INTRODUZIONE
Oggi come non mai le imprese si trovano ad operare in mercati competitivi e dinamici,
caratterizzati da fenomeni di turbolenza ambientale difficilmente prevedibili, di rapida
manifestazione ed elevata intensità. Le imprese sono costantemente alla ricerca di nuove
opportunità e vantaggi competitivi. In tale contesto, i tradizionali sistemi di pianificazione
e controllo di gestione, che ruotano principalmente intorno ad indicatori economici e
finanziari, sviluppati secondo orizzonti di breve periodo, non sono più sufficienti in un
ottica di valutazione e creazione di valore e di capacità dell'azienda di competere in
maniera duratura. E' opportuno, pertanto, che le imprese ripensino il proprio sistema di
pianificazione e controllo per renderlo atto a supportare i processi di pianificazione
strategica nel tempo, sviluppando secondo logiche che prestino maggiore attenzione alle
performance aziendali di medio- lungo termine, introducendo sistemi di misurazione delle
stesse, atti a verificare e gestire la creazione di valore nel tempo. Mentre in passato le
aziende, agendo nei mercati protetti e regolamentati, potevano puntare su fattori quali la
tecnologia e le risorse finanziarie per l'acquisizione del vantaggio competitivo, oggi sono le
risorse umane, sempre uniche ed originali, ad acquistare il ruolo determinante di fornire
alle aziende quel valore aggiunto che consenta di emergere dallo scenario indifferenziato
delle alte tecnologie. Il crescente richiamo al valore e all'importanza delle persone nel
successo delle organizzazioni ha portato ad una forte centralità del comportamento
organizzativo. Sembra che la comprensione e la guida dei comportamenti organizzativi
siano tornati ad essere due imperativi dai quali è impossibile prescindere. Tuttavia, ciò
comporta una maggiore complessità gestionale poiché le variabili soggettive del
comportamento organizzativo sono difficilmente definibili in maniera universale e sono
composte da altre variabili difficili da individuare e gestire. La complessità maggiore
riguarda la comprensione della soggettività individuale e la definizione di comportamenti
che generano prestazioni efficaci. Tutto ciò è evidente nella letteratura su tale argomento,
in cui gli autori forniscono definizioni che individuano caratteristiche diverse per lo stesso
concetto, a causa dell'elevato grado di soggettività a cui si và incontro quando si parla di
risorse umane. Non solo, la soggettività individuale delle risorse che compongono
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l'organizzazione deve coincidere con gli obiettivi aziendali. Infatti. le persone
interagiscono l'una con l'altra nell'esercizio di funzioni che aiutano a conseguire gli
obiettivi aziendali. I nuovi approcci sulla gestione delle risorse umane sono proprio
concepiti per potenziare le capacità dei lavoratori fornendo loro maggiori opportunità per
apprendere mentre lavorano insieme in vista di un obiettivo comune. In particolare si rende
necessaria una forte integrazione tra il sistema di pianificazione e controllo, i sistemi
informativi, e il clima e la cultura aziendale. Le aspettative individuali devono pertanto
coincidere con le aspettative organizzative definite sia in termini di obiettivi che in termini
di orientamento dei comportamenti delle risorse umane. L'organizzazione è sempre più
intesa come risultato dinamico dell'insieme di risorse tangibili e non che compongono
l'organizzazione. In tale contesto, le competenze dell'organizzazione sono incorporate nelle
persone, sono esse infatti che si relazionano con l'ambiente, il mercato, le tecnologie,
nonché le strategie, la struttura e i meccanismi operativi, dando un senso concreto alla
missione d'impresa. Proprio per questo l'aspetto soggettivo deve essere opportunamente
incanalato verso il raggiungimento di un obiettivo comune. A tale scopo diviene
fondamentale per l'impresa comprendere variabili estremamente soggettive come
competenze e motivazioni, sicuramente più difficilmente definibili ma fondamentali per
garantire all'impresa una performance superiore e soprattutto difficilmente imitabile in una
prospettiva di medio- lungo termine.
