2
strategia di disambiguazione il cinese utilizza la composizione sillabica; strategia risultata 
talmente produttiva da aver trasformato, nel tempo, la lingua da principalmente 
monomorfemica e monosillabica a bimorfemica e bisillabica. 
Come si pu  notare i toni sono indicati in pinyin con precisi simboli diacritici 
posizionati sopra la vocale interessata. Nella tesi ho preferito evitare inutili complicazioni 
eliminando questi segni: cos  facendo ho sveltito il processo di scrittura ed evitato, al non 
specialista, l inappagata curiosit  circa il loro s uono. La traslitterazione sottostante Ł strutturata 
come segue: la prima colonna indica la romanizzazione in pinyin, la seconda accosta la 
pronuncia della sillaba o del fonema cinese presentato a quello di suoni piø familiari al lettore 
italiano, la terza invece, riporta una versione semplificata della trascrizione fonemica realizzata 
da Luciano Canepari, in modo da fornire una piø approfondita comprensione del sistema 
fonetico cinese e maggior rigore scientifico. Questa tabella non pretende di essere esaustiva, nØ 
le combinazioni di suoni qui presentate sono tutte le possibili, ma vuole semplicemente 
agevolare la lettura dei termini riportati nel testo.2 
 
 
 
PINYIN 
 
LETTURA   IPA 
ai tra ai e ae /ae/ 
an come in italiano /an/ 
ao ao seguito da una u molto breve /ao/ 
b come p /p/ 
bo   pu , con una u molto breve /pwo/ 
c           ts affricato /tsh/ 
ci come sopra, seguita dalla vocale chiusa 
posteriore, fra i ed u, senza arrotondamento 
delle labbra e pronunciata con aspirazione 
/tshɯ/ 
ch c dolce come in cena /tʂh/ 
chi c dolce eseguita con il dorso del palato alzato 
e seguita dall emissione di una i 
/tʂhɯɻ1/ 
d come t /t/ 
e arretrata, simile a quella dell inglese the /ɤ/ 
                                                 
2
 Non bisogna dimenticare che lo studio di questi problemi fonetici, soprattutto per quanto riguarda la 
disambiguazione delle finali sillabiche, Ł stato affrontato da tempo dai linguisti cinesi. Tradizionalmente si Ł soliti 
distinguere le vocali finali del putonghua a seconda della posizione dell apparato fonatorio durante la produzione 
sonora: kaikou 开口, a bocca aperta, qichi 齐齿, a denti allineati, hekou 合口, abocca chiusa e cuokou 撮口, a 
bocca protrusa. 
 
 3
er a seguita  dalla retroflessione della lingua 
come nella r di row in Inglese (britannico) 
/ɤɻ/3 
fo fu , con una u molto breve /fwo/ 
g dura e sorda come k /k/ 
h h velare fricativa, come nel tedesco ich /h/ 
j c di acido, accostando il dorso della lingua al 
palato 
/tɕ/ 
ju la u si pronuncia come in francese /tɕy/ 
juan la a si pronuncia tra a ed e /tɕɥan/ 
l laterale alveolare, come in lago /l/ 
k c dura affricata, pronunciata con aspirazione /kh/ 
mo mu , con una u molto breve /mwo/ 
n alveolare, come in nave /n/ 
ou come in italiano /ou/ 
p p occlusiva, pronunciata con aspirazione /ph/ 
po pu , con p aspirata e u molto breve  /phwo/ 
q c dolce, come in cielo seguito da una leggero 
colpo glottale, come una breve pausa 
/tɕh/ 
qu la u si pronuncia come in francese  /tɕhy/ 
quan la a si pronuncia tra a ed e  /tɕhɥan/ 
r fra r e j francese /ɻ/ 
ri fra r e j francese /ɻɻ1/ 
s     s sorda, come in suono /s/ 
si s sorda seguita da vocale posteriore come in 
ci (pinyin) 
/sɯ/ 
sh sc, come in nascere pronunciata con la lingua 
retroflessa 
/ʂ/ 
shi sc retroflessa seguita come in chi (pinyin) da 
emissione di una i 
/ʂɯɻ1/ 
t     t occlusiva, pronunciata con aspirazione /t / 
w u semivocale, come in uomo /w/ 
wu u /wu/ 
x   sc, come in sci pronunciata accostando il 
dorso della lingua al palato. Pronunciata in 
posizione avanzata rispetto a sh (pinyin) 
/ɕ/ 
xu la u si pronuncia come in francese /ɕy/ 
xuan con la u francese la a anteriore non totalmente 
aperta, tendente alla e 
/ɕɥan/ 
y   i semivocalica, come in iena /j/ 
yan   la a in realt  vocale anteriore medio-aperta, si 
pronuncia come la e aperta di medico 
/jɛn/ 
ye iŁ /je/ 
yong          la o come u, ng come sopra /juŋ/ 
yu iu con u francese /ɥy/ 
yuan Il nesso vocale Ł letto come in xuan (pinyin) /jɥan/ 
                                                 
