a  e    l . 
 
 
1.3 L’importanza della statistica del turismo e i suoi limiti 
 
Lo studio del turismo come fenomeno multidisciplinare è aumentato notevolmente negli           
ultimi anni, stimolando analisi in campo economico (studiando il contributo del turismo            
all’economia), sociale (analizzando come i servizi e i prodotti turistici mutano al mutare             
della  società),  ambientale  (rilevazione  dell’impatto  del turista sull’ambiente)  e altri  ancora. 
L’aumento dell’interesse verso il turismo deriva dal fatto che il comparto dei            
viaggi&vacanze ha avuto un eccezionale sviluppo nell’ultimo secolo, soprattutto in          
Europa, partendo dal boom economico degli anni ’50, al successo del turismo balneare nel              
Mediterraneo negli anni ’70, alla rivoluzione del trasporto aereo con i voli low coast, e               
ancora . Il XX secolo, infatti, è stato caratterizzato dalla «terziarizzazione dell’economia »           
1
(Battilani, 2011), uno sviluppo ininterrotto del settore dei servizi che ha visto il turismo              
come un comparto protagonista nelle economie europee. Particolarmente significativa è          
stata l’escalation di Spagna e Italia, dove il turismo ha contribuito fortemente al pareggio              
della bilancia dei pagamenti durante un periodo nel quale l’industria aveva bisogno di             
supporto. 
È divenuto necessario, quindi, quantificare l’impatto economico del fenomeno turistico          
tramite la statistica, per capire qual è il contributo del turismo al Prodotto Interno Lordo               
(PIL) di ogni Paese e poter conoscere la dimensione  del fenomeno a livello  internazionale.  
L’evoluzione della statistica del turismo, tuttavia, non è avvenuta come diretta           
conseguenza dell’evoluzione del fenomeno turistico, ma è stata sostenuta dalle esigenze           
degli utilizzatori dei dati. Come spiega Guido Vaccaro, nel libro La statistica applicata al              
turismo , ≪tali esigenze erano inizialmente quelle di capire e promuovere il contributo del             
turismo straniero all’equilibrio dei rapporti economici con il resto del mondo e quindi alla              
bilancia dei pagamenti ≫. Successivamente l’analisi si è concentrata sulla valutazione del           
turismo come fenomeno positivo nella società e nella popolazione italiana, diventando poi            
1
Dal secondo dopoguerra ad oggi l’Europa ha attraversato ben due delle quattro fasi del turismo, astante                 
dell’avvento del turismo di massa e del turismo postmoderno, che hanno influenzato e cambiato radicalmente               
l’andamento dell’economia. 
11
un’analisi sull’impatto ambientale e sul peso del turismo sull’ecosistema. Solo dopo questo            
lungo periodo evolutivo, la statistica del turismo ha avuto un utilizzo economico, in             
principio con l’obiettivo di stimare il valore della produzione e degli scambi turistici e poi               
con l’emergere dell’esigenza di disporre di strumenti idonei al sostegno del marketing del             
turismo (Op. cit.). 
Si sviluppa, quindi, un nuovo modo di concepire le statistiche del turismo: inizialmente,             
infatti, gli studi sul turismo si concentrano sul trattamento di dati più qualitativi che              
quantitativi. Le indagini svolte si concentravano sulla classificazione dei turisti (distinzione           
tra turisti ed escursionisti in primis), lo scopo dello spostamento (viaggi d’affari, viaggi per              
svago, etc), i tipi di turismo (termale, culturale, balneare, montano, enogastronomico, etc),            
le condizioni di viaggio (mezzi di trasporto, metodo di acquisto dei servizi, scelta             
dell’alloggio, etc); mentre oggi l’oggetto di studio è diventato l’impatto che il turismo ha (e               
potrebbe avere) sull’economia e l’influenza di questo comparto sugli altri settori           
economici. 
Tuttavia, è bene precisare che «la disciplina “Statistica del Turismo” […] è nuovissima,             
pertanto ancora ben lontana dal raggiungere una sistematicità » (Pasetti, 2011). In Italia, ad             
esempio, si può iniziare a parlare di statistica del turismo come branca di studio solo agli                
inizi del Novecento, con le prime indagini sporadiche sulla spesa dei turisti svolte in forma               
privata da uno statistico italiano. Negli anni, l’approccio a questo argomento è            
sostanzialmente cambiato (l’Italia ha una regolare produzione di statistiche del turismo, sia            
a livello internazionale che a livello nazionale e regionale), ma si potrebbe fare ancora              
molto  per superare i limiti  del sistema statistico  turistico  italiano.  
Uno dei limiti principali della statistica del turismo, ad esempio, è che si basa quasi               
completamente sui Conti Nazionali. Il sistema dei Conti Nazionali (CN) «descrive in            
termini quantitativi, all’interno di uno schema contabile coerente, l’attività economica e           
finanziaria di un Paese o delle sue ripartizioni territoriali» (Istat, 2013), rappresentando in             
maniera aggregata e sintetica le operazioni economiche e finanziarie messe in atto da ogni              
unità economicamente organizzata (famiglie incluse). All’interno della struttura dei CN, il           
turismo viene analizzato dal lato delle risorse e dal lato degli impieghi: nel primo caso, il                
turismo viene misurato come comparto economico che contribuisce alla formazione del           
PIL, ottenendo informazioni attraverso le indagini Istat sui conti economici delle imprese;            
mentre nel secondo caso il turismo fa parte della categoria consumi, misurato            
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quantificando la spesa attraverso le indagini Istat sulle spese delle famiglie. In questo             
contesto, tuttavia, non è possibile isolare la variabile turistica, poiché nella misurazione            
della produzione, i risultati economici delle imprese sono presentati in maniera aggregata,            
come possiamo vedere dalla  seguente tabella  (Tab. 1). 
 
