
Si fonda su una premessa valida cioè sulla convinzione che la 
medicina moderna, una saggia pedagogia, un’illuminata psicologia 
possano liberare l’handicappato dagli effetti delle deficienze fisiche che gli 
impediscono di esprimere pienamente la sua personalità. 
Tutte le nazioni hanno portato norme nuove ed impegnate esperienze 
favorendo così un confronto mondiale su metodi di lavoro e strumenti 
d’azione. 
Nel nostro Paese la tutela e l’integrazione sociale delle persone 
handicappate sono disciplinate da un’articolata e complessa normativa che 
 IV
definisce il quadro compiuto dei diritti di cittadinanza. Questa normativa si 
è sviluppata a partire degli anni Sessanta in risposta ai bisogni di 
assistenza delle persone disabili e alle crescenti esigenze connesse alla loro 
partecipazione sociale. 
Negli anni Ottanta si dispone di un ampio assetto legislativo che 
risulta però settoriale e lacunoso. In questo periodo si comincia a 
registrarsi una crescente e articolata normativa regionale aumentando 
sempre di più con il progressivo trasferimento di diverse competenze dallo 
Stato alle Autonomie locali. 
In questo mio lavoro vorrei definire meglio il problema 
dell’integrazione scolastica, sociale e lavorativa degli alunni portatori di 
handicap, analizzando le finalità, i problemi educativi e organizzativi 
relativi. 
Per integrazione si intende un processo attivo, dinamico da costruire 
ed adattare nel tempo poiché in continua prospettiva di cambiamento, in 
cui sono coinvolte la famiglia, la scuola, l’ AUSL, gli Enti Locali, i 
costituiti Ambiti Territoriali e le Associazioni di Volontariato. 
Vorrei individuare alcuni aspetti normativi del problema 
dell’inserimento sociale degli handicappati con particolare riferimento al 
problema dell’integrazione sociale e lavorativa. 
 V
Nel primo capitolo vorrei approfondire ,accennando gli aspetti di 
prevenzione, assistenza e riabilitazione, i collegamenti tra scuola e le 
strutture del territorio analizzando i problemi della maternità e paternità 
serena con l’aiuto di strutture adeguate all’assistenza come i consultori  
facendo riferimento anche alla diagnosi precoce. 
Nel secondo e terzo capitolo tratterò il quadro normativo per 
l’inserimento del portatore handicap sia nella vita scolastica e sociale 
facendo riferimento alle leggi del quadro nazionale sia il quadro normativo 
della Regione Marche, cercando di collegare i vari passi istituzionali e 
burocratici per tracciare così un cammino programmato e valido per le 
persone con disagio. 
E’ necessario argomentare anche sulla recente normativa in 
particolare a tutte quelle condizioni di integrazione che portano la persona 
con handicap di poter vivere con autonomia la propria vita. Questo è dato 
dalla formazione professionale, dall’inserimento lavorativo protetto e dai 
percorsi scuola lavoro dove la persona oltre ad aumentare la sua autonomia 
impara un mestiere che gli permette di entrare nella società rivestendo un 
ruolo. 
 VI
L’ultimo capitolo di questa mia tesi si basa sul mio vissuto e sulla mia 
osservazione, sempre con una base teorica di riferimento, sul tirocinio 
svolto. 
Dal mese di Dicembre del 2002 fino a Maggio del 2003 ho svolto il 
tirocinio formativo universitario presso il Centro per l’Impiego e la 
Formazione in Urbino. 
Come tirocinante ho seguito, collaborando con un tutor interno della 
struttura, un progetto di tirocinio ed inserimento di tipo lavorativo e di 
integrazione sociale di allievi, iscritti presso il Centro per l’Impiego e la 
Formazione in situazione di handicap nell’Anno Formativo 2002 – 2003. 
Vorrei soprattutto puntualizzare  circa la programmazione ed 
attuazione per l’inserimento scolastico – sociale – lavorativo di alunni 
disabili analizzando i punti importanti della diagnosi, stesura del profilo 
dinamico funzionale e del programma educativo individualizzato e 
studiando le varie figure che fanno parte dell’equipe sia sanitaria sia 
scolastica. 
All’interno del mio elaborato cercherò di inserire i miei vissuti del 
tirocinio facendo soprattutto riferimento a due punti, a mio parere molto 
importanti in questa mia esperienza, l’osservazione partecipata, i laboratori 
 VII
e il lavoro d’equipe, basilare per fare ed elaborare progetti educativi – 
riabilitativi e d’integrazione. 