3
 In questa trascrizione compaiono sia il contoide postalveolare approssimante /ɻ/, sia il simbolo /ɻ1/ che indica 
invece la vocale centrale-posteriore alta che segue l esecuzione delle sillabe ch-,sh-, zh-(pinyin), tutti e tre suoni 
retroflessi. Pur essendo simili, non bisogna confondersi fra i due. 
 4
z z sonora, come in zero /ts/ 
zh g come in Genova, pronunciata con la lingua 
retroflessa 
/tsh/ 
zhi g retroflessa seguita da i /tʂɯɻ1/ 
zi z sonora, seguita dalla vocale chiusa 
posteriore, fra i ed u senza arrotondamento 
delle labbra 
/tʂɯ/ 
-e arretrata, simile a quella dell inglese the /ɤ/ 
-en come in italiano /ɤn/ 
-ian come in yan (pinyin) /jɛn/ 
-ie iŁ /je/ 
-iu   ioø, con una u molto breve /jou/ 
-ng come nell inglese king /ŋ/ 
-         u francese /y/ 
-uan u semivocalica come in uomo /wan/ 
- e u francese seguita da ie italiana, con una 
brevissima i 
/yie/ 
- n u francese /yn/ 
-ue u francese /yɛ/ 
-ui             uei, con una e molto breve /wei/ 
-un            uen, con una e molto breve /wɤn/ 
              
 
Qui sotto propongo un analisi dei suoni consonantici piø interessanti, in modo da 
favorire una migliore comprensione del sistema fonemico cinese. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
- Aspirazione + Aspirazione 
b, /p/ p, /ph/ 
d, /t/ t, /th/ 
g, /k/ k, /kh/ 
z, /ts/ c, /tsh/ 
 Dissimilazione 
per contatto 
con 
/i; y; j; ɥ/ 
Retroflessione + Vocale chiusa 
posteriore 
z, /ts/  j, /tɕ/ zhi, /tʂɯɻ1/ zi, /tʂɯ/ 
c, /tsh/ q, /tɕh/ chi, /tʂhɯɻ1/ ci, /tʂhɯ/ 
s, /s/ x, /ɕ/ shi, /ʂɯɻ1/ si, /ʂɯ/ 
 5
 
 
 
Ancora due precisazioni: l utilizzo dell Alfabeto I nternazionale Ł qui solo indicativo. 
Al gettarmi nelle lande perigliose della traslitterazione IPA (International Phonetic Alphabet) 
ho preferito, nella tesi, sostare lungo il confine a me piø famigliare del pinyin. La 
classificazione dei fonemi cinesi meriterebbe, infatti, un indagine molto piø dettagliata e 
competente della mia e mi limito, dunque, a segnalare quali siano state le mie principale fonti. 
Il lavoro su cui mi sono basato per la realizzazione delle tabelle Ł L. Canepari, A Handbook of 
Pronunciation, Lincom Europa, M nchen, 2005. 4 Secondariamente ho consultato La Lingua 
Cinese di Magda Abbiati,5 Il Cinese per gli Italiani di Federico Masini6 (nelle cui sezioni di 
Fonologia si possono trovare utili tabelle di fonetica articolatoria) ed infine, un dettagliato 
articolo pubblicato nell ormai lontano Novembre 1994 sulla rivista Sino-Platonic Papers a cura 
di Warren A. Shibles. L articolo mostra, in maniera comparativa, i problemi e le soluzioni che 
sono state date dai linguisti, negli anni, per una corretta classificazione formale dei fonemi 
cinesi.7 
 
 2. Dialetti 
Ultimo chiarimento sulla lingua parlata nella zona sede della mia ricerca. Gli abitanti di 
Lingshui si riferivano alla propria parlata ambivalentemente: quando la contrapponevano alla 
                                                 