A queste si aggiungono gli altrettanto fondamentali elementi di contesto che possono
favorire l'espressione di comportamenti efficienti. Questi elementi, come uno stile di
leadership appropriato, sono finalizzati a produrre motivazione negli individui per il
raggiungimento di più ampi obiettivi organizzativi, indirizzandone i comportamenti in
modo coerente alle aspettative dell'organizzazione. Lo scopo della mia tesi è di fornire
un'idea chiara degli elementi soggettivi che contribuiscono alla creazione di valore nelle
organizzazioni e di illustrare le principali relazioni che vengono a crearsi in un approccio
basato sullo sviluppo delle risorse umane, considerate come una fonte di vantaggio
competitivo unico ma soprattutto difficilmente imitabile.
Nel corso del primo capitolo verrà analizzato il concetto di competenza innanzitutto
attraverso la sua evoluzione nel corso degli anni. Si andranno successivamente ad
analizzare le definizioni principali presenti in letteratura. Al termine del capitolo verrà
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adottata una sola definizione che verrà sviluppata nei capitoli successivi, per poi analizzare
tutte le componenti che costituiscono le competenze stesse al fine di avere un'idea chiara
del concetto. L'individuazione delle componenti che costituiscono le competenze
porteranno ad analizzare un'altra componente fondamentale per la creazione di
performance nell'organizzazione: la motivazione.
Nel secondo capitolo verrà innanzitutto esplicitato il concetto di motivazione, anche questo
si presenta controverso alla luce delle diverse definizioni fornite. Ma l'analisi e il confronto
delle diverse definizioni permetterà di individuare la componente principale che
caratterizza tale concetto. Ciò permetterà l'analisi della relazione esistente tra le
competenze e la motivazione. Non solo questi due elementi però sono indispensabili al fine
di ottenere una performance superiore grazie al capitale umano, un altro fattore
indispensabile è rappresentato dal contesto organizzativo. Quest'ultimo fattore, come i
precedenti, viene dapprima analizzato singolarmente e in seguito messo in relazione prima
con le competenze e poi con la motivazione. Pertanto, nel corso del seguente lavoro
verranno analizzate le singole componenti che compongono la performance: competenza,
motivazione e contesto organizzativo. Infine verrà analizzata la relazione esistente tra le
stesse.
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Introduzione
Il concetto di competenza può risultare intuitivamente chiaro, in realtà si tratta di un
concetto ampiamente studiato da diversi anni, evidenziando come, a distanza di
tempo sembra essere ancora necessaria una riflessione sul tema alla ricerca di
qualche riga per fare chiarezza. La crescente attenzione attribuita a questo argomento
è riconducibile al progressivo affermarsi di modelli lavorativi basati su soluzioni
organizzative sempre più flessibili e dinamiche che permettono alle organizzazioni
odierne di fronteggiare le incertezze dei mercati in cui operano. In questo scenario di
riferimento cosi dinamico la dimensione statica del lavoro (la posizione o la
mansione di riferimento) perde la sua centralità e diventa sempre più importante e
strategico riconoscere e valorizzare la dimensione dinamica, cioè l'apporto
professionale dell'individuo, l'unica vera forza competitiva aziendale. Ciò che meglio
definisce l'apporto professionale individuale è il concetto di competenza. Tuttavia si
tratta di un concetto estremamente complesso sia per la sua definizione che per le sue
modalità di rilevazione. Non esiste, infatti, una definizione condivisa del concetto di
competenza.
Nelle pagine di questo primo capitolo verrà illustrata la nascita del concetto di competenza
nella moderna psicologia organizzativa e l'evoluzione di tale concetto, nel corso
degli anni, tramite le interpretazioni fornite, argomentate e discusse da diversi autori.
Infine, si cercherà di arrivare all’adozione di una sola definizione, quella che sembra
maggiormente condivisibile e che, per questo motivo, sarà adottata nella presente
trattazione così da individuare gli elementi che la compongono.
1.1 L’approdo al modello delle competenze
Nel corso degli ultimi anni ci si è trovati ad affrontare profonde trasformazioni nel modo di
produzione e di erogazione sia dei beni, sia dei servizi. In precedenza, le unità di
riferimento fondamentali per organizzare il lavoro e per attribuire responsabilità e doveri ai
singoli erano rappresentate dai i compiti attribuiti a ciascun lavoratore erano le unità di
riferimento fondamentali per organizzare il lavoro e per attribuire responsabilità e doveri ai
singoli. Ciascuna mansione, infatti, era definita attraverso una descrizione dettagliata delle
attività da svolgere. La realtà moderna, invece, rende sempre più difficile definire un
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