Analizzerò nell’ultima parte anche i servizi per l’impiego con 
l’attuazione della Legge 12 marzo 1998 n. 68 sulla Riforma del 
collocamento dei disabili, i servizi e la programmazione seguita per aiuate 
le persone disabili a trovare un posto di lavoro. 
I testi che userò per la mia ricerca sono Testi di Pedagogia e Psicologia 
delineando soprattutto il cambiamento scolastico e sociale per l’inserimento e 
l’integrazione per i disabili facendo riferimento sul testo di Avalle u,; Cassola 
V  Scuola e Educazione degli Anni Novanta: Realtà e Prospettive oppure il 
testo di Canavaro A.; Balzaretti C.; Rigon G. Pedagogia Speciale 
dell’Integrazione – Handicap: conoscere e accompagnare. 
Lavorerò anche su testi di critica su esperienze ed osservazioni 
sull’inserimento e integrazione come De Anna L. Aspetti Normativi 
dell’Inserimento sociale degli handicappati in Italia e all’estero, 
 VIII
 Fabrizi G.; Vulterini P. Orientamento e inserimento al lavoro di 
persone in condizioni di svantaggio – Manuale per gli operatori. 
Massi E. Il lavoro dei disabili Diritto e Pratica del Lavoro n. 4 del 3 
Febbraio 2001. 
Utilizzerò anche testi specifici di psicologia per delineare anche un 
aspetto psicologico dell’intervento sia come difficoltà sia didattica 
nella classe come  Luchetti M. Didattica e cultura dell’integrazione: 
handicap: una rivoluzione copernicana nella società e nella scuola; 
Vianello R. Psicologia Sviluppo Educazione., Gibson J.T. Psicologia 
per la classe. 
 
Per quanto riguarda l’analisi critica delle Leggi, Progetti riferiti alle 
modifiche istituzionali approfondirò utilizzando il testo di De Anna L. 
Aspetti Normativi dell’Inserimento sociale degli handicappati in Italia e 
all’estero oltre alla consultazione delle più importanti Leggi 
sull’Handicap, i vari D.P.R. sulla promozione dell’inserimento lavorativo 
e integrazione delle persone disabili facendo riferimento al piano 
nazionale Legge n. 104 del 5/2/1992, Legge–Quadro per l’assistenza, 
integrazione sociale e diritti delle persone Handicappate e il quadro 
normativo della Regione Marche, regione che mi ospita nel mio tirocinio 
 IX
formativoe la legge di riforma Legge 12 marzo 1999 n. 68 ,” Promozione 
dell’inserimento lavorativo e dell’integrazione nel mondo del lavoro 
delle persone disabili, Norme per il diritto al lavoro dei disabili “ 
Farò approfondimenti su alcuni inserti come Garofalo D. Disabili e 
lavoro – Profilo soggettivo e sanzioni Inserto di diritto e pratica del 
lavoro n. 38/1999. 
Porterò anche alcuni dati dai Rapporti annuali curati dall’ ISFOL 
Federalismo e politiche del lavoro – Rapporto 2001; ISFOL 
 Rapporto 2002 e alcuni approfondimenti dal testo Gilardi G.; Berzoni 
M.T.; Montagan B.; Provasi B. Manuale per i centri di orientamento. 
Ho potuto notare durante le mie ricerche importanti siti e portali per 
aiutare il disabile e rivalutare la disabilità e ne ho preso spunto per 
approfondimenti, di cifre e soprattutto importanti documenti e 
annotazioni in questo anno dedicato al disabile come 
www.handicapincifre.it Sito dell’ISTAT sui numeri dell’handicap. 
 www.superabile.it Portale INAIL quotidiano sulla disabilità, 
www.minwelfare.it Sito del Ministero del Welfare, www.eypd.org 
Sito internazionale dell’Anno Europeo e www.creeds.it Sito dei 
comunicatori, redattori, esperti del sociale di progetti in corso di 
Creeds.  
 X
  
Le conclusioni saranno delle critiche su quello che ho potuto 
approfondire e sul mio vissuto, durante il tirocinio svoltosi nell’Anno 
Formativo 2002 – 2003 presso il Centro per l’Impiego e La Formazione 
di Urbino e l’analisi del mio elaborato mettendo in risalto le 
problematiche da me affrontate. 
Solo attraverso una più profonda conoscenza dei problemi si può 
arrivare a proseguire nel progresso della vita sociale ed anche se 
lentamente a realizzare alcuni obiettivi quali la piena e completa 
integrazione sociale delle persone portatrici d’handicap.