4
 Ringrazio lo stesso Luciano Canepari per tutto l aiuto datomi. 
5
 Magda Abbiati, La Lingua Cinese, Libreria Cafoscarina, Milano, 2001. 
6
 Federico Masini, Zhang Tongbin, Bai Hua, et al., Il Cinese per gli Italiani, Hoepli, Milano, 2006. 
7
 Warren A. Shibles, Chinese Romanization System: IPA Transliteration, in Sino-Platonic Papers, n 52, 
Novembre 1994, University of Pennsylvenia, pp. 1-17. Questo testo Ł reperibile online all indirizzo www.sino-
platonic.org/complete/spp052_chinese_ipa.pdf. 
 -e -hi -i -u -uan 
z vs j ze, /tse/ 
vs  
- 
zhi, /tʂɯɻ1/ 
vs 
- 
zi, /tʂɯ/ 
vs 
ji,/tɕi/ 
zu, /tsu/ 
vs 
ju, /tɕy/ 
zuan, /zwan/  
vs  
juan, / tɕɥan/ 
c vs q ce, /tshe/ 
vs 
- 
chi, /tʂhɯɻ1/ 
vs 
- 
ci, /tʂhɯ/ 
vs 
qi, /tɕhi/ 
cu, /tshu/ 
vs 
qu, /tɕhy/ 
cuan, /tshwan/  
vs  
quan, /tɕhɥan/ 
s vs x se, /se/ 
vs 
- 
shi, /ʂɯɻ1/ 
vs 
- 
si, /ʂɯ/ 
vs 
xi, /ɕi/ 
su, /su/ 
vs 
xu, /ɕy/ 
suan, /swan/ 
vs  
xuan, /ɕɥan/ 
 6
mia lingua madre, l italiano, la definivano zhongwen o hanyu, tutti e due col significato di 
 cinese . Il secondo dei due era usato piø di frequ ente, soprattutto in riferimento alla lingua 
parlata e, nello specifico, nel momento in cui si discuteva delle caratteristiche o delle difficolt  
intrinseche a questa. In rapporto invece ad  altri parlanti nativi cinesi, di Pechino o del Sud, la 
si chiamava difanghua,  lingua del posto . L estensione di questo termin e arrivava a 
comprendere, all incirca, l area del distretto di M entougou. La caratteristica principale di 
questa parlata, dal punto di vista fonetico, Ł la presenza costante del cos  detto  rotacismo  
(contoide postalveolare approssimante /ɻ /) in fine di parole monosillabiche o bisillabiche 
terminanti in nasale o vocale posteriore chiusa o medio-aperta (ma vi sono anche alcuni casi di 
vocali anteriori coinvolte). Questo fenomeno, presente anche nella parlata di Pechino, ma in 
maniera ridotta, non estendendosi solitamente alle sillabe terminanti in vocali anteriori chiuse, 
portava inoltre alla difficile comprensione di alcune parole, anche semplici e di uso comune, 
per via delle ripercussioni che il rotacismo ha sulle consonanti finali (caduta del nesso 
consonantico e nasalizzazione della vocale).  
La parlata di Lingshui, comunque, sembra ricadere in quel vasto insieme di dialetti 
definiti come  Settentrionali o Mandarini . 8 Questi dialetti sono parlati da circa due terzi della 
popolazione cinese e comprendono un enorme area geografica, la quale, tagliando 
trasversalmente il paese, unisce la provincia del Liaoning a nord-est a quella dello Yunnan, nel 
sud-ovest. Caratteristiche principali di questi dialetti, dal solo punto di vista fonetico, sono la 
desonorizzazione delle consonanti iniziali occlusive e affricate ed il numero contenuto dei toni, 
in alcuni casi ridotti a tre.  
 
                                                 
8
 Magda Abbiati, La Lingua Cinese, Libreria Cafoscarina, Milano 2001, pp. 56-57. 
 7 
  
  
 1. Sulla statale 109 
 
17 Gennaio, Lingshui. Torno, e per il periodo lungo, a Lingshui. Forse, ci  che mi 
rimarr  piø impresso di questa esperienza sar  l al talena del tempo. A seconda dei 
miei pensieri, infatti, la percezione del tempo cambia, il senso si stiracchia o si 
accorcia in maniera impensabile. Mi spaventa un po’  pensare a quante altre notti 
interminabili ci saranno. Ad incominciare da questa. Ma non Ł certo ora di star l  a 
scrivere, qui fa troppo freddo per perdere tempo in questo modo. Questo diario Ł 
gelido, la carta riesce ad essere fredda, cos  la penna. Non ho mai provato tanto 
freddo. Oggi ha nevicato e per poco non sarei riuscito ad arrivare. Sono venuti a 
prendermi in furgonicino. ¨ incredibile quanto, ora , dipendiamo l uno dagli altri. 
Salito sul furgoncino, Yonglan mi ha chiamato lao pengyou 老朋友, vecchio amico. 
Forse ci vogliono sempre tre volte per sentirsi a casa... 
 
