Introduzione 
 
4 
 
multicanalità per favorire e migliorare l'interazione tra produttore e 
consumatore, sia per le attività di comunicazione, 
commercializzazione e assistenza sia di monitoraggio della customer 
satisfaction.  
In tale contesto, caratterizzato da una complessità crescente e dal 
ruolo sempre più attivo del cliente, che richiede di essere partecipe 
alla creazione della propria esperienza di consumo, diventa evidente 
la necessità di integrare il canale mobile nelle attività di marketing. Il 
mobile infatti è un medium dalla duplice valenza: è sia un personal 
medium sia un medium sociale, soprattutto grazie alla diffusione 
crescente del mobile internet. Il cellulare è sia un medium intimo, 
personale, a stretto contatto con l’utente che lo “indossa” come una 
seconda pelle, sia una finestra costante (“anywhere, anytime”) sul 
web e sulle relazioni che in esso si moltiplicano.  
In Italia, paese ad alto grado di penetrazione del mobile, l’utilizzo del 
mobile marketing comincia a crescere, pur non essendosi ancora 
affermato, ma le potenzialità del mobile sono lungi ancora 
dall’essere sfruttate a pieno. Attualmente il cellulare viene usato 
principalmente per azioni di brand awareness, fidelizzazione e 
promozione interattiva pur risultando in crescita anche il mobile 
service management, ovvero l'utilizzo di tecnologie mobili nelle 
relazioni commerciali (supporto pre-vendita, prenotazione, 
pagamento, post-vendita). 
L’obbiettivo di questo lavoro è inquadrare lo scenario attuale in cui 
si colloca il mobile marketing, analizzarne le opportunità e gli 
strumenti più efficaci che possono essere utilizzati e capire quali 
saranno i possibili contesti futuri. 
Capitolo 1 - Il marketing e i nuovi paradigmi sociali 
 
5 
 
Capitolo 1 - Il marketing e i nuovi 
paradigmi sociali 
1.1 La società nell’era post-moderna 
 
La storia dimostra che a lunghi periodi di stabilità subentrano quasi 
improvvisamente fattori che ne mutano più o meno violentemente il 
corso. Negli ultimi secoli i cambiamenti che portano a un 
cambiamento di rotta nella storia e all’apertura di nuove ere storico-
sociali si accompagnano sempre più con l’affermarsi di nuove 
tecnologie o strumenti tecnologici rivoluzionari, specialmente nel 
campo della comunicazione. Per dimostrarlo, basta pensare ai 
cambiamenti portati dalla diffusione dei personal computer e internet 
che hanno portato alla nascita della società dell’informazione o, più 
recentemente, alla espansione delle piattaforme e degli strumenti 
legati al web 2.0. Questi ultimi hanno modificato in maniera così 
prorompente il modo in cui le persone comunicano in rete da portare 
i sociologi a coniare il termine di network society1,, intendendo con 
questo l’emergere di una nuova forma di socialità caratterizzata dalla 
compresenza di relazioni sociali locali e a distanza, per cui le 
relazioni vengono mantenute anche senza essere supportate da 
contatti face to face2.  
La rivoluzione della tecnologia dell’informazione e le sue 
declinazioni stanno portato a compimento la fase della modernità ed 
innescando un nuovo ciclo. Nel libro La nascita della società in rete, 
                                                      
1 
Il termine network society viene coniato da Jan van Dijk nel suo libro De 
Netwerkmaatschappij del 1991 (tradotta in inglese con il corrispondente 
titolo di The Network Society), ma è grazie agli studi di Manuel Castells 
che il termine si acceda definitivamente in ambito accademico.  
Cfr. Castells M., La Nascita della Società in Rete, Milano, EGEA, 2002. 
2
 Cfr. Castells, M., Galassia Internet, Milano, Feltrinelli, 2002. 
Capitolo 1 - Il marketing e i nuovi paradigmi sociali 
 
6 
 
Castells3 sostiene che “alla fine del XX secolo si è assistito alla 
trasformazione della cultura grazie all’agire di un nuovo paradigma 
tecnologico incentrato sulle tecnologie dell’informazione”. L’era 
della modernità va lasciando il passo all’epoca della postmodernità, 
nel senso dell’inizio di un nuovo ciclo della storia in cui sono mutati 
i paradigmi sociali e culturali, ma anche quelli economici e 
industriali. 
La letteratura dibatte da lungo tempo sull’uso del termine 
postmodernità e questa diatriba, del resto, non fa altro che riflettere 
la difficoltà che riscontra chi volesse procedere ad un’enunciazione 
chiara e definitiva delle caratteristiche del postmodernismo.  
Non è questa la sede per ripercorrere le correnti di pensiero sociali, 
filosofiche e storiche che si sono occupate di postmodernità, quindi 
per la definizione della società postmoderna si farà riferimento 
all’attento ed esauriente studio di Fabris4 sul consumatore 
postmoderno. 
Innanzitutto va precisato che molti autori5 iniziano a scrivere di 
postmodernità fin dagli anni ’806. Questo fa capire come il 
cambiamento in atto non sia stato repentino e afferibile solamente 
all’ultimo decennio, ma si stia insinuando da almeno trent’anni nei 
vari aspetti della società. L’evoluzione delle tecnologie 
                                                      
