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     Il lavoro che segue illustra nel dettaglio le fasi operative dell’indagine 
e i primi risultati relativi alla caratterizzazione delle strutture effettivamente 
studiate tra tutte quelle censite in ordine alle suddette dimensioni. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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1. OGGETTO, METODOLOGIE E TECNICHE D’INDAGINE 
 
 
1.1 L’universo d’indagine 
Oggetto di questa indagine sono gli istituti privati che praticano attività 
di ricerca nel campo del sociale, quindi marketing ma anche ricerca socio-
economica, sondaggi e attività di studio in vari settori. 
Da un’attenta ricerca bibliografica  è emerso che non esiste alcuna 
pubblicazione specifica che abbia affrontato sistematicamente questo 
settore di attività. O meglio, si fa spesso riferimento alle ricerche di 
mercato e agli studi dell’opinione pubblica ma senza analizzare quali siano 
i relativi contesti di produzione, sotto il profilo organizzativo, cognitivo e 
professionale. 
Molti lavori  riguardano gli istituti di ricerca pubblici ma non ci sono 
pubblicazioni che si occupano di quelli non pubblici. 
Indirettamente pero’ si fa riferimento a questi quando si risale a un 
prodotto specifico della conoscenza: le ricerche di mercato. 
Se consideriamo queste come: “La sistematica raccolta, elaborazione e 
analisi dei dati sui problemi relativi al marketing di beni e servizi” (Santini, 
1988); è evidente il fatto che si parli di un’attività conoscitiva finalizzata e 
che quindi deve essere realizzata in strutture che abbiano a disposizione i 
necessari mezzi professionali e tecnici. Mezzi che, se non sono erogati 
dallo Stato perché non riguardanti oggetti di utilità sociale,  devono essere 
cercati attraverso altri canali. E molto probabilmente questi mezzi sono 
ricercati prevalentemente o esclusivamente su committenza, dando luogo 
ad un prodotto di conoscenza destinato ad essere scambiato, in quanto 
“merce” con un altro valore che nel mercato, luogo degli scambi 
economici, è costituito, per eccellenza, dal denaro.       
  
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La prima questione urgente che si è posta è stata dunque quella di censire 
queste strutture. A questo riguardo sono state utilizzate alcune 
pubblicazioni ufficiali prendendo in considerazione l’anno più recente per 
il quale esse erano disponibili: 
- la Guida Monaci nazionale del 1996, 
- la Guida alle Regioni d’Italia del 1995/96. 
In queste pubblicazioni è presente una divisione per voci e per zona 
territoriale di una serie di enti con relativi dati di base e specificazione delle 
attività svolte. Sono state prese in considerazione le categorie: marketing,  
pubblicità e ricerche di mercato, istituzioni culturali e scientifiche, 
consulenza e centri di studio per lo sviluppo economico e sociale.  
Inoltre si è usufruito della Biblioteca del Cnr e si è consultato 
approfonditamente: l’Annuario Doc del 1992/93: pubblicazione dell’Ente 
Nazionale Informazioni che censisce direttamente gli istituti di ricerca e 
studio presenti nel nostro paese, divisi per categorie analitiche. 
Quello del 1993 è purtroppo il più recente, tuttavia è risultato di estrema 
importanza sia come fonte di raccolta dei dati sia come controllo di essi, 
data l’analiticità delle informazioni contenute soprattutto riguardo 
all’attività svolta. 
Sono state consultate le voci: ricerca sociale, sociologia, ricerca 
economica, opinione pubblica, marketing.  
Grazie alla divisione per categorie di attività, già presente in tali testi, è 
stata fatta una prima discriminazione scegliendo quelle agenzie o istituti 
che praticano principalmente  ricerca sociale, socio-economica, studi 
sociali, marketing, ricerche di mercato e sondaggi. Sono stati inclusi in 
questa lista anche gli Ires e i Centri di studi economico-sociali regionali, a 
metà strada tra pubblico e privato. 
  