Di ritorno da Oriente si Ł sempre piø sentimentali di quando si era partiti. Ma non Ł 
questo il caso. Infatti, rileggendo il mio diario di campo, scritto fra Pechino e Lingshui, non 
ho potuto evitare di rammaricarmi per quanta introspezione e mollezza accompagnassero 
ogni singola descrizione. Ma proprio sul diario voglio, in gran parte, comporre questo testo. 
Spero, infatti, che a parte la mØlancolie che d  il passo al testo, l uso del diario possa d irci 
qualche cosa di interessante. Era la terza volta che percorrevo la tratta Pechino-Lingshui e 
fu un viaggio sofferto. A gennaio, infatti, le prime avvisaglie di quella che sarebbe stata 
ricordata dai quotidiani come la peggiore ondata di freddo degli ultimi cinquanta anni, 
aveva lambito Pechino. Non si sarebbe soffermata a lungo al nord, preferendo colpire il 
centro ed il sud: Anhui, Hubei, Zhejiang, Jiangxi, giø fino alla stazione di Guangzhou. 
Sferzava e lasciava la pianura nord della Cina, non senza un tocco di ironia: la neve avrebbe 
fatto molto bene ai raccolti di queste terre secchissime, ma, al posto di alleviare il gi  
pesante fardello di due anni di siccit , la Niæa,1 se ne volava a sud, verso terre gravide di 
                                                 
1Questo nome, che torner  piø volte nel testo, si ri ferisce ad un sistema atmosferico complesso, costituito da 
«gigantesche oscillazioni di temperatura dei mari e pressione atmosferica nel Pacifico Equatoriale» (Mike 
Davis, Olocausti Tardo Vittoriani (trad.it), Feltrinelli Editore, Milano, 2002, p. 222. or. Late Victorian 
Holocausts: El Niæo Famines and the Making of the Third World, New Left Books, New York-Londra, 2001), 
 Capitolo 1  
 Un Esemplare di Sinantropo 
 8 
umidit  e di fiumi in piena. Cosa ci andava a fare,  dunque? A rovinare un buon numero di 
cene di capodanno. A Canton, ora Guanzhou, centinaia di migliaia di lavoratori migranti 
furono bloccati in stazione, all agghiaccio, impossibilitati a ricongiungersi con le famiglie 
per le festivit   dell anno lunare cinese. Non ci f u nessun yuandan, nessun capodanno, per 
loro. E per me? A Lingshui, una violenta tempesta di neve mi aveva fatto tornare, prima del 
dovuto, a Pechino, dieci giorni prima, e ne avevo dovuti aspettare altri quattro prima che la 
strada, l unica asfaltata, fosse libera dal ghiaccio. Sulle curve necessarie per salire a mille 
metri infatti, i lenti pullman blu che collegano Pechino al distretto di Mentougou, ma anche 
quelli piø moderni, verde acido, hanno nel ghiaccio il nemico piø infido. Pu  capitare, 
allora, che questo distretto ad ovest della municipalit  di Pechino, area montuosa di 1,455 
km2 e 238,000 persone, rimanga pressochØ irraggiungibile. Qualche temerario c Ł sempre 
per . In simili giornate, i possessori di furgoncin i portapacchi huoche, di camionette kache, 
o dei diffusissimi mianbaoche,  approfittano solitamente della mancanza dei trasporti 
pubblici per arrotondare. Si recano presso le fermate degli autobus fuori servizio e al grido 
di «bu tong!», «non passano!», si fanno una modesta clientela. Queste corse speciali si 
pagano a caro prezzo: gli avventurosi  tassisti  al zano le tariffe delle tratte e inscatolano 
piø gente possibile dentro le vetture, evitando cos  che, con il brutto tempo, si sia anche 
costretti a fare molti viaggi. Quel giorno, con un certo orgoglio, snobbai la maggior parte 
dei tassisti abusivi. Avevo un appuntamento. Quando lo dissi ad uno dei piø insistenti, 
questi sbott  scontroso. Una risposta che avevo vis to tante volte e che equivale ad un 
sopracciglio alzato per incredulit . Era convinto c he scherzassi, che lo deridessi, in un 
giorno da lupi come quello, sotto la neve che cadeva a manciate. Come fa un laowai, uno 
straniero, ad avere una persona disposta a venire a prenderlo? Non ne potevo piø delle 
continue richieste di quel capannello di uomini annoiati, con la sigaretta mezza spenta in 
bocca e, soprattutto, insensibile al freddo; freddo che, a me, invece, urtava moltissimo. 
Attraversai la strada che separa la fermata della metropolitana di Pingguoyuan, capolinea 
ovest della linea rossa di Pechino, da un fumante KFC.2 Avrei aspettato l , mangiando 
anch io qualche ala di pollo. Del resto non avrei visto carne per un po’ a Lingshui. Quando 
Weiguo mi chiam , usc  subito, di fretta, dal local e, e lo attesi alla fine della serie di 
transenne che separano le due corsie, per e dalla citt  di Mentougou. Quando arriv , sotto 
                                                                                                                                                     
