1.0 Letteratura sulla soddisfazione del lavoro 1.1 Il concetto di soddisfazione sul lavoro, clima - motivazione -
soddisfazione Le origini del concetto di soddisfazione per il lavoro, possono essere rintracciate
negli studi della motivazione 1
, ma gli orientamenti che prevalgono attualmente in
letteratura 2
evidenziano la soddisfazione come una variabile dell’atteggiamento
che si differenza notevolmente dalla motivazione: quest’ultima può essere
definita come l’investimento nella realizzazione di prestazioni e nel legame di
appartenenza 3
.
La soddisfazione per il lavoro, è il modo in cui le persone sentono il proprio lavoro
e i differenti aspetti che lo qualificano, secondo P.E Spector (1997) . In sintesi
essa considera se il lavoro piace o non piace alle persone. La definizione di
soddisfazione, proposta da P.E Spector, prefigura due modi di intenderla, come
atteggiamento globale, oppure come somma di atteggiamenti parziali.
La soddisfazione fa riferimento a una dimensione valutativa / affettiva della
realtà lavorativa ed è la percezione di emozioni e sentimenti filtrati attraverso il
sistema individuale di valori e norme 4
. Numerosi sono i filoni di ricerca in merito
al concetto di soddisfazione, tra questi C. Cortese, considera la soddisfazione in
termini complessivi, adottando un approccio olistico. Secondo tale accostamento,
la soddisfazione generale si enfatizza. Per altro si può adottare anche un
approccio di tipo elementare che analizza la cosiddetta soddisfazione relativa, in
riferimento ai differenti aspetti delle esperienze di lavoro 5
, ricostruendo a
posteriori il dato generale. Quest’ultimo approccio è parte dello studio di
Hackman e Oldham (1975), che individua gli elementi della soddisfazione, la
sicurezza nel luogo di lavoro, il prestigio relazionale, la crescita professionale, le
relazioni interpersonali, il livello retributivo e la supervisione.
Lo stesso P.E Spector (1997) indica in quest’ambito ulteriori elementi quali 6
: i
benefici dal lavoro svolto, il riconoscimento derivante dal lavoro effettuato, il tipo
di attività svolta. Osservando tutta la produzione letteraria di tipo divulgativo 7
, si
nota che la soddisfazione assieme al clima lavorativo è la variabile più utilizzata
1
Porter M.E, 1962
2
Cortese Claudio, 2003
3
Quaglino G.Piero,1999
4
Schneider B. e Snyder R.A., 1975
5
Cortese Claudio, 2003
6 Job satisfaction application, assessment causes, and consequences” P.E Spector, Thousand OAKS,
CA, SAGE, 1997
7
Cortese Claudio, 2003
3
per il monitoraggio delle relazioni organizzative. Le ragioni principali di questo
interessamento, sono da individuarsi nelle politiche indirizzate a promuovere la
soddisfazione del lavoratore, il miglioramento continuo della qualità e
l’orientamento del servizio che viene erogato agli utenti.
La soddisfazione dei dipendenti quindi appare una condizione imprescindibile
rispetto all’obiettivo di fare qualità, influenzando la soddisfazione dell’utenza nel
nostro caso in ambito sanitario. La soddisfazione per il lavoro si correla
positivamente con la motivazione, gli individui più soddisfatti tendono a essere
anche i più motivati. Non si può essere soddisfatti senza essere motivati, ma si
può essere motivati senza essere soddisfatti.
Tabella 1.1. Definizioni della soddisfazione per il lavoro in ambiente socio – sanitario
Definizioni riscontrate in letteratura Teoria di riferimento La potenzialità presentata dall’attività
lavorativa nel soddisfare i bisogni
dell’operatore di assistenza
(Kuhlen, 1963)
Teoria dei bisogni di Maslow
(Maslow, 1954)
Soddisfazione del bisogno, ovvero, se il
lavoro svolto soddisfa i bisogni fisici e
psicologici dell’operatore per le situazioni
riscontrate all’interno dell’ambiente
lavorativo (Worf,1970)
Il punto di equilibrio tra i bisogni percepiti
dall’individuo e la riconoscenza che deriva
dal lavoro svolto (Conrad ed. al.,1985)
La soddisfazione per il lavoro è funzione di
vari elementi, intrinseci ed estrinseci
(Herzberg, Mausner,1959)
Teoria dei due fattori e della
motivazione di Mausner e Herzberg
(Herzberg, Mausner,1959)
Il senso di fierezza per il lavoro svolto
(Gruneberg, 1976)
Teoria di Spector che si focalizza
sugli aspetti specifici della
soddisfazione. (Spector,1997)
L’orientamento affettivo che un operatore
ha nei confronti del lavoro che svolge
(Price, 2001)
Fonte: “La soddisfazione del personale infermieristico nell’assistenza domiciliare integrata” Franci
A., Corsi M., Argalia Editore Urbino, 2009
Alcune ricerche sul clima lavorativo, hanno evidenziato che le relazioni tra clima e
motivazione sono “reciproche e bidirezionali”, i vissuti individuali positivi
contribuiscono a incrementare la spinta motivazionale, la quale a sua volta, in
4
virtù dei risultati ottenuti, alimenta vissuti organizzativi positivi e dunque un
clima migliore 8
.
