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INTRODUZIONE
Confrontarsi con 
nuove realtà 
accademiche e 
sociali è una sfida , è 
importante disporre 
di strumenti efficaci.
Scopo ricerca 
La collaborazione con il Department of International 
Affairs del Politecnico di Torino ci ha fornito l’opportunità 
di applicare le conoscenze acquisite durante il nostro 
corso di studi in comunicazione visiva. La nostra ricerca 
si propone di ottenere  gli strumenti e le risorse neces-
sarie per riprogettare le guide alla mobilità internazio-
nale rivolte agli studenti coinvolti in progetti di scambio 
internazionale e che scelgono il Politecnico per il loro 
percorso di studi.
Obiettivi e finalità 
Per gli studenti in arrivo e in partenza confrontarsi con 
nuove realtà accademiche e sociali è una sfida, è impor-
tante perciò disporre di tutte le informazioni neces-
sarie per orientarsi. Analizzando le guide di partenza 
abbiamo rilevato alcune carenze che ne  ne limitavano 
la comprensione dei contenuti, impedivano l’usabilità  e 
riducevano l’affezione al prodotto.
Il nostro obiettivo era fronteggiare queste carenze ed 
implementare (in seguito alla ricerca) le guide per gli 
studenti in mobilità. Affinché potessero effettivamente 
usare questa guida come strumento per inserirsi al 
meglio nelle nuove realtà.
Metodologia di lavoro
Gli  attori principali del progetto sono due: l’Ufficio 
Internazionalizzazione, che ha espresso l’esigenza 
di rinnovare le guide e commissionato il lavoro e gli 
studenti, utenti finali.
Fin dall’inizio e poi nel procedere del  progetto è stato 
fondamentale tener conto delle esigenze di entrambi.
 Con l’Ufficio Internazionalizzazione si è instaurata 
una stretta collaborazione grazie a riunioni e incon-
tri a scadenza mensile durante i quali è stato possibile 
confrontarsi e condividere idee ed esigenze.
Anche lo scambio e il confronto con gli studenti è stato 
proficuo e fondamentale per la realizzazione delle Guide 
alla Mobilità Internazionale soprattutto nella fase iniz-
iale per scegliere le linee progettuali e poi in fase di 
chiusura del progetto.
In un primo momento è stata effettuata una ricerca 
relativamente a casi studio già esistenti e all’analisi delle 
guide a nostra disposizione. Ciò ha permesso di individ-
uare punti di forza e di debolezza delle guide esistenti 
fornendo spunti e indicazioni per decidere come imple-
mentare e riprogettare le vecchie guide.
 Con le conoscenze acquisite è stato possibile sviluppare 
un progetto embrionale e sottoporre alla committenza 
le prime linee guida. Qui sono emerse le prime esigenze
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legate agli aspetti tecnici: processo produttivo, budget, 
tecnica di stampa, rilegatura, stoccaggio, smistamento e 
distribuzione. 
In un secondo momento rivolgendosi agli studenti è 
stato chiesto, attraverso test di gradimento, interviste 
e incontri frontali quali fossero le loro esigenze e quali 
problematiche rilevassero. Le difficoltà emerse riguar-
dano: conoscenza, distribuzione, leggibilità, fruizione e 
affezione.
Tenendo conto delle esigenze emerse sono stati individ-
uati tre concepts che fossero il nostro punto di partenza. 
Da questi punti iniziali sono state sviluppate nell’ordine: 
copertina, layout interno, scelta del font, mappe, gruppo 
icone. 
Infine è stata fondamentale la riorganizzazione dei 
contenuti all’interno delle guide di cui si è occupato 
operativamente l’Ufficio Internazionalizzazione. 
Risorse
In merito alle risorse utilizzate è stato interessante 
affiancare la documentazione e la ricerca a incontri, 
scambi e riunioni con gli attori del progetto. Per quanto 
attiene l’aspetto documentativo si fa riferimento alla 
bibliografia e alla sitografia. Parallelamente le riunioni 
e gli incontri partecipati con la committenza e con gli 
studenti hanno fornito riscontri non solo tecnici e infor-
mativi, ma anche umani ed esperienziali, fondamentali 
per la riuscita del progetto. 
Risultati attesi
 Le guide sono state progettate con la finalità ultima di 
diventare canale attraverso il quale aumentare la comu-
nicazione e la collaborazione tra gli studenti e il Depart-
ment of International Affairs e conseguentemente incre-
mentare la diffusione delle stesse. Se usate al meglio 
potranno diminuire le code che si formano ogni giorno 
davanti agli sportelli degli uffici diminuendo così i disa-
gi degli studenti e del personale, costituendo allo stesso 
tempo uno strumento utile e di immediata comprensio-
ne per lo studente straniero che vive una nuova realtà. 
Inoltre è stata fornita un’immagine coordinata agli uffici 
del Politecnico aumentandone la riconoscibilità. 