la cui scoperta si deve a Jacob Bjerknes. Questo sistema descriverebbe le cause della comparsa di fenomeni 
estremi ciclici come alluvioni e siccit .  La Niæa  costituisce la  fase fredda  di questo sistema mul tipolare. 
Per una contestualizzazione di questo fenomeno atmosferico, si veda il Capitolo 2. Per una connessione fra  la 
Niæa  e l ondata di freddo che ha stravolto la Cina  nell inverno del 2008 si consulti l articolo di Mi cheal 
Perry comparso il 31/01/2008 presso il sito dell Agenzia di Stampa Reuters. L indirizzo a cui si pu  r eperirlo 
Ł http://uk.reuters.com/article/homepageCrisis/id UKSYD222109._CH_.242020080131 
2
 Kentuky Fried Chicken. Famosissima catena statunitense di ristoranti fast-food specializzata in pollo fritto. 
Prima catena di cibo occidentale in Cina presente a partire dal 1987 Ł attualmente il leader indiscusso del 
settore con piø di 1400 punti vendita.  
 9 
una neve incessante, suonando con grande entusiasmo il clacson del suo mianbaoche, che 
in cinese significa auto-panino, rimasi per un istante, imbambolato. Non avevo mai visto 
niente di piø simile ad un panino al vapore. Cos , coperto di neve, sembrava appena uscito 
dal freezer, come quelli surgelati che avevo piø volte comprato e non ero mai riuscito a 
cucinare. Ci lasciammo Pingguoyuan alle spalle, dirigendoci verso ovest, verso le 
montagne, la centrali a carbone e quel sole pallido che in inverno, a Pechino, si lascia 
guardare dritto in faccia. Lasciare Pingguoyuan era, per me, sempre un buon segno, vedevo 
quel luogo come: una zona di passaggio, una soglia. Come tutte le soglie Ł un misto di 
nostalgia, paura, ed eccitazione. Quel viaggio verso Lingshui,  a cui arrivammo solo a 
tarda notte, fu atipico per tutti e tre: me, Weiguo e Yonglan.  
 
Lungo la strada ci siamo imbattuti in una ragazza giovanissima, minuta ma in carne. 
Aveva un arrogante frangetta ed era molto chiassosa. Riconoscendola, Weiguo ha 
accostato lungo la strada  semideserta, appena fuori Mentougou. La ragazza era l  ad 
aspettare, in un certo modo sicura che qualcuno sarebbe passato a prenderla in un 
posto insulso come quello. Salita, si Ł messa subito a chiaccherare, ma fra una battuta 
e l altra, trovava il tempo di mandare numerosi sms ed ascoltare la musica proveniente 
dagli auricolari del suo cellulare. Questo era coloratissimo e impreziosito da diversi 
pupazzetti a me sconosciuti. Data l evidente relazione familiare fra i Liu 刘 e lei, ho 
chiesto ed Ł venuto fuori che la ragazza Ł la figlia della cugina maggiore acquisita 
(biaojie 表姐) di Weiguo. Cos  siamo finiti per accompagnarla a casa, e li ci siamo 
trattenuti. Hanno chiesto il mio permesso. Malan 马兰Ł un piccolo villaggio posto sulla 
cima di una montagna, circondato da una lunga catena di monti a pandoro. 
L altitudine Ł superiore a quella di Lingshui灵水, cos  come il numero di case [...] 
Come Lingshui, il posto Ł affetto da siccit : grazi osi ponti di pietra e case con 
fondamenta arcuate, delineano il corso del fiume che ora non c Ł piø, sparito, 
rimpiazzato da rivoli stagnati, acque di scarto. 
 
Dopo una sosta immancabile, ma non richiesta, al museo locale della resistenza, ci 
dirigemmo verso la casa della ragazza. I genitori, dopo avermi sistemato sul kang, si 
preoccuparono che il fuoco, posto sotto di esso, fosse vivo e incominciarono i preparativi 
per una cena di benvenuto (huanying wanfan). Il padre della ragazza, un uomo basso, con le 
mani callose coperte di nero carbone, mi porse subito un bicchiere d acqua e mi lasci  solo, 
in compagnia di Yonglan. 
 
Prima di cenare Yonglan 永兰, vedendomi bere avidamente, mi ha parlato un po’ della 
loro mancanza di abitudine a bere acqua. «Anche prima, che di acqua ce n era, non ne 
 10 
bevevamo molta. Non so perchØ. La pioggia Ł poca, la terra Ł secca». Con forte 
disappunto mi ha mostrato la mano destra e, toccandosi la pelle, mi ha detto  di 
osservarla «  da vecchia. La tua Ł giovane, guarda,  liscia.   perch Ø bevi molto. 
L acqua fa bene alla pelle delle donne». 
 