3
 Castells M., La Nascita della Società in Rete, Milano, EGEA, 2002. 
4
 Cfr. Fabris G, Il nuovo consumatore: verso il postmoderno, Milano, 
FrancoAngeli, 2003 e Fabris G, Societing. Il marketing nella società 
postmoderna, Milano, Egea, 2009. 
5
In primiis J.-F.Lyotard a cui viene assegnata da Fabris la primogenitura del 
termine a caratterizzazione dell’epoca in cui siamo entrati. Cfr Loyard J.F, 
La condizione postmoderna, Milano, Feltrinelli, 1982. 
6
 Un altro termine per descrivere la società postmoderna prima di tale 
decennio era società postindustriale. Questo per sottolineare la transizione 
in atto nelle tecnologie e nei modi di produzione, in particolare il passaggio 
da un’economia di stampo fordista a una società terziaria e dei servizi, 
nonché per enfatizzare l’accelerazione delle tecnologie produttive introdotta 
dall’industria elettronica e dalle tecnologie di trasmissione dati. 
Capitolo 1 - Il marketing e i nuovi paradigmi sociali 
 
7 
 
dell’informazione – o sarebbe meglio dire “della comunicazione”- 
hanno probabilmente i meriti di aver palesato in maniera più marcata 
e accelerato tale mutamento, così come hanno reso più evidenti e 
amplificati i legami sociali. 
Lo scenario della società postmoderna è ancora in fieri proprio per la 
sua condizione di stato nascente, è sfuggente e conserva molti legami 
con la società moderna, da cui attinge contenuti e sostanza, poiché la 
postmodernità è per prima cosa “mescolanza organica di elementi 
arcaici e di altri più tradizionali”.7 
Conseguentemente, le forme principali di linguaggio della 
postmodernità sono il collage e il montaggio, come testimoniano le 
forme artistiche e stilistiche che si affermano appunto dagli anni ’80. 
Non a caso, nell’analizzare il linguaggio dei nuovi media, Manovich 
parla di logica della selezione per descrivere la pratica creativa 
prevalente dei nuovi media, che consistente nel “continuo riciclo e 
citazione infinita dei contenuti, degli stili artistici e delle forme 
preesistenti nei media del passato” 8.  
Il ri-assemblamento di contenuti e forme preesistenti sembra dovuto, 
secondo la visione più consolidata del postmodernismo, dalla fine del 
culto del nuovo. La riproducibilità resa possibile prima dalle 
tecnologie meccanico-elettroniche e dalla tecnologia digitale poi, 
portano a riconsiderare il peso dell’originalità nell’arte, mentre nello 
stesso tempo la crisi culturale e ideologica degli anni Ottanta e 
Novanta si traduce in una perdita di fiducia nei fondamenti assoluti 
dei codici artistici, dei grandi valori sociopolitici, nel valore 
oggettivo e universale della cultura occidentale moderna.  
Il postmoderno si fonda sull’idea che non può più esserci vera 
originalità, sia per la facile riproducibilità delle opere e dei beni sia 
                                                      
7
 Cfr. Maffesoli in Fabris G, Il nuovo consumatore: verso il postmoderno, 
Milano, FrancoAngeli, 2003, pag. 35.  
8
 Cfr. Manovich L, Il linguaggio dei nuovi media, Milano, Ed. Olivares, 
2002, pag. 171. 
Capitolo 1 - Il marketing e i nuovi paradigmi sociali 
 