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Tutte le unità sono state ripartite territorialmente per zona geografica e 
regione di appartenenza e per ambito d’intervento. 
Attraverso queste “unità d’analisi potenziali” si e’ potuto definire 
l’universo di popolazione, punto di partenza necessario a qualsiasi tipo di 
indagine.
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Tutti i dati, classificati per livello territoriale e ambito cognitivo d’intervento, sono stati catalogati 
mediante i software DBIII e DBIV in una serie di files denominati complessivamente 
“Mercato.dbf”. 
 
  
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1.2 Gli istituti contattati 
L’universo di partenza si componeva di 587 strutture censite nelle 
modalità sopra indicate. A questi sono stati aggiunti altri quattro istituti non 
censiti precedentemente ma che rientrano nell’ambito d’interesse per il loro 
riconosciuto contributo nel mondo della ricerca sociale. Sono: due grandi 
istituti di ricerca italiani che possiamo già definire multindagine: l’Eurispes 
e l’Eurisko; un istituto censito tramite l’Annuario Dea: l’Irsl (Istituto di 
ricerche e studi socio-economici, legislativi e territoriali) e un istituto che 
svolge specificamente sondaggi d’opinione: l’Ispo del prof. Mannheimer. 
Si è dunque deciso di integrare l’universo dei dati originari con il 
patrimonio delle conoscenze a disposizione in questo campo e consultando 
altre pubblicazioni non riferite specificamente all’ambito della ricerca 
sociale in modo da evitare quegli errori di “livellamento” della popolazione 
d’indagine causato dal fatto di utilizzare solo poche e specifiche fonti di 
raccolta.  
L’universo d’indagine è quindi costituito da 593 istituti e agenzie censiti 
attraverso le fonti e le modalità sopra indicate. Questi sono stati contattati 
mediante telefono utilizzando il questionario elaborato. Data l’elevata 
dispersione dovuta a vari fattori di difficoltà tipici di questo contatto, si e’ 
deciso di compilare i questionari relativi agli istituti che non hanno 
rilasciato l’intervista, utilizzando le informazioni dell’annuario Doc.
2
 
Complessivamente a partire dalla popolazione originaria di 593 istituti, 
le risposte utili (contatti avuti e questionari compilati) sono state 364. 
Questo significa che 229 istituti e agenzie non sono stati raggiungibili 
perché non più esistenti, perché non disponibili a collaborare, perché non è 
stato possibile avere alcun recapito. 
                                                          
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L’elenco dei  contatti avuti e i questionari compilati e’ stato archiviato in un file a parte 
denominato “Risposte.doc”. 
 
  
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Di questi 364: 237 svolgono attività di ricerca, 127 svolgono altri tipi di 
attività, mentre 89 dei 237 svolgono sondaggi di opinione tra le proprie 
attivita’ di ricerca. 
Dei 237 istituti che fanno ricerca solo 175 sono stati contattati 
direttamente. I restanti 62, infatti, sono stati comunque aggiunti nell’elenco 
iniziale in quanto è stato possibile derivare tutte le informazioni previste 
nella scheda di rilevazione dall’analisi documentale. 
Per evitare incongruenze nei dati relativi ai singoli sottogruppi si è 
deciso comunque di creare un file a parte in cui sono contenuti tutti i dati 
relativi ai soli 175 istituti contattati direttamente.  
 
 
 
  
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1.3 Tecnica e strumento di raccolta dei dati   
Dopo aver risolto la questione metodologica primaria concernente le 
modalità di rilevazione e aver optato per un’intervista telefonica piuttosto 
che per un questionario postale, per motivi sia di costo che di tempo, si è 
proceduto con la costruzione del questionario. 
Tenuto conto delle peculiarità dell’intervista telefonica e della 
necessarietà di certe informazioni si è deciso di: 
- iniziare l’intervista con una presentazione breve ma completa degli 
scopi dell’indagine; 
- chiarire i criteri di censimento delle strutture; 
- dare indicazioni generali sullo svolgimento dell’intervista, 
- indagare in merito ad alcuni aspetti concernenti l’attività svolta dagli 
istituti. 
 