Passato qualche istante ci sedemmo intorno ad un tavolo basso, posizionato fra il 
kang e la porta di ingresso. La casa non era piø grande di cinque o sei metri e il pavimento, 
stranamente vicino alle gambe, data l altezza degli sgabelli di metallo che si 
accompagnavano al tavolo, era grigio fumo. I pavimenti cos , di cemento, li avevo gi  visti, 
ma quello era curioso, sembrava di essere su di un piano non finito, una casa buttata l ; 
eppure era accogliente. A cena parlammo del costo del maiale che, ultimamente, con  i 
prezzi della carne che non smettevano mai di salire, era arrivato a 600 yuan, un enormit  
per la gente di Malan. 
 
Weiguo sembrava aver ritrovato tutte le parole che aveva perso. C era anche un loro 
caro amico, sempre di Malan, uno dei pochi rimasti a «basarsi sull estrazione del 
carbone (kao wa mei靠挖煤) » per vivere, mi dice. Iniziamo noi uomini a mangiare, la 
biaojie di Weiguo non arriver  mai, e star  fuori dalla ca sa, a preparare. Neanche la 
ragazza si siede con noi, ma rimane sul letto, dice di non aver fame (mei you weikou 
没有胃口). Quando abbiamo terminato di cenare, per , ci rag giunge, iniziando dal 
prosciutto con aceto. Si respira un aria distesa, di famiglia. Andiamo via quando il pap  
della ragazza Ł ormai totalmente ebbro di baijiu, la grappa di riso . Rincasiamo a notte 
fonda. A Lingshui, con il cielo coperto, Ł troppo buio per procedere e mi faccio guidare 
da Yonglan. 
 
   
 2. Tentativo di studio in Cina 
 
Allontaniamoci ora dal campo. Come si Ł arrivati a fare quel viaggio in furgoncino? 
E perchØ? Nella descrizione presentata ho cercato di mostrare in maniera semplice, 
attraverso il diario, una tipica situazione di  cam po : le molte dimensioni in cui ci si 
imbatte, l impertinente abitudine di queste a sovrapporsi e, cos  facendo, di confonderci. Le 
miei sensazioni, le supposizioni, i dati certi e la vicenda si intrecciano senza interruzione, 
facendo dell esperimento antropologico un matassa difficile da sbrogliare. Parentela, 
accoglienza, commensalit , mutualit , rito della se parazione. I temi tanto trattati nella 
 11 
letteratura antropologica sulla Cina vengono sempre a galla.3 Lo fanno, perchØ sono temi 
essenziali per il  modo di vita  delle comunit  rur ali del Nord. Il lavoro, ora necessario, Ł 
mettere in fila analiticamente il percorso che mi ha portato a Pingguoyuan quel 17 Gennaio 
e dichiarare quali fossero le intenzioni del mio  e sser stato l  . Se Lingshui fosse un 
quadro, nelle sua complessit  sensoriale, il mio te ntativo sarebbe, ora, quello di trasformare 
in narrato l immagine, in metafore i colori,  cercare non di rimpiazzare i sensi, ma tradurli 
in parole. Spero di riuscire nell intento. A questo scopo far  ampio uso, come visto,  del 
diario di campo.  
L uso del diario, in maniera quasi prepotente, Ł necessario per evocare il piø 
vividamente possibile il campo da me sperimentato, cercando, appunto, di restituire quel 
affastellarsi di sensazioni tipico della ricerca antropologica. Prima di ritornare a quelle 
pagine per , devo allontanarmene e dare maggior res piro al discorso. Quello che intendo 
qui presentare Ł il frutto di una ricerca in Antropologia Sociale svolta a Lingshui, un 
villaggio rurale del distretto di Mentougou, zona ovest della Municipalit  di Pechino 
(Beijing shi), Repubblica Popolare Cinese. La permanenza sul campo, breve, Ł stata di 45 
giorni. Per riuscire ad arrivare all esperienza di campo vera e propria, a «curvare»4 la mia 
quotidianit  verso quella dei miei interlocutori, c i sono voluti, per , piø di 6 mesi. La 
stesura del progetto di ricerca Ł iniziata nel Maggio-Giugno del 2007. La mia prima 
preoccupazione Ł stata quella di raccogliere il maggior numero di informazioni possibili 
sulla zona oggetto di ricerca. Volevo cimentarmi in una indagine sulla percezione del 
rischio di una comunit  cinese. Rispondo qui a due ovvie, ma dovute, domande: PerchØ 
Cina? O meglio: perchØ studiare la percezione del rischio in Cina? Con il conseguimento 
della laurea triennale in lingue orientali, avevo approfondito il forte interesse che mi 
muoveva verso la Cina e l Oriente gi  da qualche an no. L Antropologia del Rischio Ł stata, 
invece, una conoscenza piø tarda. Un incontro che mi ha affascinato. Razionalit  multipla, 
nesso uomo-luogo, vulnerabilit  sociale, adattivit  e per finire, pensiero causale e 
probabilit , sono argomenti propri di questo ambito  dell antropologia e, credo, di estremo 
interesse per chi sia attratto dallo studio delle societ  contemporanee. Ero convinto e lo 
sono tutt ora che, studiare la Cina oggi, volesse dire studiarla nel suo presente. Vedevo nel 
framework dell Antropologia del Rischio lo strumento ideale per affrontare le questioni che 
la Cina moderna solleva. La Repubblica Popolare Ł oggi, infatti, il laboratorio sociale in cui 
viene testata la possibilit  stessa della nostra mo dernit . Sviluppo illimitato e benessere 
universale sono le certezze a cui gli Stati-Nazione si sono affidati dal dopoguerra all inizio 
                                                 