Soddisfazione dimensione “valutativo affettiva” Motivazione dimensione “realizzazione di prestazioni, legame di appartenenza” Clima dimensione “organizzativa descrittiva” 1.2 La soddisfazione nell’approccio ai bisogni Il tema della motivazione al lavoro si è sviluppato a partire dalle preoccupazioni
dell’uomo a realizzare la propria soddisfazione. Mentre la soddisfazione è il
risultato di una gratificazione attuale di un bisogno nato in precedenza,
l’insoddisfazione è il risultato di un bisogno anteriore e non ancora del tutto
soddisfatto. Rappresentano i poli opposti dello stesso continum , e per i più tutti i
bisogni sono contemporaneamente soddisfatti “ secondo percentuali decrescenti
di soddisfazione man mano che si sale nella gerarchia di prepotenza dei bisogni”,
i bisogni insoddisfatti motivano la persona, e quelli soddisfatti non sono più
motivanti ma danno soddisfazione. La motivazione della soddisfazione del lavoro
è divisibile in estrinseca e intrinseca, la motivazione estrinseca è correlata a
ricompense tangibili, quali: la promozione, il salario, la sicurezza, le condizioni di
lavoro e il contratto. La motivazione intrinseca invece, è correlata alle ricompense
psicologiche come le opportunità di utilizzare le proprie conoscenze e abilità.
Risulta pertanto che le organizzazioni del lavoro, tendono a gratificare soprattutto
i bisogni fisiologici del lavoratore e quelli di sicurezza, perciò il processo
motivazionale si sposta sui bisogni sociali e personali.
1.3 La teoria dei due fattori di Herzberg 9
Il modello di Herzberg, offre contributi rilevanti per la gestione del personale in
genere, ma anche per la progettazione di un sistema pregnante, infatti:
- Individua nei fattori determinanti quelli che realmente motivano i
dipendenti e che possono portarli al miglior raggiungimento degli obiettivi
aziendali. Questi sono fattori correlati agli elementi intrinseci del lavoro e
permettono la soddisfazione dei bisogni di auto-realizzazione, motivano
8 “Voglia di fare, motivati per crescere nell’organizzazione ” G.Piero Quaglino, Guerini e Associati
Collana ISVOR-Fiat, 1999
9 “ Voglia di fare, motivati per crescere nell’organizzazione ” G.Piero Quaglino, Guerini e Associati
Collana ISVOR-Fiat, 1999
5
quindi l’individuo e portano alla soddisfazione o alla non soddisfazione ma
non alla insoddisfazione;
- Individua nei fattori igienici le caratteristiche estrinseche del lavoro che
permettono la soddisfazione dei bisogni fisici di sicurezza e di retribuzione;
e servono pertanto a prevenire l’insoddisfazione.
- Collega i fattori igienici al sistema di motivazione degli individui e quindi
indica i fattori stimolanti per affrontare il problema del sistema premiante,
in modo da stabilire quelli che sono gli incentivi più idonei a motivare
persone o gruppi con determinati bisogni.
Per una gestione migliore del personale si devono creare condizioni organizzative
che favoriscono climi di affezione e soddisfazione per il lavoro.
La soddisfazione, come tutte le risorse invisibili và realizzata attraverso la messa
a punto di strategie centrate sulla “ mission aziendale ”, al fine di raggiungere gli
obiettivi con il massimo coinvolgimento di tutti i livelli gestionali e specialistici.
Nella gestione delle risorse umane si deve tenere conto della continua cura del
personale e del tempo per capitalizzare al meglio oltre che le capacità e le
conoscenze, anche le attitudini specialistiche per coinvolgere al massimo tutti i
livelli aziendali.
1.4 Le variabili predittive della soddisfazione lavorativa nel
dettaglio Sin dagli anni ’30, la soddisfazione professionale è stata studio degli psicologi
clinici con diversi metodi ed è influenzata da un ampio range di variabili correlate
tra loro come fattori individuali, organizzativi, culturali, sociali e ambientali. Tra
questi fattori, ne analizziamo alcuni ad esempio le variabili individuali e quelle
organizzative 10
.
1.4.1 Le variabili individuali 11
riguardano gli attributi dei soggetti che agiscono all’interno del sistema, e sono di
conseguenza le caratteristiche degli individui, come: il genere, l’età, il livello
d’istruzione, l’etnia, il sesso, lo stato civile e l’anzianità lavorativa. Le variabili
individuabili sono l’esatto opposto di quelle sociali, che riguardano l’insieme delle
relazioni interpersonali, delle dinamiche di gruppo, delle relazioni formali e
informali che sono fondamento del clima organizzativo.
10 “Some relationship between job satisfaction and organizational climate” B.Schneider , R.A.
Snyder, Journal of applied psychology, 1975
11
Teoria dei fattori di Herzberg (Frederic), 1959
6