 
Tabella 1: Valore Aggiunto a prezzi  base per attività  economica  e Prodotto Interno Lordo Fonte: Istat, 2016. 
 
 
Riguardo agli impieghi, nell’indagine Istat le famiglie vengono intervistate per analizzare e            
seguire le evoluzioni della loro spesa, secondo la misurazione degli acquisti di beni e              
servizi per soddisfare i consumi familiari. Il turismo, quindi, fa parte di quel vasto paniere               
di beni e servizi che le famiglie consumano secondo le loro caratteristiche specifiche             
(sociali, economiche, etc.) e, quindi, è una variabile che compone la voce finale dei              
consumi e non viene misurata  singolarmente. 
Il grande limite dell’utilizzo dei Conti Nazionali è che non solo non esiste un conto               
dedicato esclusivamente al turismo, ma data la sua multidisciplinarità, è oltretutto           
impossibile isolare le risorse e gli impieghi imputabili al turismo. Il prodotto turistico è              
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eterogeneo e si sviluppa coinvolgendo, in modo diverso, tutti i settori dell’economia            
nazionale.  Inoltre, si possono elencare  altri  tre limiti: 
 
● i sistemi di Contabilità Nazionale non distinguono il consumatore dal “visitatore”,           
non tenendo conto, quindi, della  specificità  di chi consuma; 
● il turismo non è misurato in un conto separato, a differenza di altre attività              
economiche; 
● la Contabilità Nazionale è caratterizzata da una rigidità che non permette l’analisi            
di aspetti  più particolari  dell’economia  nazionale  (Celardo, 2017). 
 
Alla luce di questi problemi, è facile affermare che, sebbene i Conti Nazionali             
rappresentino un’importante base da cui attingere informazioni economiche sul turismo,          
non sono sufficienti per sostenere le statistiche del turismo. Per questo, e per altri motivi               
legati alla disponibilità dei dati, è divenuta necessaria l’adozione di uno strumento di             
statistica economica in grado di aggregare le fonti statistico-turistiche attendibili e           
permettere una estimazione affidabile dell’industria turistica. Questa necessità, come verrà          
descritto nel seguente paragrafo, è sorta dapprima a livello internazionale, con lo scopo             
non solo di migliorare la misurazione dei servizi turistici a livello nazionale, ma anche per               
offrire uno standard mondiale. 
 
 
1.4 Il Conto satellite del turismo (CST) 
 
Nel 1982, l’Organizzazione Mondiale del Turismo affidò a Josè Quevedo, al momento            
responsabile della preparazione dei Conti Nazionali della Spagna presso l’Ufficio          
Nazionale di Statistica, il compito di preparare i Conti Nazionali spagnoli per la             
produzione di un documento che avrebbe potuto descrivere il turismo, utilizzando le            
raccomandazioni  sui Conti Nazionali  del 1968. 
Da questa prima sperimentazione è stato ideato, durante l’Assemblea Generale del 1983            
promossa dall’Organizzazione Mondiale del Turismo (Celardo, 2017), lo strumento         
statistico Tourism Satellite Account (TSA) -Conto Satellite del Turismo (CST)- predisposto           
con lo scopo di quantificare, con metodologie specifiche, l’entità economica dell’industria           
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turistica. Lo strumento economico Conto Satellite del Turismo (CST), è un elaborato            
composto da Tavole che quantifica: la domanda generata a seconda della combinazione            
origine-destinazione, la totalità dell’offerta turistica, l’incidenza del turismo sui settori          
economici e tra i settori economici, il suo ruolo nell’economia nazionale, ma anche la              
situazione dell’occupazione turistica e la quantità degli investimenti destinati a questo           
comparto.  
Questo documento viene concepito come mezzo per creare uniformità nelle tecniche di            
misurazione e per permettere il confronto del turismo con gli altri settori dell’economia             
(UNSD, EUROSTAT, OECD and UNWTO, 2008). Uno degli obiettivi principali del           
Conto Satellite è la comparazione : attraverso la corretta applicazione dei Manuali di            
Attuazione, si crea uno strumento adatto per confrontare i risultati ≪nel tempo            
(nell’ambito dello stesso Paese), nello spazio (tra Paesi diversi) e con altri settori ed attività               
economiche ≫ (www.ontit.it). 
Durante l’assemblea del 1983, l’UNWTO ha sottolineato «la necessità di un sistema di             
informazione sul turismo con l’obiettivo di fronteggiare le lacune delle rilevazioni           
statistiche e ipotizzando la possibilità di studiare il turismo attraverso i dati sviluppati dalla              
Contabilità Nazionale » (Celardo, 2017). Questa necessità nasce dal fatto che il turismo è             
un fenomeno difficilmente delineabile soprattutto perché è un fenomeno multidisciplinare:          
il settore dei viaggi&vacanze non è legato ad uno specifico prodotto, ma è composto da               
una serie di servizi di cui usufruisce il turista: quest’ultimo, oltre a visitare una particolare               
attrazione, una località, o un percorso turistico, utilizzerà almeno uno tra i servizi di              
trasporti, ristorazione, alloggio e servizi aggiuntivi per fruire completamente del territorio           
che sta visitando. Per questo motivo, oltre ai servizi tipicamente destinati al turista, per              
quantificare correttamente il valore della domanda e dell’offerta turistica bisogna anche           
isolare la quota della spesa turistica in quelle attività miste, dedicate cioè sia al cittadino               
che al viaggiatore (come possiamo vedere dalla Tabella 2, la colonna Gasto en consumo              
turistico de las AAPP indica proprio il coefficiente di spesa imputabile al turismo per              
branca di attività). 
 