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 Per una rassegna dei temi antropologici sulla Cina si veda Maurice Freedman, Family and Kinship in the 
Chinese Society, Stanford U.P., Stanford, 1970. 
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 Traggo la metafora della curvatura dalla lettura di Leonardo Piasere, L Etnografo Imperfetto , Laterza, 
Milano, 2002. 
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del XXI secolo. Oggi lo sviluppo cinese mette in discussione proprio questo paradigma. 
Dalla fondazione della Repubblica Popolare ad oggi, milioni di persone hanno conosciuto 
un miglioramento delle proprie condizioni di vita ad una velocit  sempre maggiore e, 
insieme ad essi, la socialit  cinese Ł mutata di pari passo.  
Un cambiamento cos   radicale porta per  dietro di sØ neri strascichi: un ambiente 
sfruttato ciecamente, una conflittualit  sociale cr escente e la perdita improvvisa di forme 
tradizionali di aggregazione e abitazione sono solo alcuni di questi effetti collaterali. 
L ammodernamento ha, cioŁ, fatto s  che grosse fette della popolazione venissero 
sottoposte a rischi inediti, naturali e tecnologici. Essere l , dunque, nel momento in cui non 
solo la modernit  costruita dall Occidente viene sp erimentata e ridefinita, ma anche in 
quello in cui il paradigma stesso che la giustifica viene messo in gioco Ł, dal mio punto di 
vista, un opportunit  (o un dovere?) per le scienze  sociali e antropologiche.  
Con questa idea in mente mi sono inizialmente rivolto all area delle Tre Gole5 e ai 
rischi connessi alla chiusura, prevista per il 2009, della contestatissima daba, la celebre 
diga. Questo progetto prevede lo sfollamento di milioni di individui e la totale scomparsa di 
intere comunit  l  insediate. Il progetto per  mi p arve subito irrealizzabile. Partendo senza 
contatti e con la necessit  di ripassare il mio cin ese, non c era modo di recarsi in un area 
ancora cos  poco urbanizzata (la citt  piø vicina, Wuhan, si trova a 400 km di distanza). 
Dunque, mi rivolsi alla crisi idrica della valle del nord. Questo procedimento, di passare da 
una disgrazia all altra era certo macabro, in qualche modo simile alla scelta dello studente 
di medicina di fronte al tipo di malattia in cui specializzarsi. Ma riusc  a concentrarmi 
ugualmente. Sulla valle del nord, in inglese nota come  3-H basin , 6 vertono attualmente le 
maggiori preoccupazioni del governo cinese, nonchØ della comunit  internazionale. Fra i 
due fenomeni c erano grandi differenze, ciononostante,  decisi di andare avanti, ritenendo il 
lavoro, questa volta, fattibile. Come vedremo piø avanti, la difficolt  piø marcata in uno 
studio su di un area affetta da siccit , si trova n ella temporalit  dell evento-disastro. Il 
vantaggio per  era quello di conoscere anticipatame nte la zona. Dal febbraio del 2005 al 
giugno dello stesso anno avevo, infatti, vissuto, per motivi di studio, a Pechino. Pechino e 
                                                 