Con riferimento agli specifici obiettivi cognitivi dell’indagine, che sono 
quelli di caratterizzare questi istituti a livello organizzativo, strutturale e 
professionale, sono  state definite e prese in considerazione le seguenti aree 
problematiche: 
 
 
a) variabili cognitive: 
1) tipi di ricerca svolta 
2) tecniche di raccolta dei dati 
3) grado di specializzazione tematica 
4) svolgimento di sondaggi di opinione 
 
  
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b) variabili organizzativo/economiche: 
1) tipi e livelli della committenza  
2) tipi e livelli di relazione con altri contesti (in termini di collaborazione 
e   controllo)   
3) ampiezza del campo d’intervento 
 
c) variabili professionali: 
1) livelli (interne, esterne o entrambe) e tipi di competenze utilizzate 
 
 
Le informazioni conclusive riguardavano l’anno di fondazione 
dell’istituto contattato e l’eventuale disponibilità ad una intervista più 
approfondita, dato questo fondamentale nel determinare successivamente il 
campione su cui effettuare interviste più analitiche. 
 
La peculiarità dell’intervista diretta è quella di mantenere aperta la 
discussione in modo da utilizzare il maggior numero di informazioni 
possibili.  
Per la conduzione dell’intervista ci si è avvalsi di un questionario semi-
strutturato che prevedeva alcune domande aperte accanto ad altre per le 
quali si erano previste le relative modalità di risposta. 
Oltre alle informazioni di base gia’ a disposizione concernenti: 
- il nome dell’istituto/agenzia, 
- la città, 
- la regione, 
- il codice numerico assegnato a ciascun istituto già diviso per regione; 
sono state elaborate 10 domande concernenti: 
  
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- L’impegno specifico in attivita’ di ricerca; 
- il tipo di ricerca svolta; 
- lo svolgimento di sondaggi di opinione; 
- le competenze utilizzate; 
- il tipo di competenze; 
- il collegamento con altri istituti; 
- il tipo e l’ambito della committenza; 
- l’ambito della ricerca; 
- le tematiche e gli argomenti generali trattati; 
- l’anno di fondazione dell’istituto. 
Per l’elenco completo delle domande e delle codifiche alla risposte si 
rimanda all’allegato A in appendice. 
 
 
 
  
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1.4 Procedure di codifica 
Il sistema di codifica utilizzato per archiviare i dati è stato costruito a 
posteriori sul campione dei casi raggiunti, avendo come riferimento il 
questionario e soprattutto i risultati delle interviste.  
Innanzitutto alle informazioni di base iniziali sono state aggiunte altre tre 
variabili classificatorie: 
- l’unità= se istituto pubblico o privato 
- la nazione= se istituto italiano o di altra nazionaltà 
- la zona= se istituto appartenente al nord, centro o sud d’Italia 
Questa ulteriore codifica è stata dettata dall’osservazione della 
molteplicità e della diversa provenienza degli istituti contattati e della 
rilevanza che la variabile territoriale ha assunto nel corso del censimento 
(come risulterà chiaro dalle prime elaborazioni).  
Alcune variabili sono state costruite a posteriori perchè altrimenti, data la 
generalità delle risposte ottenute nelle interviste, le informazioni contenute 
sarebbero andate perse.  
La prima esigenza fondamentale che si è dunque posta è stata quella di 
chiudere le domande aperte allo scopo di individuare delle categorie quanto 
più omogenee al loro interno ed eterogenee tra di loro, in modo da garantire 
la massima sintesi e allo stesso tempo preservare l’analiticità delle 
informazioni possedute originariamente. 
Per far ciò è stato utilizzato un sistema di codifica disgiuntivo completo 
che passa preliminarmente per una interpretazione semantica delle risposte 
avute (Cannavò, 1996). 
Questo significa che, partendo dall’analisi dei risultati del questionario, 
si è messa in atto tutta una serie di operazioni di post-codifica e di 
trattamento di tutte le informazioni registrate che ha portato all’ 
elaborazione di un sistema di codifica, il quale ha poi orientato la 
costruzione della matrice dei dati su cui è stata svolta effettivamente 
  