In ultimo, la realizzazione delle guide rispetta tutti i 
limiti posti dal budget e dalla strumentazione tecnica 
a disposizione in seguito a scelte progettuali volte a 
considerare le difficoltà non come limiti ma come punti 
di partenza e  motivo di valorizzazione del prodotto 
finale.
Risultati ottenuti
Il test di usabilità realizzato ha offerto la possibilità di 
verificare l’efficacia dei supporti, riconoscendo al proget-
to un valore positivo in termini di usabilità, fruibilità e 
affezione. 
Inoltre il progetto nella sua totalità e complessità ha 
permesso di confrontarsi non solo con gli aspetti tecni-
ci della progettazione, ma con una committenza,  con 
esigenze e con necessità inserite in un contesto reale.
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RICERCA
Questa sezione è dedicata alla fase di documentazione, 
ricerca e analisi precedente alla progettazione e realiz-
zazione dei supporti.
COMUNICAZIONE INTERCULTURALE
PERCEZIONE VISIVA
AREA INTERNAZIONALIZZAZIONE
ANALISI ELABORATI DI PARTENZA
QUESTIONARI DI GRADIMENTO
CASI STUDIO
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COMUNICAZIONE 
IINTERCULTURALE
Comunicazione
Per introdurre il tema della comunicazione e chiarire 
sotto quale punto di vista lo si vuole affrontare, può risul-
tare utile far riferimento alle derivazioni etimologiche. 
Tali definizioni, in merito alle parole comunicare e 
dialogare, permettono di comprenderne le somogliaze 
e le differenze e proiettano verso la comprensione del 
concetto di comunicazione interculturale. 
Comunicare deriva dal latino, il dizionario di latino di 
Castiglioni e Mariotti collega all’etimologia di communis 
anche il termine moenia che significa “mura”: 
cum moenia indica chi sta dentro le stesse mura, chi 
condivide la stessa situazione. La comunicazione è 
quindi un atto di compartecipazione, in cui tutti i parte-
cipanti condividono una stessa comune condizione e 
hanno, per così dire, obblighi e doni, oneri e onori. È 
un processo attraverso il quale i partecipanti creano e 
condividono informazioni, utilizzando uno o più codici 
che siano comuni.
Dialogare deriva dal greco, dià-légein: dià è una prepo-
sizione che indica separazione mentre legein significa 
parlare ma anche legare e raccogliere. Attraverso il 
dialogo, quindi, si lega ciò che è separato, si uniscono i 
diversi. Il dialogo presuppone l’incontro di alterità, e uno 
sforzo di relazione che passa per l’ascolto e il riconosci-
mento dell’altro come interlocutore. Attraverso il dialo-
go è possibile non soltanto lo scambio di informazioni 
che arricchiscono la conoscenza, ma anche la costru-
zione cooperativa di un mondo comune attraverso lo 
scambio di simboli. Questo scambio consente anche 
l’avanzamento degli interlocutori verso una compren-
sione reciproca. 
Si possono così riassumere le caratteristiche della comu-
nicazione come dialogo:
- è uno scambio, non un processo direzionale;
-è un processo negoziale che implica un feedback e che 
si aggiusta progressivamente in base ad esso;
- è un incontro tra soggetti concreti;
-presuppone un rapporto paritetico, in cui tutti i parte-
cipanti sono intesi come interlocutori a pari titolo.
ricerca
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Comunicazione interculturale
Secondo la definizione di Stella Ting-Toomey la comu-
nicazione interculturale è un processo di negoziazione 
di significati tra due o più persone di cultura diversa in 
relazione ad un obiettivo. 
Più semplicemente è possibile definire la comunicazione 
interculturale come quella comunicazione che avviene 
quando un messaggio prodotto da un membro di una certa 
cultura deve essere ricevuto, interpretato e compreso da 
un altro individuo appartenente a una cultura diversa. 
Come nella percezione sensoriale anche nell’ambito della 
comunicazione quando gli interlocutori non condivido-
no una base comune, una stessa cultura di provenienza, 
l’efficacia della comunicazione viene ridotta o, comunque 
diviene, più difficile da ottenere. Questo avviene ad esem-
pio nel momento in cui un italiano parla con un giap-
ponese, ma è anche vero nel rapporto tra uomo e donna o 
nella conversazione tra un avvocato e un ingegnere.
Questa ultima considerazione conferma quanto soste-
nuto da Giaccardi quando dice che “Ogni comunicazione 
è in un certo senso interculturale”. Ogni persona, per le 
proprie caratteristiche, per le influenze culturali, per le 
esperienze e le relazioni che caratterizzano la sua biogra-
fia costruisce un proprio particolare punto di vista sul 
mondo, che non potrà corrispondere esattamente a quello 
di qualcun altro. 
Nella comunicazione interculturale si presentano 
orientamenti culturali diversi, cioè insiemi di simboli 
diversi. Infatti stabilito in cosa consista la comunicazione 
Comunicare
La comunicazioe è un atto di 
compartecipazione, in cui tutti 
i partecipanti condividono una 
stessa comune condizione.
ricerca