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 La valle delle Tre Gole (Sanxia) si trova nella provincia dello Hubei, presso il letto del fiume Chang 
( Fiume Azzurro , in italiano.  Yangzi River , in i nglese). ¨ storicamente un area molto importante pe r 
l impero cinese: in essa si trovavano, prima della costruzione della diga, piø di 1300 siti archeologici. 
Numerose poesie sono state scritte, cos  come rotoli dipinti, per elogiarne la bellezza. ¨ inoltre l a rea in cui si 
Ł sviluppato, nel tempo, il piø complesso sistema economico dell impero. (vedi  Philip Huang, The Peasant 
Family and the Rural Economy in the Yangzi Delta, 1340-1988, Stanford U.P., Stanford, 1990; e Kenneth 
Pomeranz, La Grande Divergenza. La Cina, l’Europa e la nascita dell’economia mondiale moderna, Il 
Mulino, Roma, 2004). 
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 Zona composta da i corsi dei fiumi Huai, Hai e Huang. Una delle macroaree piø produttive della Cina ma 
con a disposizione solo il 10% delle risorse idriche del paese. (Report No. 22040-CHA. Agenda for Water 
Sector Strategy in North China Volume 2: Main Report. 4/2/2001. Ministry of Water Resources P.R.C., the 
World Bank and AusAID). 
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la pianura circostante, erano perfette per iniziare, perchØ si trovavano proprio nel cuore del 
problema.  
Ero dunque riuscito a circoscrivere l area, ma poco altro si poteva fare dall Italia, 
avevo bisogno di recarmi sul luogo. Una volta giunto a Pechino, nel settembre del 2007, mi 
dedicai alla ricerca di contatti utili per poter acquisire piø dimestichezza con il problema. 
Mi rivolsi principalmente ad O.N.G. che si occupavano di protezione ambientale. Pensavo, 
allora, che i membri di queste associazioni avessero una conoscenza locale dei problemi di 
cui si occupavano, ma, come mi rivelarono i miei incontri con il Dott. Hu Xin, della 
Organizzazione Non Governativa  Villaggio globale d i Pechino  ( Beijing Diqiucun) e 
molti altri dopo di lui (come ad esempio uno scoraggiante incontro avuto con i 
rappresentanti dell Organizzazione Non Governativa Ziran Zhi You), questa conoscenza era 
proprio ci  che mancava. La scarsa famigliarit  con  gli aspetti locali del problema, a prima 
vista una stranezza per delle O.N.G., diventa di fatto comprensibile se si capisce il fine che 
queste associazioni hanno in realt : l aumento dell a consapevolezza pubblica sulla 
questione ambientale. Consapevolezza che deve formarsi intorno ad un discorso voluto e 
interamente gestito dal governo. Problema e soluzione nascono dalla stessa fonte e cercano 
di omologare il piø possibile il dibattito sull   i mpronta ambientale  dell odierna societ  
cinese. Il Dott. Hu Xin stesso mi scoraggi  a prose guire la mia ricerca sul campo, 
suggerendomi che, nell area di Pechino, il problema siccit  era stato «totalmente risolto» 
(wanquan jiejue le). Non mi serv  molto per capire che quella non era la strada da 
percorrere.7 Sapevo, dai miei studi precedenti alla partenza, che il problema esisteva, era 
reale. Io stesso lo avevo sperimentato due anni prima, quando, agli inizi di Maggio 2005, 
Pechino venne invasa da una campagna pubblicitaria sulla conservazione dell acqua e sul 
riuso; campagna che inizi  con un giorno di sospens ione dell erogazione d acqua potabile 
in una zona periferica della capitale (quarto anello nord, la attuale zona olimpica).  
In seguito, da settembre a novembre, contattai molti organismi statali, tra cui 
l Ambasciata italiana a Pechino e L Istituto di Cul tura Italiana (IIC), nonchØ alcuni 
giornalisti accreditati, che si erano occupati del problema in passato (uno su tutti Robert J. 
Saiget dell AFP). Nessuno mi seppe aiutare. Non mi restava che percorrere personalmente, 
con i mezzi a mia disposizione, le aree limitrofe a Pechino e cercare un luogo che fosse 
adatto al mio studio. Avevo, al tempo, gi  escluso la possibilit  di svolgere la mia ricerca 
all interno di Pechino. I motivi erano la complessit  del lavoro e la mancanza, tutta mia, di 
                                                 
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 Come successivamente scopr  le O.N.G. cinesi sono gestite, in gran parte, da ex-funzionari di governo, la 
maggior parte dei quali Ł di professione ingegnere. Il loro approccio al problema rimane, dunque, top-down. 
Con le parole di Liu Ning, della televisione dell Hebei: «Governo, media e O.N.G. sono dalla stessa parte. 
Non siamo gli uni contro gli altri ma lavoriamo insieme per proteggere il nostro ambiente.» ( Strengthening 
the Cooperation between Chinese Environmental NGOs and the Media  workshop report, Xiaotangshan, 
Beijing, 15-17 Novembre 2006).  D ora in avanti tutte le traduzioni, in nota e nel corpo del testo, sono mie. 
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esperienza pratica. Sarebbe stato meglio trovare una piccola comunit . A Dicembre viaggiai 
in numerose localit  della municipalit  di Pechino.  Scelsi il distretto di Mentougou per due 
motivi: migliori collegamenti stradali e grande retaggio storico dell area.8 Miaofengshan, 
Cuandixia, Sanjiadian: erano tutte zone possibili ma mi sembravano troppo difficili da 
affrontare.  
 
                                                 
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 Il Capitolo 2 tratta in dettaglio questa zona.