15
Tabella 2: Consumo turistico  interno per branche di attività  Fonte: INE, 2004 
 
Durante gli anni Novanta non possiamo dire che il CST venne subito considerato un punto               
di riferimento per le statistiche del turismo, ma con i miglioramenti e le revisioni messe in                
atto negli anni dall’UNWTO, lo ha reso uno strumento di armonizzazione internazionale            
delle  statistiche. 
Il Conto Satellite del Turismo nasce ufficialmente nel 2000, quando l’UNWTO, l’Eurostat            
e l’OCSE creano una prima guida standard per l’applicazione del Tourims Satellite            
Account (TSA) . Gli obiettivi sono stati ampliati nel definire come scopo quello di avere una               
metodologia comune per valutare questo settore, per assicurare l’affidabilità dei dati e            
permettere  il confronto tra Paesi diversi . 
2
Il primato del Conto Satellite del Turismo si deve al Canada, che già dalla Conferenza di                
Ottawa nel 1991 ha discusso l’applicazione del TSA, per poi svilupparlo concretamente nel             
1994. Altri Paesi, come la Repubblica Dominicana, Norvegia, Svezia, Singapore, Messico           
2
Ciccarelli M. (2015). Il Conto Satellite del Turismo in Italia: metodologie e prospettive (tesi di laurea                 
triennale). Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale 
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e USA, sviluppano un Conto Satellite nei primi anni Novanta, insieme a Svizzera,             
Australia e Finlandia  che avviano degli studi di fattibilità  (www.ontit.it). 
Per incentivare la creazione del Conto Satellite nei Paesi europei, la Commissione Europea             
dal 2002 al 2006 ha erogato dei finanziamenti (Grant Agreements) per sostenere gli studi              
di fattibilità e la produzione delle Tavole (Perez, 2012): ≪La Commissione ha preso una              
serie di iniziative negli ultimi dieci anni per incoraggiare gli Stati membri a compilare il               
TSA. La Direzione Generale per le Imprese e l'Industria ha un sistema di sovvenzioni, di               
cui ci sono stati tre turni, Eurostat ha coordinato un progetto di due anni, nel 2008-09 e nel                  
2010 e il 2013 gli Stati membri e i Paesi dell'EFTA sono stati invitati a presentare                
3
volontariamente tutti i loro dati TSA disponibili ≫ (Eurostat, 2013). Questo sostegno           
finanziario è legato al fatto che l’adozione di questo strumento presuppone una modifica             
dei sistemi statistici nazionali del Paesi, poiché comporta l’impegno di sviluppare i loro             
sistemi statistici e direzionarli in modo da essere in linea con la qualità e quantità dei dati                 
richiesti; nonché la necessità di sostenere i costi derivanti dalla messa in opera del              
progetto. L’Italia, grazie al sostegno europeo, si è approcciata a questo strumento nel 2002,              
anno dell’avvio di uno studio di fattibilità, creando nel 2012 il Primo Conto Satellite di               
Turismo (Istat, 2012).  
Nel resto d’Europa i Paesi hanno aderito al progetto con tempi diversi: alcuni hanno              
iniziato la produzione dell’elaborato già dai primi anni del nuovo millennio, altri ancora             
non hanno ancora avviato uno studio di fattibilità ad oggi. Com’è possibile notare dalla              
Figura 1, alcuni Paesi Europei non hanno un sistema di rilevazione statistica abbastanza             
adeguato, quindi non c’è la possibilità di base di tracciare gli arrivi e la spesa; oppure, i                 
Paesi stessi non lo ritengono uno strumento necessario in quanto sono mete a bassa              
vocazione  turistica. 
L’Italia, invece, avendo presentato un prototipo del primo Conto Satellite del Turismo nel             
2012, viene definito come Paese con compilazione regolare in quanto ha già predisposto un              
gruppo di lavoro per sviluppare un secondo CST (Maresca, 2016).  
 
3
EFTA: Associazione europea del libero scambio  
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