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l’analisi. (Per la lettura del sistema di codifica si rimanda all’allegato A in 
appendice). 
Tuttavia è di fondamentale importanza premettere che, a seguito 
dell’analisi delle prime distribuzioni di frequenza delle variabili su tutti i 
casi, si sono notati due fatti importanti: il primo è l’emergere di modalità di 
risposta non previste nel questionario originale; il secondo è la 
differenziazione strutturale tra i casi che ha portato alla costruzione di 
gruppi differenti tra di loro per alcune caratteristiche peculiari. 
Due sono state le conseguenze operative di questi risultati: la 
ristrutturazione della matrice dei dati originaria, modificando l’assetto 
strutturale di alcune variabili, in particolare con la creazione di indici 
sintetici o di nuove variabili non previste originariamente (Agnoli, 1992); 
l’adozione di criteri di classificazione dei dati in relazione a gruppi di casi 
che presentavano caratteristiche omogenee e che ha portato alla creazione 
di tre matrici dei dati: quella degli istituti che svolgono attività di ricerca, 
quella degli istituti che non svolgono attività di ricerca e infine quella degli 
istituti non reperiti.  
  
1.4.1 Sistema di codifica relativo al sottoinsieme di istituti che non 
fanno ricerca e a quelli che svolgono sondaggi d’opinione 
In seguito all’esame delle distribuzioni semplici di frequenza sulle 
variabili più importanti, in particolar modo di quelle che registravano 
l’impegno effettivo in attività di ricerca, si è avuta un’idea più precisa circa 
la composizione del sottoinsieme d’indagine. Delle 364 risposte utili ben 
127 (il 34,8%) riguardano istituti che non svolgono alcuna attività di 
ricerca. Più precisamente alcune di queste  unità utilizzano le ricerche come 
strumento per altre finalità ma non la svolgono direttamente, altre sono 
fuori da questo ambito oppure sono agenzie che svolgevano in passato 
ricerche e ora si avvalgono di altre competenze esterne. 
  
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Tab. 1.4.1- Ripartizione dell’universo d’indagine in relazione 
all’impegno in attività di ricerca 
  
 Tipo di istituti                                         v.a                                      %   
Svolgono att. di ricerca                           237                                  40,0                   
Non svolgono att. di ricerca                    127                                   21,4                
Non reperibili                                         229                                   38,6 
Totale                                                     593                                   100,0        
 
Nel questionario era prevista una domanda specifica nel caso in cui 
l’istituto contattato non facesse ricerca e cioè: “In che cosa consiste 
prevalentemente la vostra attività?”  
Tutti i 127 istituti interessati hanno fornito una risposta e così è stato 
possibile procedere  alla seguente classificazione: 
Agenzie di pubblicità: si occupano di tutto ciò che riguarda la 
promozione e la vendita di un prodotto oppure di tutte le attività di 
marketing in cui si utilizzano dati già esistenti, provenienti da altre fonti. In 
questo caso  ci si avvale solo di competenze esterne. 
Centri studi: la loro modalità di lavoro consiste in un’attività conoscitiva 
di tipo non empirico prevalentemente nel settore delle discipline storico-
filosofiche e politiche, per finalità puramente teoriche. 
Istituti di formazione: si occupano di corsi di vario genere, comprese le 
attività di selezione del personale. 
Agenzie di consulenza: il loro obiettivo è di fornire dati tecnici e 
informazioni alle aziende.  
Altro: sono compresi enti e associazioni di vario tipo; agenzie che si 
occupano di relazioni pubbliche, direzione aziendale, fornitura di servizi, 
comunicazione; organizzazione, di attività culturali.  
Sono state costruite così delle nuove variabili che non erano state 
previste nella costruzione del questionario ma si sono rese utili dopo, al 
momento della registrazione dei dati. In questa fase è emerso, infatti, il loro 
contenuto informativo ai fini della descrizione di questo gruppo consistente 
  
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d’indagine che, altrimenti, sarebbe andato perduto. (Per la lettura del 
sistema di codifica relativo a questo sottoinsieme si rimanda all’allegato A 
in appendice). 
   