8 
 
poiché vi è la sensazione che il nuovo sia ormai stato completamente 
declinato in tutte le sue forme.  
Al valore dell’originalità si sostituisce l’imitazione e la 
rielaborazione critica. Per Loyard sono espressioni del postmoderno 
la parodia, l’ironia, il gioco e la celebrazione di una cultura senza 
profondità, il pastiche. Se non è possibile vera innovazione allora 
l’unico modo per produrre qualcosa di nuovo è la rielaborazione di 
vecchi stili, forme, tecniche e modi di narrare che sono già stati 
impiegati in passato. Una volta esauritosi il culto del nuovo, della 
modernità ”non resta che ripercorrere il passato facendo della 
produzione artistica un’arte combinatoria, un collage un gioco di 
citazioni”.9 
La società postmoderna mantiene, dunque, un rapporto ambiguo con 
la società che l’ha preceduta, attingendovi a piene mani da un lato e 
allo stesso tempo contraddicendone gli assiomi portanti dall’altro.  
Questa nuova società si contrappone alla precedente per il rifiuto di 
un’idea assoluta di progresso, accetta il caos e la turbolenza senza 
pretendere di dovervi porre un ordine, accoglie la coesistenza di tante 
visioni del mondo e della vita. Al metodo scientifico il postmoderno 
contrappone “l’intuizione, la creatività, le emozioni, la spontaneità, il 
coinvolgimento”.10 
Pur considerando le ambiguità che caratterizzano il postmoderno, è 
utile qui riproporre il prospetto elaborato da Fabris11  che esemplifica 
(e semplifica) le discontinuità fra le due epoche. Come egli stesso 
sottolinea, va tenuto presente che esso non va considerato in maniera 
rigidamente polarizzata, poiché spesso le discontinuità fra le due 
epoche costituiscono, in realtà, un continuum. 
 
                                                      
9Cfr Fabris G., Societing. Il marketing nella società postmoderna, Milano, 
Egea, 2009. 
10
 Cfr. Ibidem, pag. 118 
11
 Cfr. Ibidem, pag. 123 
Capitolo 1 - Il marketing e i nuovi paradigmi sociali 
 
9 
 
Modernità fordista Postmodernità flessibile 
Distanza Partecipazione 
Significato Significante 
Reale Iperreale 
Scopo Gioco 
Universalismo Particolarismo, relativismo 
Conoscenza Comunicazione 
Economia Cultura 
Produzione Consumo 
Radice, Profondità Rizoma, superficie 
Tecnologie meccaniche Tecnologie comunicative, 
digitali 
Occidentalizzazione Globalismo 
Società come struttura Società come spettacolo 
Omogeneità Diversità 
Determinazione Indeterminatezza 
Etica Etica/estetica 
Materialità Immaterialità 
Metafora Ironia 
Originalità Pastiche 
Centralizzazione Decentramento 
Lavoro specializzato Lavoro flessibile 
Partiti Movimenti 
Valori immutabili Contingenza 
Struttura chiusa Differenza, opera aperta 
Epistemologia Ontologia 
Profondità Superficie 
Compiti univoci Compiti molteplici 
Concentrazione Dispersione 
Trascendenza Immanenza 
Pensiero cartesiano Pensiero simbolico 
Cognitivismo Semiotica 
 
Capitolo 1 - Il marketing e i nuovi paradigmi sociali 
 
10 
 
Il postmodernismo è caratterizzato da una dilatazione dello spazio 
della cultura, dovuta anche e soprattutto alla diffusione dei media di 
massa e delle tecnologie dell’informazione, che mettono 
continuamente a contatto culture diverse e rendono difficile ridurre 
tutto ad un' unica matrice12. 
Chi vive nell’epoca postmoderna ha preso coscienza dei lati oscuri 
della modernità e del progresso scientifico e tecnologico, come 
guerre, dittature, disastri ambientali, eccetera. “E, conseguentemente, 
è lo stesso postulato di evoluzione, di sviluppo lineare a entrare in 
crisi”.
13
 
Conseguenza di questa crisi dei valori e delle ideologie portanti del 
modernismo, è il ripensamento critico delle stesse fino a un 
ribaltamento di molte delle caratteristiche di tale epoca, come si può 
vedere dalla tavola riportata sopra.  
Il postmoderno è, dunque, il periodo del pensiero debole14, cioè di un 
tipo particolare di sapere caratterizzato dal profondo ripensamento di 
tutte le nozioni che erano servite da fondamento alla civiltà 
occidentale in ogni campo della cultura. Per Vattimo, uno dei 
maggiori esponenti di tale teoria, non è più proponibile una filosofia 
che esiga certezze e fondamenti unici per le teorie sull'uomo, su Dio, 
sulla storia, sui valori. La crisi dei fondamenti ha fatto vacillare 
ormai l'idea stessa di verità, per aprire la strada ad una nuova etica 
dell'interpretazione. 
L’approccio tipico della postmodernità diviene il de-costruire e ri-
costruire la cultura, l’arte, la realtà e ogni oggetto di studio, dalla vita 
quotidiana ad un evento politico, da una marca al consumo. Tutto 
diviene oggetto di negoziazione e rinegoziazione, dall’identità ai 
rapporti sociali, così come pure il consumo. 
                                                      
12
 Cfr Vattimo G., La società trasparente, Milano, Garzanti, 1989. 
13
 Cfr. Fabris G.P., Societing, op cit. pag. 119 
14
 Cfr Vattimo G., La fine della modernità, Milano, Garzanti, 1985.