Dei 237 istituti censiti che svolgono attività di ricerca, 89 fanno anche 
sondaggi di opinione. Questi costituiscono un sottoinsieme specifico 
dell’indagine per cui le informazioni che  li riguardano sono state 
classificate a parte ed archiviate in un file denominato: “polls.dbf”, allo 
scopo di sottoporre questo sottoinsieme ad un successivo e specifico lavoro 
di analisi. 
 
1.4.2 Codifica dell’ambito tematico  
Nel questionario utilizzato, la domanda relativa alle tematiche d’indagine 
era stata lasciata completamente aperta per due motivi fondamentali: 
1) mantenere il più possibile libera la conversazione in modo da far 
scaturire il maggior numero di informazioni; 
2) creare in seguito delle classi tematiche che mantenessero fede ai 
risultati ottenuti e allo stesso tempo includessero tutti i diversi ambiti tipici 
della ricerca sociale. 
Più precisamente nel questionario erano previste due domande aperte: 
- “La vostra attività di ricerca riguarda qualche tematica in particolare?” 
Se la risposta era positiva allora si chiedevano specificazioni. Inoltre: 
- “Quali sono in generale gli argomenti di cui vi occupate?” 
Alla fine delle interviste tutte le informazioni registrate sono state scritte 
separatamente in un elenco in cui sono state fornite tutte le notizie 
riguardanti: 
- le tipologie prevalenti di ricerca, 
- gli argomenti di maggiore interesse, 
- gli eventuali temi specifici in precedenza e attualmente trattati. 
  
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Purtroppo non e’ stato possibile avere tutti i dati per ognuno dei 237 
istituti. Tuttavia nell’ipotesi di partenza si è parlato di ricerca sociale alla 
stregua di un albero con tanti rami che a loro volta si dipanano in altri rami 
a un livello di generalità via via inferiore. Questo nel senso che, avendo 
funzioni e un livello di importanza e riconoscimento sociali differenti, la 
ricerca nel mercato assume connotati diversi per quanto concerne: 
- i metodi e le tecniche utilizzati 
- il livello di differenziazione, specializzazione e continuità dei temi 
affrontati 
- lo scopo interno/esterno della ricerca. 
Nella codifica si è deciso di tenere conto di tutti questi aspetti in modo 
da dare una visione generale ma anche particolareggiata di ogni unità 
d’indagine per cui si e’ parlato di “ambito tematico” piuttosto che di 
argomenti o oggetti d’indagine, prevedendo in seguito le eventuali 
specificazioni. 
Ciò partendo dal presupposto di considerare l’ambito tematico come uno 
spazio aperto in cui siano presenti, anche se in diverso modo, tutti quegli 
aspetti precedentemente elencati. 
Sono state costruite innanzitutto tre grandi classi che raggruppano i tre 
tipi di ricerca per noi più importanti: 
- Ricerche di mercato 
- Ricerche socio-economiche 
- Ricerche sociali. 
Per ognuna di queste classi è stata prevista un’ulteriore articolazione.  
Le ricerche di mercato sono state suddivise in: 
1) qualitative/motivazionali: hanno l’obiettivo di studiare 
approfonditamente un oggetto, un servizio o ancora di rendere conto delle 
preferenze, le valutazioni, gli atteggiamenti di un consumatore o un gruppo 
di consumatori rispetto ad un prodotto o un servizio (Santini, 1988),